Klausen e Darwin si fermarono dietro il muro di una struttura a un piano. Spiarono de Melville salutare alcuni ufficiali ed entrare in una locanda. Notarono anche Brewster, non molto lontano dallo stesso luogo, farfugliare con i suoi uomini.
«Mi piacerebbe sapere che cosa si stanno dicendo» sussurrò Klausen dietro le spalle di Darwin, il quale si era sentito rilassato nell'aver coinvolto l'anziano, poiché temeva di non poterlo assolvere da solo quel compito delicato. La principessa, sicuramente, doveva averlo intuito per averglielo proposto.
Sorrise fra sé. «Vado a sentire» si offerse, ma l'omone lo bloccò per le spalle.
«Stanno andando via!» emise Klausen non appena il barone fece cenno di avviarsi.
«Dovremmo seguirli» insistette Darwin.
Il norvegese ridacchiò. «Il coraggio non ti manca, ragazzo. Devi, però, imparare a usarlo con accurata moderazione se non vuoi che ti porti presto all'altro mondo» lo avvertì, dandogli una leggera pacca sulle spalle.
Non si erano accorti, intanto, che alle loro spalle de Melville si era materializzato in silenzio. Uscito dal retro della locanda, era giunto dietro di loro a osservarli divertito con le braccia incrociate sul petto e appoggiato di fianco alla stessa parete dove i due erano acquattati. Sporse di poco il capo, ma solo per sussurrare: «I consigli di un anziano sono sempre i più saggi.»
Entrambi sobbalzarono, voltandosi di scatto. Klausen si pose davanti al ragazzo per proteggerlo e il suo volto si fece arcigno.
«Inglese!» esclamò con stizza. «Per poco non ci facevate prendere un colpo!»
Il cavaliere ridacchiò. «Immagino vi stavate chiedendo quando sarei uscito dalla locanda, così come questo pomeriggio vi chiedevate quando sarei tornato dalla perlustrazione e via dicendo" li ammonì.
Una testa bionda si affacciò da dietro il fianco di Klausen. «Sì, signore.» Darwin non sembrò minimamente imbarazzato per quell'affermazione e Klausen piegò la testa per rivolgergli uno sguardo sbalordito. Sollevò poi gli occhi a guardare Brewster allontanarsi e scalciò col piede.
«Perdiamo il barone!» ghignò deluso.
De Melville si sporse, allungando il collo per cogliere la causa della loro delusione. Afferrò la spalla di Klausen e lo fece voltare. «Tenete d'occhio Brewster?» domandò adirato.
«...e facciamo da balia a voi» ammise stancamente l'omone.
Il giovane sbottò in una risata amara.
«La principessa ha parlato con voi prima di partire, nobile inglese?» percepì Klausen con un accento che tradiva le sue umili origini.
Il cavaliere assentì col capo. «Non credevo, però, che avesse incaricato qualcuno di spiare me. Questo mi lascia pensare che non si fidi ...»
«... o che si preoccupa?» intervenne timidamente Darwin.
Jean osservò il ragazzo con le sopracciglia alzate per lo stupore. «Preoccuparsi per me?» La risata che emanò il suo petto gli bruciò quasi la gola per lo sforzo di farla in silenzio.
Klausen si accigliò. «Non sottovalutate la mia signora. Sa riconoscere un elemento buono da uno cattivo ...»
«Lo so di cosa è capace» lo zittì lui con tono annoiato.
L'anziano non si perse d'animo e quando il cavaliere vide un sopracciglio rosso inarcato verso di lui, lasciò che il suo si arcuasse in modo interrogativo su uno sguardo diretto. Dopo quell'atto di forza, infine, gli animi si placarono.
«Diamoci un taglio, Klausen» sibilò de Melville quasi sottovoce. «Abbiamo lo stesso obiettivo da raggiungere. Solo che il mio è di verificare se il dubbio su quell'obiettivo sia fondato.»
STAI LEGGENDO
CASSANDRA - La Leggenda del Custode - Vol.1
FantasySopra i cieli della Crocifissione, l'esercito del male si scontra con l'Armata Celeste dell'Arcangelo Michele e, mentre i Custodi del Tempo piangono i peccati del mondo, la spada del Regale Guardiano sfugge alle mani angeliche, proiettandosi sul mon...