8│Mr. Acid

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Questa mattina io, Celine e Lexi abbiamo deciso di fare un giro per il mercato di Notting Hill.
Tutti i giorni, fino all'ora di pranzo, qui c'è uno dei mercati più belli di tutta Londra e puoi trovare di tutto: dalle cose vintage, ai vestiti, mobili e CD.
«Hey, guarda il vinile degli Oasis!» esclamo contenta mostrandolo alle ragazze.
«Io ho trovato una maglietta con dei pinguini. Te ,Lex? Trovato niente che ti piace?» dice C.
«Si, qualche anello» risponde la bionda scrollando le spalle.
«Ovviamente, non sono mai abbastanza eh?» chiede la mia amica ridendo.
«Certo che no!».
Spendiamo l'intera mattinata a ridere e girovagare per le bancarelle per poi tornare a casa all'ora di pranzo e posare i nostri acquisti.
Io e Cel ci sediamo in sala come di consuetudine e Lexi decide di andare in cucina per prepararci il pranzo. La bionda ritorna una mezz'oretta più tardi con tre piatti, ognuno dei quali contiene dei burger vegetali e delle verdure miste.
Guardiamo "Britain's got talent" mentre consumiamo il nostro pasto e lasciandoci scappare, ogni tanto, qualche commento sul programma.
Finito di mangiare prendo le stoviglie sporche e le poso nel lavello della cucina; Celine e Lexi finiscono di prepararsi per poi tornare in ingresso.
«Oggi io e Celine al pub, ok?» chiede Lexi.
«D'accordo ragazze. Chiedete anche a Niall e Louis se posso suonare venerdì».
Dico mentre guardo le due che si infilano le scarpe.
«Sarà fatto» dice Celine che afferra la sua copia delle chiavi di casa, palesemente riconoscibile dato il portachiavi a forma di cane, mentre esce dal portone.
Resto sola, così mi siedo in salone a leggere "Milk and Honey" di Rupi Kaur mentre bevo del tè caldo.
Dopo un po' di tempo alzo lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete: sono solo le otto di sera. Ero così concentrata su quel libro di poesie che non mi sono neanche accorta che il tempo è letteralmente volato.
Vado in camera dove ripongo il libro; infilo un paio di jeans blu e una maglia leggera bianca.
Torno al piano di sotto e mi infilo le scarpe per poi uscire di casa.
Infilo le cuffiette e faccio partire una canzone a caso; cammino senza una meta precisa e qualche minuto dopo mi ritrovo sulla strada principale: le case colorate sono illuminate dai lampioni, le persone stanno tornando dal lavoro e le strade iniziano a svuotarsi piano piano.
Vado avanti tranquillamente fino a quando qualcuno prende il mio polso, mi volto di scatto e mi ritrovo un volto familiare davanti.
«Hey, Alex. Scusa, non volevo spaventarti» dice Liam.
«Oh, Liam. No figurati, davvero».
«Come stai?».
«Bene grazie.... Te? Come mai da queste parti?» la curiosità ha la meglio.
«Tutto bene; sono qui per Harry. Devo passare da lui più tardi. Dobbiamo finire di scrivere una canzone" dice il moro sorridendo.
«Oh, bello!» rispondo genuinamente contenta.
«Perché non ti unisci a noi?» chiede spontaneo
«Io? O no grazie, non vorrei disturbare».
«Ma no, figurati. Ad Harry farà piacere».
Mi guarda con uno sguardo intenso in attesa della mia risposta.
«Davvero, Liam, non vorrei...» non faccio in tempo a finire la frase che il ragazzo mi prende sottobraccio e inizia ad incamminarsi verso l'abitazione del riccio.
«Io insisto. Forza andiamo».
Qualche minuto dopo siamo a casa di Harry; ad aprirci la porta è la ragazza che avevo visto qualche sera fa qui fuori, la stessa che occhi verdi portò al pub.
«Ciao Liam!» dice con grande sorriso.
«Gemma, che bello rivederti» risponde il ragazzo accanto a me entrando nell'abitazione.
Lo seguo silenziosa; la casa di Harry assomiglia alla nostra solo specchiata: un piccolo salotto, cucina e le scale che portano al piano di sopra.
Lui non ha una camera al piano terra ma in compenso la sua sala è un po' più grande della nostra.
«Scusa, non mi sono presentata. Sono Gemma, la sorella di Harry» inizia così la conversazione la ragazza.
Sorella, Harry ha una sorella. Ecco perché hanno gli stessi occhi. Si, effettivamente gli assomiglia molto.
«Ciao, io sono Alex. Abito qui di fronte» le rispondo sorridendole.
Harry scende dalle scale, indossa dei jeans e una camicia con una strana fantasia.
«Liam... Oh, ciao Alex» dice il ragazzo.
«L'ho incrociata prima, possiamo andare al pub insieme dopo, no?» dice Liam.
«Si, certo» aggiunge, un po' titubante, Harry.
«Vieni Alex, ti faccio fare un giro mentre questi due ragazzoni scrivono qualche testo» dice allegra Gemma.
Saliamo le scale; al piano di sopra ci sono quattro porte: una per il bagno, un'altra per la stanza degli ospiti (momentaneamente occupata da Gemma), mentre le altre due sono della stanza di Harry e di un piccolo studio.
Entriamo nella camera di Gemma: lei si siede sul letto e la imito; la sua stanza non è molto diversa dalla mia; le pareti sono dipinte di bianco, la scrivania si trova di fronte ad un letto matrimoniale il quale è ricoperto da tantissimi cuscini.
«Perché non mi parli un po' di te Alex?» chiede lei curiosa mentre un sorriso le si forma sul volto
«Non c'è molto da dire veramente.... Ho vent'anni, sono di origini italiane ma da qualche mese io e le mie amiche viviamo qui. Mi piace il rosso, non so se si vede dalla tinta dei capelli, e l'arte» dico scherzando.
«Bello! Io ed Harry veniamo da Holmes Chapel, ma lui per la sua carriera si è trasferito qui. Penso che voglia cambiare ancora casa ma non ne sono sicura. A volte mio fratello è difficile da capire» dice tranquilla.
Gemma è una ragazza eccezionale; allegra e sembra essere anche gentile. Continuiamo a parlare del più e del meno quando bussano alla porta.
«Ragazze, andiamo?» chiede Harry.
«Si, Haz, arriviamo» gli risponde la sorella.
Ci incamminiamo verso il Three Mermaids; entriamo nel locale e ci accolgono Lex e Millie.
«Ciao, ragazzi!" dice Mills che ci fa accomodare ad un tavolo e prende i nostri ordini.
Nell'attesa Liam e Gemma parlano tra loro, mentre Harry continua a tenere lo sguardo fisso su di me.
«Ho qualcosa in faccia?» chiedo imbarazzata.
«No, no...» risponde distogliendo lo sguardo.
Arrivano i nostri ordini, e nessuno apre più bocca; il silenzio che si è creato è abbastanza imbarazzante.
«Allora... Suonate qui venerdì?» chiede Gemma rivolta ai due ragazzi.
«Già» risponde Liam.
«Hey guardate chi c'è!» aggiunge il ragazzo indicando Niall e Louis che servono i tavoli.
«Zitto, scimmione. Stiamo lavorando» gli grida il biondo facendoci ridere.
Qualche minuto dopo mi alzo per andare in bagno e al mio ritorno un ragazzo mi ferma per il braccio.
«Ciao... Ehm scusa, non volevo spaventarti» dice imbarazzato.
«Sono Adam» continua.
«Piacere, Alex» gli dico sorridendo.
È un bel ragazzo: alto, capelli scuri e occhi chiari. Sul volto ha stampato un sorriso che lascia intravedere i suoi denti bianchissimi.
Assomiglia un po' a Logan; ma a differenza di quest'ultimo, Adam, ha le lentiggini.
«Ti ho vista qualche volta qui e mi chiedevo se ti andava di uscire... Per conoscerci un po' ecco» chiede gentilmente.
«Certo, mi piacerebbe».
Gli sorrido a mia volta e gli lascio il numero di telefono per poi tornare al tavolo con gli altri.
«Sei andata in bagno o a fare conquiste?» domanda acido Harry.
«Scusa? Come ti permetti? Non penso siano affari tuoi comunque» ribatto con lo stesso tono.
«Uuu, scusami signorina acida» dice il moro.
«Harry!» lo riprende la sorella.
«Ma chi ti credi di essere?! Vergognati» gli dico alzandomi dalla sedia.
Prendo le mie cose e torno a casa.






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