«Devo assolutamente mostrarti una cosa!» dice Eddie, ancor prima che io possa salutarlo, mentre si siede al banco accanto al mio. È lunedì mattina e lui sembra più contento del solito, tant'è che se ne accorgono anche i nostri compagni, che continuano a guardarlo straniti dal suo comportamento. Non era mai arrivato in classe in tempo.
«Che cosa?»
«Non posso dirtelo, è una sorpresa» cinguetta lui «Lo vedrai dopo!»
Al sentire queste parole, partono spontanee ovvie risatine stupide da parte di qualcuno, ma né io né lui gli diamo corda.
«No, me lo dici ora! Sai che non riuscirei ad aspettare!» insisto.
«Non è tecnicamente possibile, anche se volessi. Dai, ne varrà la pena!»
«Va bene, ma dimmi almeno quando!»
«A pranzo» risponde, caricandomi di curiosità «Ma non farmi altre domande, ora!»
«A pranzo?!» sbotto «Ma così mi arrovellerò il cervello per tutto il tempo! Potevi dirmelo dopo»
«È che non sto nella pelle neppure io» ammette lui, con gli occhi lucidi «Fosse per me sarebbe anche subito!»
«E allora perché non...»
«Ehi, ho detto niente domande!» mi zittisce subito.
«Almeno un piccolo indizio?» insisto.
«No, non voglio rovinarti la sorpresa»
«Va bene...» sbuffo io, anche se non riesco a non trattenere un sorrisetto sul viso. Anche se non vorrei ammetterlo, il suo buonumore mi ha contagiata e non vedo l'ora di sapere di cosa si tratti, anche se non riesco neppure ad immaginarlo.
Eddie stende le gambe sul banco e si tira indietro con la sedia, si porta le braccia dietro la testa e inizia a fischiettare, mostrandosi allegro come non aveva mai fatto in classe prima d'ora.
È ovvio dire che tutti lo guardano con un certo interesse e stupore. Melissa lo studia con attenzione, poi mi rivolge uno sguardo indagatore, io alzo le spalle, non sapendo con tutta onestà di cosa si possa trattare.
Per tutta la mattina mi chiedo cos'abbia in mente, facendogli altre domande che lui elude in tutti i modi possibili. L'unica cosa che ho capito e che non riguarda in alcun modo quel nostro discorso, altrimenti non lo direbbe così apertamente davanti a chiunque... spero.
In ogni caso cosa potrebbe dovermi mostrare con così tanto entusiasmo a scuola?
L'ultima ora di lezione durante la mattinata si conclude ed Eddie scatta subito in piedi, non stando più nella pelle per farmi sapere di cosa si tratta.
«Dai, sbrigati!» dice, mettendomi fretta nel prendere le mie cose.
Lasciamo i nostri posti ed usciamo velocemente dalla classe. Io seguo Eddie senza neppure sapere dove stiamo andando, ma la strada mi sembra quella di sempre per la mensa.
Infatti è proprio quella la nostra direzione. Lo guardo stranita, ma lui mi fa il gesto di procedere.
«Al solito tavolo?» gli chiedo.
«Conosci già la strada» sorride, facendomi il gesto di precederlo.
Raggiungiamo il solito ritrovo dell'Hellfire club e osservo i ragazzi con titubanza.
«Ta-daan!» esclama Eddie, indicandomeli con un sorriso larghissimo. Inizialmente non capisco, ma poi mi rendo conto di quello che indossano. Sono quelle che abbiamo disegnato insieme!
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Sunglasses at Night 1984 | Eddie Munson
Fanfiction~ Qui Tamara, membro dell'Hellfire Club. Ora penserete che vi racconterò di come io ed Eddie siamo fatti l'uno per l'altra o non abbiamo occhi per nessuno all'infuori di noi due ma non è così... Li abbiamo, eccome. ~ ~~~~~ Sono Effy, son tornata con...