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"va bene, lo farò

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"va bene, lo farò."

Una macchina accostò sul marciapiede dove eravamo seduti, riconobbi subito la marca, e incominciai ad aver timore al solo pensiero che mio padre aveva girato la città per trovarci ma quando il finestrino si abbassò, vidi il volto di mia sorella e per qualche ragione tirai un sospiro di sollievo.

"Ragazzi salite! È tardissimo!"

In macchina nessuno fiatò, nemmeno mia sorella che era attenta alla guida, da poco aveva superato l'esame della patente; quando arrivammo in quartiere, parcheggiò la vettura sotto il palazzo e chiese a Jungkook di incominciare ad entrare in casa, doveva parlarmi.

Sul cruscotto della macchina l'orario segnava le quattro del mattino, Yerina indossava il pigiama e sopra portava una vestaglia di mamma; guardandola, mi resi conto di quanto era cresciuta, era così bella e simile a nostra madre da giovane. Stava per terminare gli studi, e già lavorava come commessa in un negozio in città, una fortuna come dice mio padre, che in città avevano assunto qualcuno di un quartiere poco raccomandabile ma, Yerina non era come le ragazze del quartiere, da sempre responsabile e sempre più matura rispetto alle sue coetanee e amiche, e tutto ad un tratto capì che lei era diventata un adulto; non era più la sorella che condivideva il letto con me, giocava sul pianerottolo, non colorava più i disegni, non piangeva per i "no" dei ragazzi, non era più tutto questo ora, la sua vita era circondata dal lavoro, quelle poche amiche che si sono riputate vere, l'ultimo anno di superiori: il suo viso, era più definito, il suo corpo cambiando snello e formato. Yerina era una donna ormai.

"Taehyung." Mi richiamò, mi girai verso di lei, che mi guardava assonnata, l'indomani gli toccava il turno pomeridiano dopo la scuola.

"Non sai che fatica ho fatto per fermare nostro padre dal non venirti a cercare. Io e Jungkook siamo riusciti a convincerlo che saremo andati noi e così abbiamo fatto. Jungkook mi ha raccontato tutto. Anche dove eri."

"mi dispiace."

"devi dispiacerti più per lui. Era furioso, penso che nel corridoio di casa ci sia un folco da quanto lo ha percorso dall'ansia."

Rimasi in silenzio.

"io vi sento parlare la notte... a volte vorrei uccidervi perché finchè non vi addormentate non riesco a prendere il sonno. Ma quando riesco vi ascolto anche se tu pensi che io dorma, lo so."

"ti chiedo scusa Yerina..."

"perché sei andato in quel posto? Ormai me l'ha detto, so che posto è."

"non sapevo nemmeno che lui sapesse il posto qual era."

"ha girato quasi tutti i locali di Seul... quando ha chiesto un po' in giro delle informazioni, siamo arrivati lì. Io ho aspettato in macchina, lui non mi ha fatto entrare, ha preferito riempirti di calci da solo e ha fatto bene Taehyung."

Mille inverni - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora