LA LEGGENDA

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Un vento remoto spirava oltre i monti nevati, sui boschi, sulle valli e al di là dei mari, recando con sé un'antica leggenda, là dove l'alba non conosce confini.

Era l'epoca delle armi e delle guerre, di cui i menestrelli, vagando per le corti, narravano, cantando di favolose gesta. Ma il male in agguato, sin dalla prima era cristiana, non essendo riuscito a corrompere l'Uomo, continuava a seminare l'odio tra i popoli. Un odio generato dalla rivalità con cui parecchi uomini si misuravano seguendo il proprio destino alla ricerca disperata di una spada, mai forgiata dal fango e sovrapposta sulla bilancia tra il bene e il male, che avrebbe donato al suo possessore un assoluto potere.

Si dice che la sua lama fosse d'oro lucente e l'elsa, guarnita da una dorata filigrana intrecciata, recasse una piccola croce, che per come brillava sembrava essere stata incisa dal sole; pochi centimetri sotto l'elsa vi era inciso un nome: "Maxim Real".

Si narra, che durante una battaglia invisibile all'occhio umano tra angeli e demoni, la spada fosse sfuggita dalle mani dell'Arcangelo Michele, precipitando sul mondo terreno e che il soffio degli angeli l'avesse adagiata in una grotta. Dentro una spessa lastra di ghiaccio lo splendore della croce teneva lontana la bramosia degli uomini, i quali non essendone degni non avrebbero che forgiato la pesantezza dell'arma e il bruciore del fuoco, come punizione per la loro ipocrisia e cupidigia.

Durante la prima crociata un monaco guerriero con una croce rossa sul petto, confidò a Bernardo di Clairvaux una fondamentale scoperta, affidandogli una tavoletta di argilla ammuffita dal tempo con sopra incisa una lingua remota.

Egli indusse i suoi monaci cistercensi a tradurre quelle scritte e la traduzione confusa portò a una rivelazione palpitante del giudizio divino e di un Angelo, recante il marchio dell'esercito celeste, destinato a combattere il male sulla terra. A esso era legata una profetica novella.

Sapendo quella rivelazione in pericolo per colui che era stato predestinato, Bernardo di Clairvaux ruppe ogni indugio religioso, chiedendo protezione a ideologie che operavano fuori dalle dottrine del Cristianesimo. Si rivolse, così, a coloro che vivevano nel pensiero e nella continua ricerca dell'illuminazione.

Recò, dunque, un messaggero nelle lontane terre della Cina, il quale affidò il testo a un Gran Mestro Celeste, Jan Lee Dao. Il monaco, che tante volte aveva sentito predicare quella religione dalle parole potenti, si assicurò che ciò che il cistercense previde si avverasse.

Per vent'anni viaggiò, vagando per continenti e popolazioni, deserti e mari, alla ricerca di un marchio, scolpito da dita divine. Fino a quando, un giorno, giunse tra le lande dello Jutland, dove da tredici anni un re vedovo allevava una bambina scampata, ancora in fasce, a un feroce massacro.

Una fanciulla era, dunque, la prescelta. Quale scacco alla vanità maschile, resa forte da potenti signori, e con quale affanno il destino si poneva nelle mani di una creatura così fragile, rendendola il mezzo per custodire qualcosa di grande.

Premiato nella sua lunga ricerca, dinanzi a un'ala ben disegnata sul braccio della giovane, il monaco promise a se stesso di proteggerla, insegnandole le più antiche arti guerresche e di meditazione, facendole comprendere la difesa per il bene; l'annientamento del male e l'oscura percezione dove quest'ultimo risiedeva, senza mai per questo allontanarla dalla conoscenza della sua religione e dalle radici della sua provenienza. La sua mano avrebbe sciolto la spessa lastra di ghiaccio che celava la speranza di non far cadere il mondo nel caos del male, fermando l'attimo in cui si sarebbero scorte solo le nuvole correre oltre il tempo.

A questo pensava con un sorriso malinconico e di pietà l'ormai anziano Jan Lee Dao, osservando quella bambina dai capelli morbidi e solari, il sorriso roseo e pieno, la cui innocenza nei suoi occhi nocciola era destinata a scomparire per sempre.

Nel suo candido sguardo era impressa la novella che da anni martellava la mente del monaco:

" ... la profezia narra: quando la mano toccherà l'elsa dorata, le nevi si scioglieranno; tra le tenebre della notte il sole si solleverà nascente dalle guglie dei monti. Il suo coraggio avrebbe sfidato le corone d'occidente; la sua fede avrebbe fatto tremare le mura d'oriente; il suo valore avrebbe raggiunto le frontiere dell'ultima alba; le sue imprese sarebbero state narrate oltre la valle dei tempi e correndo impavido oltre quella valle infinita il suo nome, un giorno, diverrà Leggenda!"

CASSANDRA - La Leggenda del Custode - Vol.1  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora