... La giovane in fuga, continuava a correre tra le urla della battaglia e il fuoco, che aveva trasformato la fortezza in un inferno senza uscita. Mancava poco per raggiungere il ponte levatoio. Era la sua speranza, se non fosse che qualcuno aveva gridato l'ordine di alzarlo.
In quei pochi istanti, che sembrarono interminabili, i suoi occhi scorsero il terrore che avvolgeva quel luogo: molti prigionieri, amici morti, corpi mutilati orrendamente. Quando, poi, vide un soldato armeno sollevare l'ascia di guerra per decapitare il suo avversario, trattenne un urlo e con un colpo di speroni lanciò più veloce il cavallo verso il ponte, che si stava lentamente alzando.
Era inseguita da soldati a cavallo, altri la attendevano all'interno del ponte, aspettando che si fosse arrestata una volta in trappola, ma lei si lanciò nella corsa, senza mutare l'inflessibilità delle sue intenzioni. Si chinò sul corpo del re e tenne la testa accostata al collo dell'animale. Lo stallone salì sul ponte per metà alzato e senza deludere il suo cavaliere spiccò un fatidico salto.
Cassandra chiuse gli occhi. Aveva spinto oltre il suo cavallo e per lo sforzo e il peso che sosteneva, temette che non ce l'avrebbe fatta. Con sua grande sorpresa, il cavallo bianco riuscì, invece, a volare oltre il fossato atterrando agilmente con le zampe anteriori sul terreno fradicio di pioggia.
La ragazza esultò entusiasta, ma il suo urlo si tramutò subito in dolore, facendole diminuire l'andatura. Si ricordò, allora, della freccia conficcata nella gamba. Arrestò l'animale, volendogli concedere un attimo di respiro e si voltò per vedere in lontananza i bastioni della città brulicanti di sentinelle nemiche.
Il ponte levatoio, intanto, era stato abbassato e Cassandra vide una decina di uomini a cavallo percorrerlo. Ripartì nuovamente, dirigendosi verso ovest.
Si inoltrò nella foresta e si voltò un istante, accorgendosi che i soldati armeni continuavano a starle alle calcagna. La pioggia scendeva minacciosa, rendendo il terreno scivoloso e fangoso, senza però demoralizzare la donna che correva attraverso gli alberi con la pioggia che le batteva sugli occhi. Si fermò di scatto, scorgendo il fiume che le sbarrava il passaggio. La pioggia cessò di colpo e lei si voltò per controllare la distanza che la separava dagli inseguitori. Ancora un attimo e il nemico l'avrebbe circondata. Tornò a osservare il fiume. Misurò con lo sguardo la larghezza del torrente, poi tornò indietro di alcuni passi per permettere una buona rincorsa e spronò il cavallo sopra le acque schiumose. L'animale riuscì a raggiungere con un pauroso salto l'argine opposto.
"Bravo Neve!"
I soldati cavalcarono lungo il torrente, riuscendo infine a oltrepassarlo. Appostatasi, intanto, in un cerchio di alberi su un'altura da dove scendeva il torrente, la ragazza smontò lentamente di sella soffocando un gemito di dolore. Prese l'arco e la faretra e si diresse zoppicando dietro a un albero, decisa a mettere fine a quell'inseguimento.
Un rumore di zoccoli tuonanti superò il mormorio del torrente, facendole sentire le vibrazioni del terreno sotto i piedi. Sistemò l'arco. Le sue dita non conobbero esitazioni, neppure sotto il rombo degli zoccoli che cresceva martellante nelle sue orecchie.
Delle torce accese illuminarono il corso d'acqua. Lei sollevò l'arco e lo mirò verso il basso ma non lo tese, risparmiando le forze per il momento in cui gli sarebbero state necessarie.
Il galoppo dei soldati rallentò, come se avessero intuito che i fuggiaschi si nascondessero nella collinetta più in alto. Quando gli inseguitori, poi, si fermarono, le fiamme delle torce si levarono in un'improvvisa fioritura arancione.
Il capo del drappello smontò da cavallo e si chinò sul terreno fangoso. Quando si alzò in piedi, sollevò il viso, semicoperto dal nasale dell'elmo, a guardare su per il pendio.
Con la mascella serrata per reprimere il dolore alla gamba, Cassandra abbassò la punta della freccia e mirò al petto mantellato del guerriero. Tese l'arco, pronto a scoccare il suo dardo. A un tratto, però, un suono penetrante di corno echeggiò nella foresta. Quasi all'unisono, i soldati sollevarono il capo. Poco dopo, con suo grande stupore, questi ultimi rimontarono in sella e scomparvero oltre gli alberi.
"E' il vostro giorno fortunato, bastardi!" digrignò a denti stretti.
Si appoggiò a un albero e si lasciò scivolare sul terreno, osservando la ferita che pulsava col sangue rappreso attorno all'asta della freccia. Con mano decisa afferrò il dardo, mentre con l'altra mano teneva ferma la gamba. Inspirò a fondo e con uno scatto deciso estrasse la freccia. Strinse gli occhi e dalla sua gola non uscì alcun urlo. Con mano ferma, poi, si fasciò la gamba.
Un rumore improvviso tra i cespugli la immobilizzò. Dall'oscurità affiorarono le sagome di due lupi affamati, che avevano sentito l'odore del suo sangue. Il loro ringhio fu feroce e sinistro. Lei rilassò il capo sul tronco e con un debole sorriso allungò una mano. I due lupi smisero di ringhiare e si avvicinarono mansueti a leccare quella mano tesa e gentile.
"Sarete la mia guida fuori di qui e assalirete chiunque ci sbarrerà il passaggio" mormorò ai due animali, che guairono sottomessi. Si sollevò, dunque, da terra e zoppicando tornò verso il cavallo. Montata in sella scese lungo il torrente e lanciò Neve al galoppo. I lupi la guidarono oltre la foresta.
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"Gran brutto tempo!" disse Levon, osservando i suoi cavalieri che faticavano a tenere in riga i propri cavalli sotto la pioggia, che aveva ripreso a cadere. Due guardie soffiarono sui corni per l'adunata. A quel punto, i soldati a cavallo raddoppiarono gli sforzi per tenere buone le cavalcature. Lo stendardo del principe armeno sventolò, minacciando di sfuggire alla stretta del portabandiera. Da lì a poco, fece ritorno il gruppo di soldati provenienti dalla foresta e il capo si diresse verso il suo signore.
"C'è sfuggita!" gli riferì titubante, temendone l'ira.
Levon accennò un sorriso beffardo. "Il suo amato re non vivrà per molto. Sarà lei a venire da me, soprattutto, quando scoprirà che il principe Eric è nelle mie mani."
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CASSANDRA - La Leggenda del Custode - Vol.1
FantasySopra i cieli della Crocifissione, l'esercito del male si scontra con l'Armata Celeste dell'Arcangelo Michele e, mentre i Custodi del Tempo piangono i peccati del mondo, la spada del Regale Guardiano sfugge alle mani angeliche, proiettandosi sul mon...