7 │Chocolate Cake

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È lunedì mattina. Sono le sei e trenta e sono già in piedi; sono sempre stata una persona mattiniera a differenza delle mie coinquiline. Non mi piace alzarmi tardi e sprecare quelle poche ore per dormire, a meno che io non sia totalmente distrutta.
Sono seduta sulla poltrona rossa in salotto e guardo fuori dalla finestra la pioggia che bagna la città di Londra, come suo solito fare.
Torno in camera facendo meno rumore possibile; mi vesto e scendo nuovamente al piano di sotto. Metto i miei stivaletti neri, lascio un bigliettino per le ragazze sul frigorifero, prendo un ombrello ed esco.
Le strade sono deserte: sono tutti a dormire all'interno delle loro case colorate; adoro Notting Hill anche per questo, qui è tutto vivace nonostante il brutto tempo.
I negozi sono ancora chiusi, mi avvicino alle vetrine e guardo il mio riflesso attraverso i loro vetri.
«Ciao».
Mi giro e scontro lo sguardo con i suoi occhi verdi.
«Ciao, Harry».
«Siete libere stasera? Perché Lexi ha detto che cucini un'ottima pasta».
«Si, siamo libere. Ma non ascoltare tutto ciò che dice la mia amica, a volte spara cavolate».
«Allora giudicherò stasera. Alle otto va bene?».
«Si, certo».
Rimaniamo in silenzio ancora per un po', sotto i nostri ombrelli mentre la pioggia leggera continua a scendere dal cielo grigio.
«Da quanto suonate? Tu e i ragazzi» chiedo con poco coraggio.
«Quasi cinque anni».
«Forte».
Forte? Ma davvero? È tutto quello che hai da dire, Alex?
Lui sorride, è davvero un bel ragazzo. Vestito solamente di nero, l'unico colore è quello dei suoi occhi.
«Da quanto avete il pub?».
« Sei mesi».
«Forte» dice lui ridendo.
«Mi stai prendendo in giro?».
«Forse» continua a ridere.
Parliamo poco e quando torniamo a casa non mi rendo conto che è passata poco più di un'ora.
«Allora a stasera».
«A stasera».
Ritorno a casa ed entro, lascio le scarpe e l'ombrello all'ingresso.
In cucina ci sono Celine e Lexi che parlano tra loro ma quando entro si interrompono subito.
«Allora...?» dice Lexi con un sorriso a trentadue denti.
«Allora cosa?».
«Com'è andata... Ti abbiamo vista dalla finestra, ed eri con il signor. Musicista».
«Oh, bene. Abbiamo solo parlato. L'ho incrociato per caso».
«Mmmm» le fa eco C.
«Ha detto che viene a cena da noi. Alle otto».
Le mie amiche scattanno in piedi e iniziano a gridare per tutta casa, nemmeno stessi parlando della Regina.
«Dai! Sceme!» dico ridendo con loro.

☁️☁️☁️

Nel pomeriggio iniziamo a prepararci: mi vesto con dei semplici jeans e una maglia dei Green Day, uno dei miei gruppi preferiti.
Scendo le scale e accendo lo stereo; seleziono, tra la mia playlist, "American Idiot" della stessa band presente sulla mia t-shirt e inizio a canticchiarla a bassa voce mentre vado in cucina.
Celine è in soggiorno a giocare ad uno dei suoi videogiochi mentre Lexi è dispersa da qualche parte al piano di sopra; probabilmente sta allagando il bagno come il suo solito.
Tiro fuori dalla dispensa l'occorrente per preparare la mia torta al cioccolato; inizio ad amalgamare tutti gli ingredienti per poi mettere il composto in una teglia ed infilarla nel forno.
"Welcome to a new kind of tension, All across the alien nation. Where everything isn't meant to be okay" continuo a cantare mentre pulisco il ripiano in marmo della cucina; non sono mai stata brava a cantare, anzi sono proprio stonata, però mi diverte un mondo, specialmente se in compagnia delle mie amiche.
Finisco di pulire quando suonano al campanello. Tempismo perfetto.
Apro la porta e, come previsto, me lo ritrovo davanti.
«Hey» dice il riccio.
«Vieni, entra pure» mi sposto di lato per farlo entrare per poi richiudere la porta e fargli strada all'interno del nostro appartamento. Che il suo sia uguale al nostro ma solo specchiato?
Le mie coinquiline stanno già dando i numeri; Celine ha spento tutto e riposizionato il joystick al suo posto, mentre Lexi è appena corsa al piano inferiore con una velocità neanche sua.
«Ciao, Harry!» dice gioiosa quest'ultima che indossa una camicetta blu e dei jeans chiari.
«Ragazze!».
«Quando volete c'è pronto» dico avviandomi verso i fornelli.

☁️☁️☁️

La cena procede bene: io e Celine siamo sedute vicine, mentre Harry e Lexi sono dal lato opposto del tavolo.
Secondo il moro, Lexi, ha ragione: la mia pasta è ottima.
Sono sicura di essere diventata rossa quando lo ha detto.
«Hey, Harry, vi va di suonare al pub venerdì sera?» chiede la ragazza accanto a me.
«Certo, ne parlo anche con i ragazzi. Sono sicuro che non si tireranno indietro».
Finita la pasta mangiamo la torta al cioccolato, che è ancora calda, e il ragazzo chiede di potersi portare a casa un pezzo di quella avanzata.
Dopo cena Harry si congeda e ci saluta gentilmente. È così diverso rispetto alla prima volta che l'ho visto; non sembra il ragazzo maleducato, è gentile e ride più spesso.
«Alex? Smetti di guardare la porta come un cane abbandonato» dice Lexi.
Solo ora mi accorgo che da quando Harry è uscito non ho fatto altro che osservare il portone d'ingresso.
«Lex, questa era fantastica» aggiunge Celine dando un cinque alla bionda.
Mi giro verso le due, prendo un cuscino dal salotto e inizio a rincorrerle.
«No,smettila!».
«Ahah, dai».
Ero felice.

Notting Hill - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora