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"Allora come ti è sembrata la lezione di oggi?" Mi chiese Jongin, mentre tutto il nostro gruppo usciva dall'aula, quella era l'ultima materia del giorno; gli altri mi chiesero di fermarmi per prendere un caffè tutti insieme ma io declinai l'invito...

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"Allora come ti è sembrata la lezione di oggi?" Mi chiese Jongin, mentre tutto il nostro gruppo usciva dall'aula, quella era l'ultima materia del giorno; gli altri mi chiesero di fermarmi per prendere un caffè tutti insieme ma io declinai l'invito, sapevo che oggi era il giorno in cui probabilmente venivano recapitate le lettere, già era pronto ad uscire di casa con la lettera in mano da leggere lontano da tutti; il vocio attorno a me mi faceva da sottofondo mentre ero assorto nei miei pensieri, davanti a me vedevo solo zaini e borse di ragazzi e ragazze che scendevano le scale, affianco a me avevo i miei amici che parlavano già di come studiare l'esame, di iniziare lo studio anticipato per via della materia abbastanza difficile.

"Chi è quello?" Qualcuno esclamò da dietro di me, una ragazza che faceva parte del nostro gruppo.

"Taehyung non è il tuo ragazzo?" Minho esclamò avvicinandosi a me parlando piano, a parte quella cerchia ristretta di amici che conobbero anche Jungkook, non tutti sapevano della mia relazione.
Alzai gli occhi già per smentire il fatto che quella persona non era il mio ragazzo, lui era altrove ai confini dello stato a fare chissà quale cosa lontano da me ma, quando guardai nella direzione dove stava guardando il mio amico di università, mi fermai di colpo sul posto.
Jungkook era appoggiato alla macchina di mio padre, mentre fumava una sigaretta. Il suo piede era appoggiato al materiale di ferro sopra alla ruota, con un sorriso beffardo mi sorrideva, aveva i capelli cortissimi, mai visto così.
Indossava un giubbotto di pelle con il simbolo dello stato e i pantaloni militari con gli anfibi; dietro di me sentivo la risata di Minho: "mi sembrava di aver visto un viso familiare! Non vai da lui? Beh ragazzi! Taehyung lo vediamo direttamente domani, noi andiamo eh! Ciao!"
Lo salutai solo con la mano rimanendo impalato a fissarlo a pochi chilometri di distanza, io ero ancora vicino all'entrata, lui al di fuori del cancelli.
Dodici mesi lontani e dopo sei mesi era lì davanti a me; lui alzò le braccia per poi ripartarle di nuovo lungo i fianchi, senza smettere di sorridere.
Incominciai a oltre passare le persone, scostarle lontane per raggiungerlo più in fretta possibile e quando mi ritrovai a pochi secondi da lui, mi slanciai avvolgendo le mie braccia intorno al suo collo.

"Mio Dio! Cosa ci fai?"

"Ho avuto la licenza per ritornare una settimana a casa! È un premio che ho ricevuto per aver seguito i sei mesi in maniera corretta, non sei contento di rivedermi?" Profumava di colonia alla menta, aveva perso il suo sapore di lillà e sapone.

"Certo che sì! Solo che non me l'aspettavo..."

"Sono tornato stamattina, ho chiesto in presto la macchina per venirti a prendere. A casa ci sono tutti, tua madre ha chiamato tua sorella, mio fratello..."

"Immagino, saranno stati contenti di rivederti!"

"Ma io aspettavo te..." mi disse afferrandomi dalla felpa, avvicinandomi ancora di più a lui.
Lo strinsi più forte che potevo, schiacciando il suo corpo contra la macchina.

"qui ci sono troppe persone..." mi disse mentre scostò il viso per vedermi meglio.

"Lo so... andiamo a casa è meglio."

Mille inverni - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora