15.

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La prima cosa che faccio una volta arrivata a casa è accendere lo stereo e tuffarmi sul letto con la faccia nei cuscini.

Afferro il telefono e me lo metto accanto, compongo il numero che vedo scritto sul bigliettino appiccicato lì sopra con il nastro adesivo e poi porto l'apparecchio all'orecchio, tenendolo lì fermo con la spalla.

Tuu-Tuu.

Squilla. Ho il cuore in gola.

"Non mi dire te l'avevo detto, non mi dire te l'avevo detto..."

«Pronto?» dice la voce della mia amica.

«Non mi dire te l'avevo detto!» dico io, con un filo di voce tanta la vergogna.

Jamie ci mette qualche istante di silenzio per realizzare quello che le ho appena detto.

«... Non... Non ci credo!» esclama lei, con una voce incontrollabilmente festosa, mentre io scuoto la testa «Stai scherzando?!»

«Non scherzo...»

«Quando è successo?»

«Stanotte... Spero di non aver fatto una cazzata»

Le racconto per filo e per segno come sono andate le cose, lasciandola con poche parole riguardo la discutibile dinamica dei fatti.

«Okay...» commenta Jamie-Lynn «Okay. Uhmm... allora...»

«Ti stai ripetendo»

«Lo so! Ma non so cos'altro dire, sto mettendo insieme i pensieri!»

«Benvenuta nel club»

«È solo che mi aspettavo una dinamica totalmente diversa, capisci?» mi chiede lei.

«No, non capisco»

«Sai, un po' più di romanticismo»

«No!» tuono io «L'ultima cosa che avrei voluto è del romanticismo»

«Okay, va bene. È successo, adesso guardiamo avanti! Come ti sembra il tuo rapporto con lui, ora?»

«Normale, credo»

«È già una buona cosa»

«Però fatico ancora a crederci... Aver ceduto così facilmente» rispondo, mettendomi una mano sulla fronte.

«Ma tu ci tieni davvero a lui?» mi domanda.

«Sì, assolutamente! Eddie è una persona fantastica!»

«E sei cosciente di averlo usato?» chiede Jamie-Lynn.

«Non l'ho usato. Cioè, sì, ci siamo usati a vicenda. Mi sentirei davvero una merda se non avessi saputo che lui faceva la stessa cosa con me» rispondo.

«Ne avete più parlato?»

«Stamattina»

«E cosa provi ad averlo accanto adesso?» mi chiede, come fosse una seduta dallo strizzacervelli.

«Sto bene, un po' di vergogna all'inizio ma è passata»

«No, intendevo... cosa prova il tuo corpo» si corregge.

La domanda mi lascia senza risposte, non avendoci mai pensato davvero. Cosa prova il mio corpo quando sono accanto a lui?

«Mi fa uno strano solletico...» rispondo, rossa in viso per la vergogna.

Jamie-Lynn scoppia in una risata.

«Eddie ti eccita!» esclama lei.

«Ti prego, non dirlo così...» dico, sprofondando nel cuscino.

«Non c'è niente di male, Tam!» ridacchia lei «Anzi, mi sembra una cosa piuttosto normale»

«Vorrei non provarlo...»

«E che senso avrebbe? Hai tentato invano di reprimerti per settimane e il risultato è stato comunque quello» controbatte.

«Non ho represso proprio un bel niente!»

«Ma dai»

«Forse un po'...» ammetto.

«Quindi ora continuerete su questa scia?» mi domanda.

«Non lo so. Gli ho solo dato il mio consenso a riprovarci, ma non è detto che accetterò... e non è detto che lui lo farà»

«Certo che lo farà! E non sarai così stupida da rifiutare»

«Potrei valutarlo...» ammetto «Ma dovrà essere convincente!»

«È già un sì» cinguetta allegra.

«No! Non voglio dargli false speranze, se in quel momento non lo volessi più fare?»

Jamie ride ancora «Te la stai solo tirando per non far cedere il tuo orgoglio. È chiaro che vuoi che riaccada, ma vuoi vedere come se la cava e quanto può spingersi oltre per convincerti!»

«Non...» provo a dire, ma mi blocco.

«Ascolta, Tamara... È un tipo di relazione basata totalmente sulle sensazioni, è logico che tu voglia viverle al massimo» dice Jamie «Se ti senti sicura che entrambi siete innamorati davvero di due persone diverse e che questo possa aiutarvi a stare meglio non preoccuparti e buttatici! Nessuno dei due rimarrà ferito, se sarete sempre onesti»

«Ma tu non dovresti essere la voce della mia coscienza che mi dice di non fare cazzate?»

«È il tuo ultimo semestre al liceo. Se tutto andrà a scatafascio farai la valigia e verrai da me, dimenticandoti di quella cittadina come ho fatto io»

«La fai sempre così facile» ridacchi io, apprezzando davvero quel suo lato spensierato che alleggerisce le mie preoccupazioni.

«E con Billy cos'hai intenzione di fare?»

«Ah, su questo non ne ho la minima idea. Sembra inavvicinabile, quando lo vedo mi pietrifico. Vorrei avere la stessa scioltezza che ho quando parlo con Eddie»

«Il fatto che ti abbia notata è già qualcosa. Tu non demordere, dimostrati interessata ma non sbavarci troppo dietro» mi suggerisce Jamie-Lynn.

«Non ho mai sbavato dietro a nessuno, non inizierò a farlo adesso»

«Da quello che mi hai detto Billy sembra un tipo che piace e sa di piacere, tieni gli occhi aperti con lui»

«Perché?»

«Perché non tutti sono dei bravi ragazzi come Eddie»

«Questo si vedrà... Tu, piuttosto, raccontami un po' di te!»

«Che vuoi che ti dica? A me sta andando alla grande! Il club degli artisti si sta espandendo sempre di più, sapessi che gente strana che c'è! Ho fatto amicizia con una ragazza spaziale! È una matta che crede agli alieni!»

«Seriamente?» rido.

«Davvero! Ma è davvero tanto simpatica e carina! Mi mette tanta positività averla accanto»

«Non hai idea di quanto vorrei partire ora a sentirti parlare così...»

«E perderti tutto il divertimento? Nah! Pensa al presente e goditi la vita. C'è tempo per fare l'universitaria! In ogni caso, quando vorrai venire a trovarmi sarai sempre la benvenuta!»

«Grazie, Jamie» sorrido, anche se lei non può vedermi.

«... Anche se dovremmo condividere il mio lettino» continua lei.

«Non è un problema! Sarebbe come tornare ai vecchi tempi, nella tua casa di campagna!»

Rimaniamo a parlare per quasi mezz'ora al telefono, raccontandoci le nostre giornate a vicenda e accorciando questa distanza che ci separa. Non torniamo più su quel discorso e credo sia meglio così.

Speravo che almeno lei mi dicesse che stessi facendo una cazzata e mi supplicasse di smetterla, ma la sua positività mi sta spingendo a considerare la folle idea di continuare.

Sunglasses at Night 1984 | Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora