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Avevo dimenticato il delirio in mensa ogni giorno. Dopo le lezioni della mattina Eddie è scattato in piedi ed è corso subito fuori dalla classe per il pranzo, sembrava aver fretta di fare qualcosa. Io invece me la son presa con calma, ho raccolto i miei libri nella borsa, l'ho messa in spalla e mi sono incamminata verso la mensa della Hawkins High.

Non la ricordavo così piena di ragazzini. Ora che siamo noi i più grandi a scuola sembrano tutti così piccoli... Corrono da una parte all'altra pieni di energia. Io voglio solo tornare a casa, odio i primi giorni di scuola... e anche tutti quelli a seguire.

Prendo un vassoio, vado a servirmi e poi occupo l'ultimo tavolo vuoto di tutta la mensa. Quando Jamie-Lynn frequentava ancora questa scuola avevo più interesse in quest'ora, l'unico momento in cui potevamo incrociarci e fare due chiacchere.

Punzecchio il cibo con il cucchiaio, avrei gradito qualcosa di più gustoso come primo giorno, anziché la solita vecchia poltiglia di lenticchie scotte.

«... l'idea di cambiare classe...»qualcuno passa molto vicino alle mie spalle e poco dopo prende posto accanto a me, poggiando il vassoio molto vicino al mio.

Mi volto già scocciata, trovando un ragazzetto dai capelli ricci e le lentiggini sul viso ancora preso dal discorso con il suo amico.

«Non vuoi più essere un Guerriero?» domanda l'altro sedendosi accanto a lui, con l'apparecchio ai denti, i capelli corti e la pelle più scura.

«Nah, mi ha stancato. In questa campagna vorrei fare qualcosa di più intrigante» gli risponde il primo.

Li guardo confusa, non ho la minima idea di cosa stiano parlando e soprattutto perché lo debbano fare qui accanto a me, rompendo il mio momento in solitudine. Con il tavolo totalmente vuoto, tra l'altro!

«Eh-ehmm...» mi schiarisco la voce, facendoli voltare verso di me.

«Ah, giusto! Perdona l'intrusione» dice il ricciolino.

«Eddie non ti ha detto nulla?» mi domanda l'altro, cogliendomi alla sprovvista.

«Eddie? Dirmi... cosa?» chiedo.

Poco prima che loro possano rispondermi, anche il posto alla mia destra viene occupato, ma stavolta da qualcuno di mia recente conoscenza. 

«Che sarai il nuovo membro dell'Hellfire Club!» esclama Eddie, sedendosi a cavalcioni sulla sedia e poggiando il vassoio sul tavolo.

«Un membro di cosa?» domando, sempre più in confusione.

«L'Hellfire Club, siamo noi!» ridacchia Eddie indicandosi, mentre altri ragazzi raggiungono il mio tavolo e mi inglobano tra loro.

«Questo lo avevo capito» rispondo.

«Sostanzialmente giochiamo a D&D e cazzeggiamo...» mi spiega velocemente lui, sgranocchiando i suoi pretzel a grandi bocconi.

«Ah, quel gioco che dicono sia per satanisti»

Eddie si blocca per un momento, poi annuisce «Non siamo satanisti, ma il gioco è quello, sì»

«E io che ci faccio in questo gruppo se non gioco?» domando, osservando gli altri ragazzi «Anche se siete stati voi a sedervi al mio tavolo, in effetti...»

«Ci inizierai a giocare presto, non preoccuparti» ridacchia Eddie, troppo sicuro delle sue parole.

«Ma...» provo a dire, ma Eddie si volta dall'altra parte a parlare con i suoi amici, non sembra uno che si fa dire di no. Piuttosto, parlando di me, non è che io abbia pregiudizi bigotti su quel genere di giochi, tanto sono comunque considerata satanista, è che a me proprio non interessano.

Sunglasses at Night 1984 | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora