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«Che senso ha comportarsi così?!» sbuffo, lamentandomi sugli spalti della palestra.

«Ti ha solo guardata, Tamara» commenta Eddie, bevendo un po' d'acqua, grondando di sudore.

«Appunto! Perché continua a guardarmi senza fare nulla? Ho anche provato a sorridergli come hai detto tu, mi sento una totale idiota!»

Dall'altra parte della palestra i giocatori di Basket si allenano al canestro, invadendo il campo durante la nostra ora di Attività motoria. Tra loro c'è ovviamente Billy, come di suo solito tenendo addosso solo un paio di pantaloncini e nient'altro.

«Cosa vorresti che facesse? Che venisse a chiederti la mano?» mi domanda Eddie.

«Ma no!»

«Anche perché non è la mano la cosa che vorresti dargli...» mormora tra sé.

«Smettila!» dico, lanciandogli un buffetto sul viso «E comunque mi ha notata, su questo non c'è dubbio...»

«Sì, ti ha notata, ma la verità è che ancora non gli piaci abbastanza» dice lui, facendo crollare il mio sorriso.

«Grazie, Edd. Ora sì che sto meglio» rispondo atona.

«È così! Se noi ragazzi siamo interessati ci buttiamo subito! Non avrebbe senso temporeggiare!»

«Proprio come stai facendo tu, immagino»

«Ehi, io ho un motivo per non farlo, okay?» risponde lui alzando le mani «Lui invece che cos'avrebbe da perdere? È bello, è un pallone gonfiato e ha tutte ai suoi piedi. Lui lo sa benissimo che basterebbe dirti un "ciao" per farsi seguire nei bagni a...»

«Quindi cosa dovrei fare secondo te?» lo interrompo, evitando di farglielo dire.

«Nei bagni?» ridacchia Eddie «Uhmm, potresti iniziare toccandolo dove sai che piace a me»

«Per parlargli!» esclamo «Se non lo fa lui allora lo farò io!»

«Una mossa coraggiosa» commenta Eddie, annuendo.

«Ti prego... Dammi una mano!» lo supplico spazientita.

«Ci vado a parlare io?»

«Cosa gli diresti?»

«Che ti piace e vorresti conoscerlo meglio»

«No!» tuono io «Non se ne parla proprio, non mi esporrò così tanto!»

«E allora vai a parlarci tu!» mi propone «Avvicinati per chiedergli una cosa qualunque»

«Del tipo?»

«Uhmm... Ti ricordi come abbiamo iniziato a parlare io e te?» mi domanda Eddie.

«Mi hai chiesto un filtrino?»

«Esatto!» esclama lui, iniziando a toccarsi le tasche. Ne tira fuori una sigaretta e me la porge «Prova a chiedergli un accendino, il resto verrà da sé»

L'afferro titubante «Intendi ora?»

«A meno che non lo nasconda nei boxer, non credo che ora possa avercelo addosso» risponde Eddie.

«Sarebbe interessante scoprirlo» ridacchio.

«Intendo a fine lezione. Prima di andare in mensa si ferma sempre a fumare fuori»

«E questo come lo sai?»

«Lo vedo spesso. Che tu ci creda o no, tengo a cuore la tua faccenda. E comunque non manca molto per la fine della lezione, ti conviene farti trovare già lì»

«Bene, un'appostamento da vera stalker. Come mi comporterò?»

«Tiratela un po' e fatti desiderare, quelli come lui amano le sfide difficili» mi spiega Eddie.

Sunglasses at Night 1984 | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora