22.2 │The Kiss

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«Buongiorno».
Appena entro in cucina trovo Harry a petto nudo che prepara la colazione. I suoi tatuaggi sono messi in mostra e i muscoli sono tesi a causa dei movimenti che sta compiendo.
«Ciao, Harry».
«Bella maglia» commenta con nonchalance. Mi guarda dal basso verso l'alto, mentre divento sempre più rossa.
«Se vuoi la lavo e te la riporto» rispondo io cercando di sembrare più normale possibile nonostante le mie dita continuino a giocare col bordo della maglia, più per scacciare via l'imbarazzo che altro.
«Non ti preoccupare, tienila».
Lo guardo come per chiedere conferma e il moro annuisce.
«Ho preparato i pancake se vuoi».
«Oh, grazie».
Ci sediamo a tavola, uno difronte all'altro. Nel piatto blu ho tre pancake sui quali verso dell'abbondante sciroppo d'acero. Nessuno dei due parla, abbiamo entrambi lo sguardo fisso nel piatto.
Alzo leggermente la testa per vederlo meglio: ha le braccia coperte d'inchiostro e sul petto ha una farfalla, quella che gli avevo visto il mese scorso. I capelli sono raccolti in una crocchia disordinata e con la mano prende distrattamente la forchetta.
«Ti piace?» chiede guardandomi.
«Prego?» dico pensando che mi abbia colto in flagrante mentre osservavo il suo bellissimo tatuaggio. Lo guardo leggermente impanicata sperando che lui non abbia notato il tono con cui gli ho posto la domanda.
«Il pancake».
«Oh, si si. È ottimo» menomale, non ha notato nulla.
«Dopo se vuoi possiamo andare al pub insieme, devono passare anche i ragazzi».
«Si, certo. Vado a casa e mi sistemo. Possiamo trovarci fuori alle sette così vengono Celine, Lexi e gli altri».
«Ottimo».
Finiamo la colazione e risalgo in camera; mi infilo i pantaloni e resto con la maglia di Harry.
Prendo le mie cose e saluto il padrone di casa.
Appena varco l'ingresso mi ritrovo le mie coinquiline di fronte: Celine è già vestita mentre Lexi indossa ancora il pigiama, che tra l'altro è macchiato di marmellata.
«Dove sei stata?!» urla quest'ultima.
«Oddio è la maglia di Harry?» continua C.
«Aiuto, Celine, chissà cosa hanno fatto».
«O mio dio! Ragazze!» dico gettando le scarpe in un angolo dell'ingresso.
«Vogliamo sapere tutto» urla la bionda.
Ci sediamo in sala e racconto tutti i dettagli alle due prima che aggiungano altro.
«O signore!».
«Quindi ora hai la maglia di Harry... E hai dormito da lui» dice Celine maliziosa.
«Non è successo altro! Smettetela e poi non abbiamo dormito nella stessa stanza».
Dopo essere riuscita a convincere le mie amiche iniziamo a prepararci e aspettiamo l'arrivo dei ragazzi fuori di casa.
«Oi, oi».
«Ciao, Lou» dico abbracciando il ragazzo.
«Hey, così diventiamo gelosi» dice Zayn ridacchiando.
«Specialmente Harry» aggiunge Niall che si becca un'occhiataccia dal riccio.
☁️☁️☁️
Arriviamo al pub dopo dieci minuti di camminata e chiacchiere. Iniziamo il servizio e verso metà serata vedo i ragazzi salire sul palco.
«Signore e signori, l'esibizione di stasera non era programmata ma vorremmo dedicarla alle tre fantastiche proprietarie del Three mermaids: Celine, Lexi e Alex! Grazie ragazze!».

" Who's that shadow holding me hostage?
I've been here for days
Who's this whisper telling me that I'm never gonna get away?
I know they'll be coming to find me soon
But I fear I'm getting used to being held by you
Oh, baby, look what you've done to me
Oh, baby, look what you've done now
Oh, baby, I'll never leave you if you keep holding me this way
(Oh-oh-oh-oh) "

Quando chiudiamo il pub, festeggiamo con i ragazzi e li ringraziamo per la magnifica serata.
«Quando partite?» chiede Lexi mentre appoggia la testa sulla spalla di Celine.
«La settimana prossima» dice Liam.
Cerchiamo di non pensarci troppo e di focalizzarci sulle cose positive e belle, piuttosto che sulla nostalgia che vuole invadere i nostri corpi nello pensare al futuro. Finiamo su discorsi stupidi, tra una birra e l'altra, principalmente per i ragazzi, ed anche su discorsi seri, come l'aborto, totalmente a caso; ripensandoci adesso non ricordo nemmeno come siamo finiti su un tale argomento subito dopo aver parlato di galline. Quando Lexi ci fa segno di guardare l'orologio realizziamo che, forse, abbiamo speso un po' troppo del nostro tempo a cazzeggiare e decidiamo di chiudere la serata. Ci alziamo dai tavoli, riordiniamo e usciamo dal locale.
Il ragazzi si congedano, mentre Celine e Lexi entrano in casa.
Io ed Harry restiamo indietro, uno accanto all'altra.
«Ho qualcosa che non va?» chiedo visto che mi sta osservando da un po'.
«No, Alex, sei perfetta» dice.
Mi guarda con uno sguardo intenso, e si avvicina lentamente a me.
È così vicino che sento il suo respiro sulle labbra e i suoi occhi verdi mi scrutano il viso alla ricerca di qualche reazione.
Poi il suo sguardo si sposta sulle mie labbra, come per chiedere un tacito consenso, azzerando la distanza sempre di più. I suoi occhi ritornano a guardare i miei in cerca di una risposta, così addolcisco il mio sguardo, portandomi leggermente in avanti e focalizzandomi sulle sue labbra. Chiudo, poi, gli occhi nella speranza che quei millimetri che ci separano si annullino, e così succede: sento le sue labbra adagiarsi sulle mie. Un bacio a stampo che subito dopo pochissimi secondi prende una piega più decisa: la sua mano si appoggia sul lato del collo e risale fino ad incastrarsi perfettamente con la mia mandibola, trattenendo il mio orecchio tra l'incavo delle sue dita. Inclina leggermente la mia testa premendo così le sue labbra sulle mie.
Harry mi ha baciata, mi sta baciando!
Provo anche io a ricambiare il bacio e decido di prendere il suo volto nelle mie mani per poterlo sentire più vicino, ma nel momento in cui prendo l'iniziativa lui si stacca. Rimango un attimo disorientata e sbatto più volte le palpebre. Lo guardo e nel momento in cui sto per chiedergli se sta bene, ma mi interrompe subito dicendo:
«Cazzo, scusa Alex. È stato un errore».
Lo guardo con le lacrime agli occhi, sono così confusa: mi bacia come se mi amasse veramente, come se io fossi il suo ossigeno ma l'istante dopo mi dice che è stato uno sbaglio. Sono così delusa e amareggiata dal suo comportamento, speravo davvero di piacergli anche perchè ho capito che i miei sentimenti per lui sono reali. Inizio a piangere, senza dare peso al fatto che lui sia in piedi davanti a me, mi volto di scatto e corro in casa.

Notting Hill - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora