1 │ The Pub

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Apro leggermente gli occhi e li stropiccio per togliere il sonno della notte passata; giro lentamente la testa verso il comodino dove la mia sveglia rosa segna le 7.30 del mattino.
Mi metto seduta sul letto e, mentre osservo il muro di fronte a me, penso se alzarmi oppure rimettermi a dormire ancora un po'.
Opto per la prima scelta dato che so che non riuscirò a riprendere sonno.
Tiro le tende e i raggi del sole invadono la mia stanza: il letto matrimoniale posizionato sulla sinistra è ricoperto da lenzuola a fiori spiegazzate; di fronte c'è la mia scrivania in legno bianco con sopra un grande specchio ovale mentre accanto vi è l'armadio a muro.
Le pareti sono interamente bianche, solo quella dietro la scrivania è completamente ricoperta da fotografie.
La fotografia è tra le mie passioni più grandi, dopo la lettura e l'arte ovviamente; non che io sia in grado di dipingere, anzi, mi piace solamente ammirare i quadri esposti nei musei e conoscerne i dettagli più profondi.
Esco in punta di piedi per non svegliare le mie coinquiline e vado in bagno dove mi sciacquo il viso e mi lavo i denti con il mio dentifricio alla menta.
Scendo piano le scale e decido di preparare la colazione anche per le altre due ragazze; la nostra cucina è posizionata a sinistra del corridoio d'ingresso, non è molto ampia ma va bene per soddisfare le nostre esigenze.
«Buongiorno»dice Celine apparendo in cucina.
«Hey... Ti ho svegliata?» le rispondo salutando la ragazza.
«No, vai tranquilla. Ero già sveglia in realtà, ma ti ho sentito scendere le scale».
La nostra casa si trova tra Ladbroke Grove e Portobello Road; è dipinta di un rosa acceso e si distribuisce su due piani: al piano terra vi è un piccolo ingresso con la cucina a sinistra e un salottino sulla destra, mentre in fondo al corridoio d'ingresso, esattamente sotto le scale, vi è la camera di Celine, alla Harry Potter, con tanto di bagno privato; al primo piano sulla destra c'è la mia stanza, al centro il bagno e a sinistra la camera di Lexi.
Non so come abbia fatto Celine a scegliere l'unica stanza al piano terra, specialmente notando la poca delicatezza che abbiamo io e Lexi.

«Vuoi del caffè?» le chiedo.
«No, grazie. Penso che mi farò un tè... Piuttosto come ci organizziamo oggi, per il pub?».
Io, Celine e Lexi siamo amiche da poco più di tre anni ma abbiamo legato moltissimo e per questo qualche mese fa abbiamo aperto il nostro pub a Notting Hill, Londra.
Decisione che sembrerebbe un po' azzardata per molti, però c'è una storia dietro: noi siamo sempre state affascinate dai viaggi in generale e conoscere città nuove tra le diverse culture di ognuna è sempre una delle nostre passioni. Londra, specialmente, ha lasciato un segno indelebile nel nostro cuore. Una sera, a casa di Lexi, tra risate e film, siamo finite, non so come, a parlare del nostro futuro e l'idea di trasferirci a Londra ed aprire un pub, anche se esposta scherzosamente, ci ha conquistate; così tra l'organizzazione del viaggio, la scelta della casa, del locale e un po' di studio sulle leggi londinesi ci siamo messe all'opera per realizzare quello che si poteva definire il nostro sogno.
«Non ho particolari problemi, magari sentiamo Lexi appena si sveglia».
«Che cosa dovete chiedermi?».
C

i giriamo e vediamo la diretta interessata sulla porta della cucina con il viso assonnato; Lexi è nota per la sua scarsa voglia di alzarsi al mattino, la sua stanchezza perenne e la continua voglia di far festa la sera.
E' una ragazza sempre sorridente, dolce e gentile; bionda e con gli occhi grigi, adora la natura e non sopporta chi getta anche solo una cartina per terra.
«Hey, stavamo solo parlando di come organizzarci dopo»risponde la mora.
«ah OK ok. Fatemi fare colazione prima»
«Visto che è mercoledì e nessuna ha niente da fare penso che possiamo andare tutte al pub» propone Celine.
«Per me va bene» rispondo e Lexi annuisce in silenzio mentre beve del latte freddo.
Dopo la colazione risalgo in camera, sistemo il letto e attendo che la mia amica esca dal bagno.
«Hey, Alex, ho finito se vuoi» mi dice la bionda mettendo la testa dentro la mia stanza.
«Grazie, tesoro» dico prendendola in giro.
Entro nel piccolo bagno che condivido con la mia amica con i vestiti da mettermi. Da un lato Della stanza c'è un lavandino bianco, con sopra uno specchio rettangolare, e dei mobiletti dove riporre le nostre cianfrusaglie, e dall'altro il wc e la doccia.
Mi lavo nuovamente i denti, metto dei jeans e un maglioncino bianco dato che, nonostante l'inizio della primavera, a Londra fa comunque un po' di freddo.
«Hey. Hai visto che si trasferisce qualcuno nella casa di fronte?» mi chiede Celine appena scendo le scale.
«Ah si? Sarà sicuramente la solita coppia o qualche anziano» le rispondo un po' annoiata dalla questione facendo riferimento al fatto che nelle altre case vicino alla nostra ci siano solo una coppia di anziani e due famiglie con bambini piccoli.
«Chissà magari questa volta è un bel ragazzo...»dice Celine fantasticando alzando le sopracciglia con tanto di ghigno mentre mi guarda.
«Chi è un bel ragazzo?» ed ecco la bionda interrompere i nostri discorsi.
«Nessuno, Lexi, e tu sei pure fidanzata!».
«E chi dice che non posso comunque guardare» domanda facendoci ridere.
«Forza andiamo ragazze!» le riprendo uscendo da casa avviandoci verso il pub.
Percorriamo la strada che facciamo tutti i giorni per andare al lavoro: è costeggiata da alberi in fiore e case colorate in completo stile "Notting Hill". Questo quartiere a metà 1800 ospitava comunità caraibiche che hanno portato la loro incredibile cultura fin qui, rendendo tutto più vivace e colorato.
Poco dopo arriviamo di fronte al nostro pub "The Three Mermaids", locato all'incrocio di due strade ed in completo stile inglese. La porta in vetro ha sopra un cartello con scritto "Welcome" e una sirenetta che lo regge.
Sistemiamo i tavoli e attendiamo l'arrivo dei ragazzi che lavorano con noi: Charlie e Zach, il cuoco e l'aiuto cuoco, insieme a Logan e Millie i due camerieri.
«Hey, hey capo come va?» dice Charlie spuntando dalla porta del locale.
Charlie è un ragazzo sui venticinque anni; alto, moro con gli occhi scuri, ha origini cubane ed è stato il primo che abbiamo assunto.
«A quale capo ti riferisci? »dice Celine ridendo dato che tutte noi 3 siamo i "capi" del Three Mermaids.
Nonostante i ragazzi lavorino per noi c'è un rapporto molto importante di amicizia che ci lega, fortunatamente. purtroppo i luoghi di lavoro in cui è possibile instaurare tali rapporti sono più unici che rari ed io ne faccio tesoro.
Zach è stato il secondo ad entrare nel team: è un ragazzo robusto, più grande di Charlie di solo un'anno, ha il viso paffuto e le guance rosse. Egli è nato e cresciuto a Brixton, nel sud di Londra, ma si è trasferito a Notting Hill per amore.
«Ragazze!» dice Millie entrando nel locale seguita da Logan.
Lei è una ragazza solare, alta e con i capelli rossi e corti mentre Logan, il più piccolo, ha degli occhi blu come il mare, personalmente assomiglia molto a Logan Lerman.
«Bene, ora che la squadra è al completo, si lavora!»esclama Lexi.
Le ore di sole sono ormai terminate da un pezzo e le luci delle stelle, poco intravedibili da quelle dei lampioni che costeggiano i marciapiedi della strada e dai fanali delle auto passanti, adornano la notte. Sono ormai le dieci e a varcare la soglia del locale è un ragazzo: alto, con i capelli scuri e lunghi.
«Al, ci pensi tu?»mi chiede Celine intenta a spillare delle birre dietro al bancone.
«Certo!» rispondo andando verso il cliente per accoglierlo.
«Ciao, Benvenuto da Three mermaids. Sei solo?» chiedo educatamente.
«Mi vedi con qualcun'altro?» risponde in modo maleducato.
Lo guardo un po' scioccata per poi rispondergli sempre cordialmente: «No, certo... Scusa. Ehm... allora quel tavolo ti va bene?» chiedo indicando un tavolino in un angolo.
«Si, ok» dice alzando le spalle.
Lo faccio accomodare e prendo il suo ordine. Ritornando al bancone per per prepare ciò che ha ordinato, noto lo sguardo assassino di Celine, la quale, dato che era intenta a servire le birre spillate dai fusti, ha sentito tutta la conversazione,
«Ecco la tua pinta» e così facendo gli poggio l'ordine sul tavolino, ricevendo da lui solo uno sguardo e neanche un "grazie"
«Prego non c'è di che» rispondo ironica, roteando gli occhi e torno al lavoro.
La serata procede tranquilla, nonostante quel ragazzo maleducato sia ancora seduto al tavolo nell'angolo. Indossa dei jeans neri e una camicia del medesimo colore.
Sento in continuazione il suo sguardo su di me, e ho paura di voltarmi e ritrovarmi a guardare i suoi occhi verdi.
Ha degli occhi bellissimi, di un verde talmente intenso che mi ci potrei perdere dentro.
«Alex, tutto ok?» mi chiede Millie.
«Sisi, certo. Scusa, dicevi?» cavoli, senza neanche accorgermene mi ero messa a fantasticare sul quel maleducato!
«Al tavolo quattro hanno bisogno, io sto andando a portare questi piatti al sedici»dice caricando dei piatti sul vassoio.
«Si certo, vado grazie Mills» le rispondo riprendendo subito il mio lavoro senza pensare troppo.
Mi incammino verso il tavolo e solo quando arrivo mi ricordo chi vi è seduto.
«Prego?».
«Un'altra pinta.... Per favore»dice sussurrando l'ultima parte, come se non volesse farsi sentire da altra gente.
«Certo».
Poco dopo gliela porto e come prima mi ignora maleducatamente. Noto che finisce la birra velocemente, paga il conto e se ne va.
La serata finisce, è mezzanotte, sistemiamo le ultime cose e chiudiamo il locale.
«A domani ragazzi!». Dopo aver salutato tutti quanti, io, Lexi e Celine ci incamminiamo verso il nostro appartamento percorrendo le stradine tranquille del quartiere.
«Allora Alex.... Mi sei sembrata strana stasera. Te Cel, cosa ne dici?".
«Completamente d'accordo Lex... Forse la colpa è del bel ragazzo che ha servito?» dice l'altra mentre alza e abbassa le sopracciglia.
«Ma che dite! Vi sbagliate era anche maleducato» cerco di giustificarmi cercando di non ripensare al fatto che mi sono bloccata a pensare ai suoi occhi durante la serata.
«mmm sarà. Ma gli sbavavi dietro...» aggiunge la bionda.
«Buonanotte!» urlo correndo su per le scale.

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Questo è il primo capitolo della storia. Spero possa piacervi. Cercherò di aggiornare il prima possibile. Nelle prossime parti segnalerò gli "skip time" con questa emoji: ☁️.
Andie.

Notting Hill - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora