3 │ Green Eyes

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Mi sveglio stordita. La sveglia segna le sette del mattino, è così presto ed io sono ancora stanca da ieri sera.
Dopo essere tornata ho raccontato tutte alle amiche, nonostante mi fossi un pochino tranquillizzata nel ritornare a casa grazie ad occhi verdi, quando venne il momento di raccontare tutta la vicenda e quindi far riaffiorare i ricordi andai nel panico. La spiegazione che si ritrovarono le mie coinquiline era, oltre che spezzata dal pianto, quasi incomprensibile per la velocità con la quale stavo raccontando. Nonostante tutto loro rimasero lì a tranquillizzarmi, assicurandosi che non fossi ferita e aspettando che io mi ricomponessi il giusto per poter dare senso logico al discorso. Rimanemmo lì fino alle due notte: io rannicchiata con le altre due, ognuna da un lato, per darmi conforto.
"Almeno ti ha salvata il principe azzurro" diceva Lexi.
"Hey, sei al sicuro ora" continuava Celine mentre mi abbracciava.
Volevano farmi restare a casa dal lavoro oggi, ma non avevo intenzione di stare sola.
Bevo del tè caldo sulla poltrona del soggiorno e osservo la strada fuori dalla finestra; piove, non che sia una novità dato il tempo qui. Londra è imprevedibile, ciò è un'altra cosa che mi piace di questa città; sa essere caotica e tranquilla allo stesso tempo, la maggior parte delle persone è gentile e disponibile oltre che allegra.
"Giorno" dice Lexi che stranamente si è svegliata prima oggi.
"Ciao".
"Va meglio?" chiede amorevolmente mentre va in cucina.
"Si, grazie" rispondo seguendola.
"Sicura di voler venire? Ci siamo io e Celly casomai".
"Sicurissima" dico abbozzando un sorriso sentendo il nomignolo usato per Celine.
"Dai, Lex, sappiamo che vuole vedere Mr. Altezza" dice la ragazza entrando in cucina e prendendo del succo dal frigo.
"Mr. Altezza?" chiedo.
"Quanti soprannomi volete dargli?" aggiungo.
"Oh ce ne sono molti altri" risponde ghignando la biondina.

☁️☁️☁️

Torno lentamente al piano di sopra; mi chiudo in bagno e faccio una doccia calda.
Sotto l'acqua ripenso a ieri sera e al ragazzo dagli occhi verdi. Dovrò trovare un modo per ringraziarlo.
Esco dal bagno gocciolando in giro e lasciando impronte umide sul parquet scuro; torno in camera, mi asciugo i capelli e indosso dei vestiti puliti.
Mi stendo sul letto; la pioggia continua a scendere violentemente e colpisce i tetti delle case inglesi. Prendo un libro dalla scrivania e inizio a sfogliarne le pagine senza realmente leggere ciò che vi è scritto. Avrò letto "Orgoglio e Pregiudizio" almeno sei volte e resta ancora uno dei miei libri preferiti: ammiro tantissimo Elizabeth, la protagonista, che sa essere una ragazza impertinente ed ironica; oltre che intelligente. Nonostante all'inizio del romanzo giudichi Darcy, un ricco gentiluomo dal carattere orgoglioso, poi cambia idea innamorandosi proprio di lui.
Nel pomeriggio pranziamo insieme in salotto davanti al televisore; ci divertiamo a guardare dei programmi estremamente stupidi ed ascoltare i commenti di Celine, la quale non sa stare in silenzio neanche guardando un film, che ci fa sbellicare dalle risate.
"Andiamo! Questa è più finta di Barbara D'Urso" aveva detto la moretta e Lexi si era quasi strozzata con l'acqua.
Dopo pranzo ci prepariamo e andiamo al pub.

☁️☁️☁️

"Forza ragazzi, un ultimo sforzo prima della chiusura di domenica e lunedì " dice Lexi allegra come sempre.
Ci mettiamo al lavoro e io, da dietro la cassa, attendo che occhi verdi entri dalla porta.
Resto in attesa tutta la sera, senza nemmeno rivolgere parola ai miei colleghi. A fine serata mi siedo su una delle sedie del salone, delusa e sconsolata.
"Niente, oggi il tuo amante non è venuto".
"Smettila Celine, non è il mio amante".
"Però ti piace" continua Lexi.
"No, neanche un pò, volevo solo ringraziarlo per ieri".
"Si certo, come no" dicono insieme.
Tornando a casa mi fermo sul marciapiede e guardo l'abitazione di fronte alla nostra.
Il verde brillante della sua casa mi ricorda il colore dei suoi occhi; le luci sono spente, sembra deserta. Molto probabilmente è a letto data l'ora.
Rimango a guardare finché, poco dopo, una ragazza bussa alla sua porta, e finalmente lo vedo: è senza maglia e solo ora noto tutti i suoi tatuaggi che gli ricoprono le braccia; tra tutti mi colpisce quello sul petto... Una farfalla credo, anche se con il buio non riesco a vedere bene.
Mi nota e abbasso la testa, devo essere diventata rossa come un pomodoro.
Rialzo lo sguardo e vedo che né lui né la ragazza sono al posto di prima. Ovviamente è fidanzato.
"Hey, Alex. Forza, entri? O vuoi direttamente andare da lui?" urla Celine dalla porta d'ingresso.
"Arrivo! Ma non urlare stupida o sveglierai tutto il vicinato!" le dico ridendo.
Ci salutiamo e vado in camera; metto il pigiama e mi infilo sotto le lenzuola leggere.
Non riesco a prendere sonno.
Penso a troppe cose: ai miei genitori, all'Italia e a quegli occhi verdi.
È davvero bello.
È fidanzato.
Non importa, tanto nemmeno lo conosco.

Notting Hill - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora