Capitolo 53

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Sollevai lentamente le palpebre e la prima immagine che vidi fu quella di Seth che guidava, potevo ammirare solo la nuca perchè il mio sedile era reclinato. Mi girai di schiena e mi stiracchiai.

«Ti tengo compagnia, Seth. Non preoccuparti.» Cantilenò quello stronzo, imitando la mia voce.

«Zitto.» Borbottai mentre tiravo la leva per far sistemare il sedile.

Non era colpa mia se aveva deciso di partire alle sei del mattino dopo avermi tenuta sveglia per un bel po' quella stessa notte. Mi stropicciai gli occhi e guardai fuori dal finestrino. Il sole non era alto ma l'alba era già passata da un po'.

«Quanto manca?» Chiesi ancora un po' stanca mentre lui sistemava una mano sulla mia coscia.

«Ancora un'oretta.» Mi lanciò un'occhiata. «Vuoi fermarti in un autogrill?»

Negai. «No, sono a posto.»

Non avevo idea di dove mi volesse portare, avevo accettato questa fuga di due giorni all'oscuro della sua meta, ma il fatto che attorno a noi ci fossero le montagne mi faceva pensare che stessimo andando al Lago Tahoma. Inoltre ricordavo come avesse insistito nel farmi portare un costume.

Lo guardai e scorsi una serenità che non vedevo da parecchio. Mi sembrava un modo per sfuggire alla nostra realtà, quella di nasconderci tra le montagne e vivere come una coppia qualsiasi. Noi non eravamo una coppia qualsiasi. A dire il vero non eravamo neanche una coppia.

Dato che mancava ancora un po', volevo approfittare di quel momento per ripassare le ultime cose. Avevo portato i miei appunti e li tirai fuori dalla borsa che avevo vicino ai piedi.

«Che fai?» Domandò lui.

«Ti avevo avvertito che avrei dovuto studiare.»

«Sai già le cose, Blake.» Sbuffò.

«Questo lo dici tu.»

In un secondo il mio blocco di appunti stampato mi venne preso dalle mani.

«Ehi!» Protestai quando lo nascose nella sua porteria. «Seth. Ridammelo. Lo sapevi che avrei portato da studiare.»

«Non verrai bocciata perchè ti sei rilassata due giorni.» Disse e mi lanciò un'occhiata maliziosa. «Ci sono molte altre cose che potresti fare in questo momento.»

Incrociai le braccia e inarcai un sopracciglio. «Del tipo?»

Alzò le spalle e tornò a guardare la strada. «Potresti toglierti i pantaloni e lasciare che ti aiuti a rilassarti.»

Le mie guance avvamparono e spalancai la bocca. «Assolutamente no. Stai guidando.»

«E mi serve solo una mano per farlo.»

L'altra, invece, risalì la coscia e a quel punto accavallai le gambe per bloccargliela.

«Guida, Nixon.» Lo ammonii, nonostante sentissi una parte di me insultarmi da sola.

Sbuffò rumorosamente e poi mi ridiede gli appunti. «Sappi che appena arriveremo non li vedrai più.»

Afferrai i fogli e schioccai. «Va bene, boss.»

Mi lanciò un'occhiata e io ricambiai con un sorrisetto. «Cosa? Non ti piace boss

Inspirò a fondo e si passò la lingua sul labbro inferiore. «Studia, Blake.»

Sghignazzai sotto i baffi e iniziai a ripetere.

Δ

La meta era proprio il lago Tahoma. Ancora non avevo potuto vedere quel magnifico specchio d'acqua perchè eravamo andati direttamente in questo magnifico chalet con vista lago. L'ambiente era accogliente e anche romantico con il camino vicino ad una porta finestra che si affacciava alla natura. Avevamo anche un terrazzo in cui si poteva mangiare e fare un bel bagno rilassante nella vasca idromassaggio. Al primo piano c'era una piccola cucina open space sul soggiorno mentre il piano superiore aveva due stanze con bagno in camera. Quella più grande si affacciava sul lago che risplendeva i raggi del sole e prendeva quei colori cristallini da mozzare il fiato.

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