Seth
Mi svegliai a causa di una vibrazione continua di un telefono. La testa mi pulsava per tutto l'alcol ingerito quella sera al Neverland. Sollevai a fatica le palpebre per poi realizzare che fosse proprio il mio telefono che aveva interrotto il sonno. Accigliato, abbassai lo sguardo sul braccio nudo e incollato al mio petto proveniente da una bionda che ricordavo la sera prima aveva raggiunto gli acuti di Mariah Carey e che al momento russava come uno scaricatore di porto. Allontanai il braccio molle e mi misi a sedere su un letto, fin troppo stretto e che aveva quell'odore nauseante di quel negozio con cui ti fotografavi con i modelli. Mi passai una mano sul volto mentre afferravo il telefono.
«Pronto?» Risposi con voce rauca.
Guardai a terra i miei vestiti e quelli della bionda che doveva essere una compagna di algebra di Zack. O forse era di storia di Derek.
«Be', ancora tanti auguri, coglione.»
Grugnì e mi passai le mani tra i capelli, lanciando un'occhiata alle mie spalle. Christine, o Kathrine, non ricordavo il nome, continuava a dormire indisturbata.
«Vaffanculo, Chen.»
«Ti voglio bene anche io.»
«Che cazzo vuoi?»
«Mi ha chiamato Zion, dice che non riusciva a contattarti. Ha detto che lo devi richiamare, è urgente.»
Mi misi sull'attenti. La sera prima Daphne mi aveva rassicurato dicendo che sarebbe andata con Zion in una gita fuori porta.
«Okay. Lo richiamo.»
Mi vestii velocemente mentre notavo le diverse chiamate perse dal fidanzato di mia sorella e lo richiamai. Rispose la segreteria.
«Cazzo.» Sibilai.
Andai alla ricerca della mia cintura e quando la trovai quasi sotto al letto, uscii come una furia dalla stanza. Per fortuna i suoi genitori non c'erano, altrimenti mi toccava uscire dalla finestra. Alla terza chiamata finalmente mi rispose ma il tono di voce non mi piaceva.
«Ehi, scusa--»
«Hai sentito Daphne?»
Mi accigliai, fermandomi davanti alla mia macchina. Con i soldi degli incontri mi sarei comprato un'Audi ma al momento dovevo andare in giro con un rottame che avevo rubato.
«No. Ieri mi ha detto che sarebbe andata via con te.»
«A quanto pare è la stessa cosa che ha detto a Sophie, peccato che a me abbia detto che sarebbe stata da lei. Cazzo, questa mattina l'ho chiamata e non ha ancora risposto. È la decima volta che provo a chiamarla.»
Mi affrettai a tirare fuori le chiavi della macchina e scivolare dentro. Mi tenni il telefono tra l'orecchio e la spalla.
«Cinque minuti e sono a casa. Probabilmente ha spento ancora il telefono.» Dissi, cercando di mantenere un tono calmo ma in realtà la paura mi stava divorando.
Tutto quello che era successo in quelle settimane mi stava divorando. Vederla in quel modo mi faceva odiare ogni singola persona di quella famiglia del cazzo.
«Non...non lo so, Seth.» La sua voce si spezzò. «Io sono bloccato nel traffico e ho un brutto presentimento.»
«Ci penso io, Zion.»
Chiusi la telefonata e ingranai la marcia talmente forte che quasi mi rimase in mano il cambio. Provai anche io a telefonarle, ma non rispose. Iniziai ad avvertire una strana sensazione. Mi ero assicurato che ci fosse sempre qualcuno con lei in questi giorni, dopo quello che era successo con i nostri genitori. Quello che avevano fatto l'aveva distrutta ancora di più e si era chiusa in un mutismo che mi preoccupava ogni giorno.

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Avenging Angels
RomanceEra da quattro anni che allo scattare della mezzanotte del 21 Dicembre tutti le reti, tutti i canali televisivi e social, venivano bloccati dalle loro normali trasmissioni e utilizzi, per essere invasi da video di cinque persone mascherate che vendi...