Capitolo 58

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Quando William mi aveva detto quelle cose al telefono non potevo crederci. Il mio cervello si era spento per qualche momento e aveva smesso di funzionare. Non riuscivo ad elaborare il fatto che Ian avesse ucciso i nostri genitori. Non lo elaborai nemmeno quando arrivai con Seth sul posto dell'incidente e vidi i loro corpi rigidi a terra, gli occhi sbarrati, i volti bianchi e i vestiti sporchi di sangue. La pozza era grande sull'asfalto. Trattenni un conato e distolsi lo sguardo pensando a trovare Ian. Non sapevo cosa, ma qualcosa mi spingeva a parlargli. Seth provò a bloccarmi ma io dovevo farlo. Sentii le sirene ma le ignorai. C'erano molti che si erano fermati all'incrocio. Sentivo i loro occhi, i loro sussurri. Sentivo lo scandalo di quell'orrore serpeggiare tra le case della città di Boston. Ignorai tutti quanti e avanzai verso una vettura abbastanza datata e malridotta che aveva fatto inchiodare le altre.

Ian era seduto nei sedili posteriori. Entrai con il corpo che tremava e il volto già rigato dalle lacrime. Mi lanciò un solo sguardo. Anche lui tremava. La mano che teneva quella pistola ferma sulle sue gambe tremavano. Aveva il volto scavato, la barba ispida e gli occhi iniettati di sangue.

«Dovevo farlo.» Disse con voce rauca, grattandosi la fronte e poi sbattè un pugno contro il poggiatesta del sedile di fronte. «Loro se lo meritavano!»

Le sirene iniziavano ad illuminare la via e farsi più forti.

«Mi hanno rovinato.» Disse e iniziò a piangere. «Mi hanno trattato come una bestia! Non valevo niente per loro. Se lo meritavano. Erano delle persone di merda. Egoiste e manipolatrici.»

Io non riuscivo a dire nulla. Sentivo solo un macigno sul petto che non mi faceva respirare.

Mi lanciò un'altra occhiata e fece una smorfia. «Non piangere, cazzo. Devi essere felice, sorellina. L'ho fatto anche per te. Eri una pedina anche tu.»

Piangevo perchè aveva ragione, ma questo non giustificava il suo gesto. Risucchiai un singhiozzo quando guardai fuori dai vetri e vidi le macchine della polizia fermarsi attorno a noi. Ci stavano circondando. La voce dietro ad un megafono ordinò ad Ian di scendere.

«I-Ian...»

Sentii un click e sgranai gli occhi quando lo vidi armeggiare la pistola.

«C-cosa vuoi f-fare?» Balbettai terrorizzata.

Mi guardò e sorrise. «Loro volevano essere ricordarti e lo saranno. La tragedia della famiglia Blake. Uccisi dal figlio morto.»

Il mio corpo diventò un blocco di ghiaccio. Famiglia. Guardai rapidamente i poliziotti. Gridavano a Ian di uscire con le mani in alto. Erano tutti in posizione, pronti a sparare.

Stavo sudando freddo. Tremavo. La sua mano reggeva quella pistola e io avrei voluto ascoltare Seth quando mi aveva detto di non venire qui.

«I-Ian ascolta io posso--»

Mi bloccai lasciando che i miei polmoni si sgonfiassero in un urlo di terrore. Ian aveva aperto la bocca e premuto quella pistola. Il suo cranio scoppiò dentro la macchina, schizzando sangue e cervella contro il tetto della macchina e sul lunotto posteriore. Schizzando anche me. Fissai pietrificata la testa che penzolava in avanti. Il sangue usciva copioso e denso dalla bocca e dal foro sulla testa. Un conato risalì per la mia trachea e, proprio quando venni tirata fuori da quella macchina, vomitai a terra, contro la ruota.

Non sentivo nulla. Tutto era ovattato. Le orecchie mi fischiavano e continuavo a sentire quello sparo nella mia testa. Sentivo qualcosa nei miei capelli, pezzi di qualcosa, sentivo gocce di sangue sul mio visto e continuai a vomitare fino a che non mi bruciò lo stomaco e la gola.

In strada c'erano tante persone. Sentivo voci ma non le distinguevo. Qualcuno urlò e piano piano riconobbi la voce di Seth. Era lui che mi aveva trascinata fuori la macchina. Era lui che mi stava tenendo per non farmi crollare. C'erano altre voci che non riconobbi, ero troppo scombussolata. Il mio corpo non si muoveva. Era bloccato. Tutto era confuso. Vedevo doppio, sentivo distante. Mi sentivo stordita. Non capivo cosa stesse succedendo. Venni presa in braccio e il suo battito fu la sola cosa che riuscii a calmarmi per un po'. Mi aggrappai a quel suono costante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 hours ago ⏰

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