Ai piedi di un'alta montagna, l'ingresso di una grotta era illuminato dalla luce sommessa di alcune torce. Non era profonda. L'umidità stillava le sue gocce su pozzanghere sparse ovunque, riflettendo il cupo metallo delle armature armene.
Un soldato entrò nell'antro della caverna e oltrepassando alcuni soldati si fermò alle spalle del suo principe in procinto di ristorarsi il viso con l'acqua che filtrava da una fenditura nella roccia.
Levon si voltò lentamente ergendosi su tutta la sua mole. Guardò il soldato, tamponandosi un pezzo di stoffa sul collo umido e sul viso ispido. "Il nostro ospite?" domandò con voce cupa.
Il subalterno rimase immobile. "Il comandante Adhir si sta occupando di lui, mio signore."
Ponendosi davanti alla sua armatura, Levon sollevò le braccia lasciando che due soldati lo vestissero. "Dov'è la marchesa?" domandò con tono questa volta più sommesso.
"I vostri fedeli hanno ucciso i monaci ma hanno perso l'obiettivo. Un testimone ha detto di aver visto una donna uccidere l'intero drappello."
Levon si voltò di scatto e il soldato trasalì. "Dunque, l'ha presa lei!" Afferrò l'elmo e incitò i suoi uomini a riprendere il cammino. "Prima di giungere a Gerusalemme dobbiamo fare una deviazione verso il fronte crociato ad Acri" avvertì montando in sella. "Sono curioso di sapere chi è stato messo a capo della spedizione guidata dagli inglesi."
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Il lato più debole delle mura di Gerusalemme era sovrastato da catapulte e torri di legno. I cristiani si apprestavano a mettere fine a quell'assedio che durava, ormai, da mesi. Il sole era cocente; l'aria soffocante e non si trovava abbastanza acqua per estinguere la sete. I mori avevano fissato alte recinzioni e scavato fossati profondi con l'intenzione di scoraggiare i soldati crociati più coraggiosi.
La marchesa arrestò il cavallo, osservando corrucciata quell'ostacolo che fermava il suo tempo. L'armata crociata non era ancora riuscita a entrare nella città e molti non si sorreggevano per la fatica. Sulle piattaforme delle merlature gli arcieri mori bersagliavano gli avversari, che rispondevano dalle torri in movimento con un continuo dardeggiare. Attenta a non togliersi l'elmo, avvicinò un soldato per chiedere se qualcuno era riuscito ad aprire un varco per entrare nella città. Questi le indicò il lato est delle mura, all'altezza della porta di Erode, dove si stava tentando uno sfondamento, sebbene le baliste arabe avessero già distrutto un ariete e sgomberato un avanzamento di seconda linea, mentre l'avanguardia era precipitata con le scale nei fossati e arsi dal fuoco appiccato sull'olio bollente versato su di loro. Il soldato, poi, si allontanò zoppicando verso gli accampamenti e lei smontò da cavallo, senza distogliere lo sguardo dalla catasta umana sotto le mura della Città Santa.
Gli uomini abbarbicati sui piani alti delle torri boccheggiavano per il fumo provocato dalle frecce infuocate che si conficcavano nel legno. Dal basso, invece, i più coraggiosi si esponevano ai dardi per tentare di togliere più cadaveri possibili per il passaggio delle torri.
Cassandra si sedette su una piccola roccia e osservò le solide mura della città, prendendo visione di tutto: dalle roccaforti, alle difese, dagli arcieri alle catapulte. Puntò lo sguardo persino sugli elmi delle sentinelle nemiche che sporgevano dai terrazzamenti. Chiuse, quindi, gli occhi immersa in una profonda riflessione. Ovunque, il suo udito si scontrò con i sibili saettanti delle frecce e lo scontro metallico delle lame.
Poco distante da lei un gruppo di soldati feriti narrava le gesta di un comandante franco che nei pressi di Tripoli aveva tentato un attacco di cavalleria su un terreno rotto e collinoso per evitare che i mori si rafforzassero. La battaglia si era rivelata disastrosa. Gli arcieri mori avevano avuto la meglio e per salvare più soldati il comandate si era gettato nella mischia per permettere a questi una ritirata. L'episodio aveva reso il nemico più audace e abbandonando la posizione elevata si erano spostati nella pianura inseguendo i superstiti. Li portarono in catene a Gerusalemme, negando loro di vedere la tomba del loro Signore e imprigionandoli nei sotterranei, dove avvenivano le più disumane torture.
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CASSANDRA - La Leggenda del Custode - Vol.1
FantasySopra i cieli della Crocifissione, l'esercito del male si scontra con l'Armata Celeste dell'Arcangelo Michele e, mentre i Custodi del Tempo piangono i peccati del mondo, la spada del Regale Guardiano sfugge alle mani angeliche, proiettandosi sul mon...