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"Jungkook ti prego parliamone!"

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"Jungkook ti prego parliamone!"

la voce di Soyon si sentiva da fin sotto il palazzo.

A distanza di due settimane, Jungkook si era deciso a lasciarla, ci mise un po', sembrava riflettere sulla scelta che aveva preso; il citofono non finiva mai di suonare, ad ogni ora del giorno, la ragazza era di fuori che implorava per un confronto.


"Mi dispiace Soyon, è finita." l'avevo sentito dire mentre ero seduto insieme agli altri che alzavano le orecchie come le antenne persentire la discussione dei due che avveniva non tanto lontana dalle panchine, erano vicini alla rete da calcio tirata su con qualche ferro e retina da pescatore raccimolata da qualche parte.


"perché si stanno lasciando"? Chiese Hobi guardandomi, tutti si aspettavano che io dicessi qualcosa, sicuro che io sapevo la motivazione ma preferivo rimanermene in silenzio, osservare la punta delle mie scarpe, l'asfalto polveroso senza un filo d'erba.


Ed io  lo osservavo guardare furtivamente dietro le tende, sapevo che stava spiando lei sotto al palazzo che lo chiamava invano, come un Dio e per un attimo mi sentì in colpa, dei sentimenti che provavo verso di lui:


"Poverina Jungkook... io se fossi in te andrei a parlarci! Almeno non verrà più qui sotto ad urlare a squarcia gola." gli disse Yerina, lei era una ragazza, capiva quello che stava passando Soyon, o per lo meno, la biasimava; io del resto non mi esprimevo mai quando si parlava di lei, nemmeno i nostri amici si aspettavano la fine della loro  relazione, lo lasciavo contemplare da solo, anche se volevo capire cosa gli passasse per la testa vedere una persona che ci tiene così tanto a te, a tal punto da mettersi in ridicolo davanti all'intero quartiere, solo per te anche se lui non rispondeva alle provocazioni di mia sorella, non si degnava a scendere le scale per dirgli di non venire più sotto al palazzo.

La verità è che lui si era affezionato a lei, probabilmente Soyon eradiventata importante per lui, ma aveva scelto me. Ci potevano essere altre mille persone sotto al palazzo o per l'intera Hanok, lui non ci pensò  due volte nel decidere; Soyon si sarebbe trovata un'altro ragazzo, in un mese il sentimento era svanito, ma un rapporto come il nostro non poteva mai morire, nemmeno mille inverni potevano bastare per colmare un'essenza come la nostra, una vita di mille inverni insieme, non equivaleva a nessun implorazione di qualsiasi ragazza.

Ogni volta che smetteva di osservarla dall'alto, mi guardava come per rassicurarmi, per lui la cosa più importante era farmi capire che non era colpa mia, non era colpa di nessuno, né tanto meno di Soyon che si era innamorata della persona sbagliata, di qualcuno che era destinato fin dal principio della sua essenza, a me.

Perché lui la notte abbracciava il mio corpo, l'incavo tra la spalla e il mio collo era il suo porto sicuro, nessun'altra braccia al di fuori delle sue erano casa per me.


Tra amici dovevamo comportaci come eravamo solito fare, come due fratelli.

Ungi orno, tra i banchi di scuola, girò un volantino che fece il giro di tutti i banchi, anche per noi ragazzi di Hanok che solitamente eravamo un po' isolati.

Mille inverni - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora