Seth
Nyxlie dormiva profondamente con la testa e le braccia incrociate contro al finestrino, la bocca leggermente aperta, il respiro pesante e qualche ciocca le solleticava le guance. Dopo la nostra sosta al ponte, avevamo deciso di ritornare a New York. Voleva allontanarsi da qui per tutto quello che era successo in quella giornata e non potevo biasimarla. Anche io desideravo solo che vivesse un giorno di pace ma nessuno sembrava intenzionato a farci vivere in tranquillità.
Era proprio per questo che continuavo a controllare lo specchietto retrovisore. C'era qualcosa che non andava. Era da quando Nyxlie aveva guidato che avevo notato un certo Mercedes nero fare la nostra stessa strada e ora ci stava seguendo ancora. Ovviamente non le avevo detto niente per non spaventarla ma percepivo che qualcosa non andava. Ero sicuro che non ci aveva seguito mentre stavamo andando al motel e questo mi faceva sospirare sollevato ma la situazione non mi piaceva.
Tirai fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e feci partire una chiamata a Chen. Per evitare che Nyxlie si svegliasse non attiva il bluetooth della macchina.
«Ha fatto fuori un altro?»
Ruotai gli occhi. «Coglione.»
«State tornando?»
Lanciai un'occhiata a Nyxlie e poi alla macchina. Non era direttamente dietro di noi ma la vedevo. «Si. Mi devi cercare una targa e dirmi di chi.»
«Perchè?»
«Te lo spiegherò dopo.»
«Okay, boss.» Sospirò. «Dimmi.»
Dettai il numero di targa che avevo visto bene qualche minuto prima. «Cerca più informazioni possibili.»
«Ti stanno seguendo?» Domandò.
«Si ma non so perchè.» Ammisi. «Non tornerò a casa questa sera. Non voglio rischiare.»
«Va bene. Ti richiamo appena scopro qualcosa.»
A chiamata terminata, rimisi in tasca il telefono. Appoggiai il gomito al finestrino e mi pizzicai il labbro mentre continuavo a tenere d'occhio la macchina. Feci un cambio corsia e poco dopo lo fece anche la Mercedes. Imprecai sottovoce e cercai di non perdere la pazienza. Non volevo accelerare e rischiare di svegliarla, quella era stata una giornata orribile per lei e volevo che si riposasse.
Quella mattina mi ero svegliato col pensiero di Nyxlie e Harold nella stessa stanza e invece mi ero trovato a ripulire una stanza di motel e a spostare un corpo. Ero rimasto impressionato da come aveva conciato quel tipo e se aveva stupito me, Nyxlie l'aveva completamente scioccata. Speravo lo dimenticasse in fretta ma probabilmente non sarebbe stato cosi. Avrebbe inserito quella visione insieme alle altre che la terrorizzavano, ed ero certo che una buona parte era causata dai Vendicatori. Sapevo di aver fatto bene a chiamare Jace. L'ultima cosa che volevo era che mi aiutasse a ripulire quel disastro. Doveva allontanarsi da quel motel, da quel pazzo di suo fratello, e provare a liberare la mente.
Proseguii per molti chilometri, il sole aveva iniziato a tramontare e la Mercedes continuava a seguirci. Chen non mi aveva ancora richiamato e questo non era un buon segno.
«Seth.»
Girai la testa verso di lei. Aveva biascicato il mio nome e ora si stava passando una mano sul viso.
«Ehi.» Sorrisi. «Dormito bene?»
Fece una smorfia e alzò le spalle. «Il finestrino è un po' scomodo.»
«Mi dispiace che la mia macchina non sia di tuo gradimento, Principessa.» La guardai con un mezzo sorriso.
«Già, dovresti proprio fare qualcosa.»
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Avenging Angels
RomanceEra da quattro anni che allo scattare della mezzanotte del 21 Dicembre tutti le reti, tutti i canali televisivi e social, venivano bloccati dalle loro normali trasmissioni e utilizzi, per essere invasi da video di cinque persone mascherate che vendi...