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all'università, fecero una festa di inizio anno dove tutti quelli del corso, si riunirono per festeggiare l'inizio del nuovo percorso; il primo giorno dei ragazzi si avvicinarono a me e in maniera gentile mi diedero l'invito, senza nemmeno conosce...

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all'università, fecero una festa di inizio anno dove tutti quelli del corso, si riunirono per festeggiare l'inizio del nuovo percorso; il primo giorno dei ragazzi si avvicinarono a me e in maniera gentile mi diedero l'invito, senza nemmeno conoscermi: affacciarmi all'università era stata una scoperta, nessuno dava importanza a quello che eri, le amicizie si creavano facilmente, tutti parlavano con tutti anche se io ogni tanto mi lasciavo andare e me ne stavo da solo, in ogni caso in quel posto non mi sentivo giudicato, anzi,relazionarmi in un contesto simile, mi faceva ancora di più notare la differenza di Hanok, delle persone che ci vivevano all'interno,più parlavo, conoscevo, persone al di fuori del contesto in cui ero nato, più mi sentivo un pesce fuori d'acqua quando rientravo nel mio quartiere; osservavo le persone, origliavo i loro discorsi, e capì che dovevo salvarmi, andarmene da lì il prima possibile: era già tanto che riuscivo a mantenere alla lontana la mia relazione con Jungkook, lontana da loro. Noi due non ne parlavamo così spesso,sapevamo entrambi che era inutile discutere sul fatto che non potevamo essere liberi, specialmente quando i nostri amici erano i primi che, dopo il diploma, incominciarono a frequentare le ragazze in maniera seria, entravano nel loop di stabilirsi, noi due sembravamo in bilico.


"ma perchè voi due non vi trovate delle fidanzate?" ci chiedevano sempre.


E noi puntualmente non potevamo rispondere, uno dei due tirava su scuse su altre scuse, una volta Jungkook disse che lui preferiva rapporti occasionali, per azzittirli. Ma in ogni caso non funzionava, tutti sembravano prendere la loro strada, la loro vita prendeva pieghe diverse, sembravano essere diventati adulti noi, per quanto non indossavamo più le divise scolastiche, i nostri corpi avevano assunto una forma ancora più virile, eravamo fermi, per tutti gli altri.


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portai anche Jungkook alla festa universitaria; i ragazzi si divertivano in un quartiere ideato appositamente per gli studenti universitari e i locali erano affollati da quante gente c'era, tutti bevevano e si divertivano, leggevo nel volto di Jungkook un po' di tensione, a sentirsi un pesce fuor d'acqua era lui, soprattutto quando, il mio gruppo di amici che frequentavano il mio stesso anno di corso, gli chiedevano: "che cosa studi?" e lui: "lavoro, come operaio in una fabbrica." e loro si stupivano del fatto che un ragazzo così giovane aveva un lavoro così duro da portare avanti; la verità è che ad Hanok lavori così sono la base, essere un ragazzi così giovane e fare quel lavoro era la combinazione perfetta, per i vecchio adulti, noi avevamo la forza di affrontare una cosa simile, anche se arrivavi a neanche cinquant'anni che avevi il fisico distrutto,proprio come mio padre.


"Tae,mi sento un po' a disagio.."

"Dai non fare così, è tutto apposto. Non vedi che cercano di parlare più con te che con me?"


"non mi piace tanto qui..:"


"dai per una volta accontentami..." mi avvicinai e gli sussurrai: "dopo mi farò perdonare."


Mille inverni - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora