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La mattina seguente, lui non espresse un suo parere, né tanto meno mi parlava

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La mattina seguente, lui non espresse un suo parere, né tanto meno mi parlava. Lasciò un bigliettino sul letto dicendo: "mi avvio prima a scuola, Yoongi mi ha chiesto un favore. Non aspettarmi."

Lo stesso giorno Yoongi si scontrò con Park Jimin perché quest'ultimo venne a sapere che sua sorella era stata mollata dal nostro amico senza motivazione; io penso che Yoongi davvero gli piaceva Daila ma, la differenza di classe sociale era molto evidente, cosa che nessuno si spiegava come i Park finirono in una scuola pubblica, alcuni dicevano perché entrambi erano una frana con i voti e altri, che il padre aveva un sacco di debiti da non poter permettere una scuola paritaria per i due figli con solo due anni di differenza. Ma questo poco importa, ai ragazzi come noi, non è una novità che i genitori a stento riescono ad arrivare a fine mese o che hanno qualche debito bancario, io per esempio, ne sapevo qualcosa di errori simili.

Arrivai e vidi Jungkook e Hoseok dimenarsi con altri due tipi mentre Yoongi le prendeva di santa ragione da Jimin fuori ai cancelli scolastici; con la coda dell'occhio vidi Daila piangere per la situazione, altre persone si accerchiarono per vedere la scena: io ero sopraffatto dal panico, la prima cosa che mi venne in mente era quella di dividere i miei amici dagli altri due, cercai di allontanare Hoseok da un altro ragazzo sempre della squadra di Football ma per poco non schivai un pugno da lui. Jungkook riusciva a cavarsela meglio, l'altro sotto le sue mani cercava in tutti i modi facendosi scudo con le braccia per non ricevere troppi cazzotti e per un attimo rimasi a guardarlo e allo stesso tempo con le mani allontanavo la terza persona, colpendogli più volte il petto con il palmo della mano.

I capelli sudati sulla fronte e sull'attaccatura delle basette, la camicia sgualcita e un po' sporca di sangue, il respiro affannato, la rabbia dipinta sul volto, il naso arricciato per la troppa incazzatura... anche in quel caso riuscì a stupirmi.

E poi assieme al fischio di un professore che notò lo scempio da lontano, mi beccai un pugno così forte sotto il naso da farmi perdere i sensi e da lì non ricordo più nulla se non un sussulto da parte della folla, le loro facce, le loro bocche che formano un "O" al rumore sordo del mio naso rotto.

Al mio risveglio, mi ritrovai nella stanza di infermieristica della scuola; la luce bianca mi accecò in pieno, avevo un mal di testa assurdo, sentivo la tempia pulsare, e il naso premere così tanto da svenire una seconda volta: mi sentivo come se avessi vissuto un flash, in un momento tutto in torno a me aveva smesso di funzionare, e ora mi trovavo su un lettino più scomodo del mio letto, stordito e confuso.

Mille inverni - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora