In quei giorni mi sentivo su una nuvola. C'era molto a cui avrei dovuto pensare ma me ne dimenticavo ogni volta che mi perdevo in due ossidiane. Credevo che quella nuvola sarebbe scomparsa una volta atterrati a New York invece potevo ancora camminarci su senza paura di cadere.
«Sei sicuro che non dia fastidio se resto qui ancora qualche giorno?» Chiesi a Seth mentre lo aiutavo con la spesa.
Eravamo arrivati solo tre giorni fa e lui mi aveva detto che potevo restare a casa con loro finchè io e Winter non saremmo tornate a casa a Boston. Lei aveva svuotato la sua stanza del college e stava nell'appartamento di Greg. Voleva trascorrere ancora qualche giorno qui prima di tornare a casa e io avevo chiesto a Seth se potevo stare da loro ma i giorni stavano aumentando e non volevo creare problemi.
«Puoi restare quanto vuoi.» Disse mentre spingeva il carrello con una smorfia. «Cristo, questo coso non va dritto. Perchè mi sono lasciato convincere?»
Da quanto eravamo arrivati avevamo sempre mangiato fuori e avevo detto che forse era arrivato il momento di fare la spesa. Avevo scoperto che erano talmente pigri che la ordinavano e se la facevano portare, ma a me piaceva stare nei supermercati perciò gli avevo detto che sarei andata a farla anche da sola. Lui non voleva che facessi la spesa per tutti loro così aveva deciso di venire. Si era pentito appena aveva preso il carrello.
«Non ti ho convinto in nessun modo.» Sbuffai una risata.
Lui mi guardò male. «Hai detto 'vado anche da sola', significa che volevi venissi io prima di tutto.»
Scrollai le spalle ma aveva ragione.
«Dai, forza. Tu pensa alla frutta, io prendo la verdura.»
Borbottò un qualche insulto al carrello e poi ci dividemmo. Non era facile prendere porzioni per cinque persone, sei con me. Inoltre quattro erano maschi, il che significava prendere tutto il doppio altrimenti sarebbe finito al primo momento. Forse era meglio prendere due carrelli. Seth mi disse che in realtà era solo lui e Penelope cucinavano, perchè gli altri si arrangiavano con l'asporto.
«Potremmo fare la pizza questa sera.» Dissi, fermandomi davanti ai pacchi di farina.
«Io e te?» Domandò con un sorrisetto.
«Non so tu a cosa stia pensando ma toglitelo dalla testa.» Dissi, prendendo il pacco e mettendolo nel carrello già quasi colmo di roba.
«Penso che sarà molto divertente.» Ammiccò. «E che forse dovrò a dire agli altri di uscire finchè la pizza non sarà pronta.»
Gli diedi una sberla sul braccio e mormorai. «Ti ricordo che sono ancora off limits.»
Assottigliò lo sguardo. «Non mi crea problemi il sangue--»
«Seth.» Sibilai e sgranai gli occhi, controllando che nessuno della corsia avesse sentito.
«E sai perfettamente che è possibile prendere un'altra strada.»
«Ti giuro che se non stai zitto--»
«Peach, è giusto che sappia che la tua violenza mi eccita e basta.»
Una coppia di anziani sentì le sue parole e mi guardò scioccata. Avvampai e fulminai con lo sguardo il ragazzo che spingeva il carrello con tutta tranquillità.
«Ora sto pensando anche al tuo culo e--»
Mi fermai di scatto. «Ci vediamo alle casse, continuiamo la spesa da soli.»
Lui mi afferrò il braccio appena mi voltai e mi scontrai al suo petto. Aveva una faccia da schiaffi e serrai i denti quando sogghignò.
«Sei preoccupata di quello che sente la gente ma non ti importava quando mi hai chiesto quella cosa in aeroporto qualche giorno fa.» Cantilenò sottovoce.

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Avenging Angels
RomanceEra da quattro anni che allo scattare della mezzanotte del 21 Dicembre tutti le reti, tutti i canali televisivi e social, venivano bloccati dalle loro normali trasmissioni e utilizzi, per essere invasi da video di cinque persone mascherate che vendi...