L'umidità della cella seguiva il silenzio che raggelava il sangue nelle vene del principe Eric. I suoi occhi vagavano attraverso le mura gelide, fino a scontrarsi con la pioggia che scendeva già dalla grata di ferro della torre dov'era rinchiuso. Qualcuno stava salendo i gradini. Il suono metallico dei cinturoni borchiati e degli stivali di cuoio, l'infrangersi delle armature, i passi pesanti e cauti, martellarono nelle sue orecchie. Il portone della sua cella, poi, si aprì, scorrendo rumorosamente sui cardini e subito una torcia lo accecò col suo bagliore, tanto da essere costretto a ripararsi con un braccio, ma lo abbassò lentamente quando qualcuno si frappose tra lui e la luce.
"Non aspettatevi trattamenti particolari solamente perché vi credete un principe!" Il sorriso beffardo di Levon non meravigliò Eric.
"Che cosa vi trattiene? Uccidetemi!"
Levon si avvicinò di due passi. "Vostra sorella!" domandò rauco.
Eric sollevò gli occhi gelidi su di lui, senza muovere lo sguardo. "Io non ho sorelle!"
"Ha chiamato il vostro re 'padre', questo mi porta a dedurre che sia vostra sorella." Eric sentiva dentro il suo animo l'uccisione di suo padre o quell'essere non si sarebbe scomodato a venire da lui. Pur con il cuore straziato, dunque, si impose rigore, sfoderando l'audacia di un sovrano.
"D'accordo, pagano" lo schernì. "Non vi chiederò che cosa volete da lei, ma vi dirò io cosa lei vorrà da voi!"
Levon corrugò la fronte e osservò il giovane. "La mia testa?"
Eric scoppiò a ridere. "La vostra testa? Oh no!" Smise di ridere. "Il vostro cuore. Mia sorella vi strapperà il cuore dal petto!"
Levon mostrò indifferenza. "Qualcosa del genere mi sembra che l'abbia detta ..."
"Prendetela in parola!"
"Dov'è?"
"Che cosa sapete di lei?"
"E' forte. Ha un buon cavallo e un'eccellente spada, che fa cose magiche" si limitò a dire.
Il giovane sembrò ridere di gusto. "Cose magiche?" lo canzonò. "Voi non conoscete mia sorella!" Si placò assumendo un'espressione algida. "E' come un fantasma. Fa perdere le sue tracce per poi apparire alle spalle. E' stata addestrata dai migliori maestri della guerra e la sua spada ... non è magica." La sua mascella fremette, accostandosi all'armeno senza timore. "La migliore spadaccina di tutto l'intero occidente e voi vorreste competere con lei?" Eric impresse il suo sguardo sulla sicurezza dell'armeno, desiderando di vederlo vacillare. "Vi sta già cercando!" lo informò cupo. "Vi perseguiterà fino a quando non vi avrà trovato. Per lei siete un demonio che va estirpato dalla faccia della terra, poiché questo è il suo scopo!" La pausa che seguì fece notare al giovane le rughe sulle tempie dell'armeno che si contraevano. Lo aveva impaurito.Vide i suoi occhi stringersi, divenendo due fessure. Allorché, lo vide lasciare di fretta la cella, udendo il portone richiudersi pesantemente. Eric scrollò le spalle, lasciandosi cadere sul giaciglio, domandandosi dove fosse finita Cassandra.
Nei sotterranei del palazzo di Roskilde, intanto, una risata beffarda attraversò le grate di una cella, mentre un cavaliere veniva scaraventato per terra con le braccia sanguinanti e gli occhi lividi e pesti. Un altro giovane con le catene ai polsi si inginocchiò accanto all'amico e prendendogli il capo fra le mani gli accostò una ciotola d'acqua alle labbra.
"Bevi, Daniel" lo incitò il giovane, inumidendo un pezzo di stoffa per pulirgli il volto sporco di sangue. Daniel bevve avidamente per poi abbandonarsi alle cure dell'amico.
"Ci sono momenti ... Frederick ... in cui desidero ... che quei bastardi ... mi uccidano ... E adesso ... il povero Anthony" si esasperò, udendo le urla del compagno e non riuscendo a muoversi per il dolore.
STAI LEGGENDO
CASSANDRA - La Leggenda del Custode - Vol.1
FantasíaSopra i cieli della Crocifissione, l'esercito del male si scontra con l'Armata Celeste dell'Arcangelo Michele e, mentre i Custodi del Tempo piangono i peccati del mondo, la spada del Regale Guardiano sfugge alle mani angeliche, proiettandosi sul mon...