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𝐂𝐇𝐀𝐑𝐋𝐄𝐒

Il sole che penetrava dalla finestra, che avevo dimenticato di coprire con le tende la sera prima, mi svegliò definitivamente.
Odiavo il rumore della sveglia, in media ne rompevo circa due alla settimana, e si, avevo provato a mettere la sveglia dal telefono. Avevo anche spaccato il vetro, sostituendolo pochi giorni dopo l'accaduto.
Mi alzai, stiracchiando bene tutti i muscoli che mi sembravano addormentati.
Feci colazione con calma e mentre mangiai il mio yogurt mi ricordai del sogno che avevo fatto la stessa notte. Le immagini erano vivide nella mia mente mentre ingoiavo tutto in un sol boccone.

I suoi occhi, che erano fissi nei miei. Sorrisi istintivamente.
Quella ragazza mi aveva stregato, era un fenomeno con le macchine e me lo aveva dimostrato in pochi secondi. aveva carattere e soprattutto mi teneva testa.

Ero agitato, il team mi aveva fatto molte promesse quell' anno. "l'anno 2022 è quello giusto!" oppure "la Ferrari tornerà a vincere!" però non sapevo se sperarci troppo, questa macchina ancora non l'avevo guidata nemmeno ai simulatori e si sapeva, della parola data dalla Ferrari non bisognava fidarsi ciecamente.

Levai il telefono dalla carica, controllando i vari messaggi. Mah, niente di nuovo, soltanto Carlos e una sua foto in aereoporto, lui sarebbe arrivato un paio d'ore dopo la partenza, aveva l'aereo per Maranello, per della riunione con il team.

Entrai nella mia auto, quando il mio telefono prese a squillare. <<Pronto?>> risposi al telefono, non avevo nemmeno controllato chi fosse. <<Charles, stai partendo?>> Mattia. <<Si, adesso.>> ci scambiammo poche chiacchiere e dopo partii.

Amavo alla follia la mia bambina. La mia 488 Pista Spider personalizzata con la bandiera di Monaco. Quante volte avevo rifiutato passaggi soltanto per far girare tutta Monaco verso di me. Cosa potevo farci, Mi piaceva attirare l'attenzione.

Il mio pensiero si spostò su Amelie, dovevo fare qualcosa, perché era un giorno che non la vedevo e sentivo la mancanza delle sue occhiate che mi rivolgeva quando la facevo incazzare.

Accompagnato dalla mia musica preferita arrivai a Maranello in poche ore, e anche se ero stanco morto mi fermai con tutti i tifosi che mi stavano aspettando lì da chissà quante ore e feci la foto con ognuno di loro.
<<Charles! Bentrovato.>> salutai Mattia con un veloce abbraccio, dopo tutto ci conoscevamo dal 2019, una stretta di mano mi sembrava troppo fredda. <<Manca soltanto Carlos, poi iniziamo.>> gli mostrai il pollice in sù, risultando abbastanza silenzioso come sempre. Quando non lo ritenevo necessario semplicemente comunicavo con i gesti.

Feci come a casa mia e andai verso i garage, a trovare i Meccanici a lavoro.
<<Ciao a tutti!>> feci il giro e salutai ognuno di loro con una pacca sulla spalla.

<<Scusatemi il ritardo.>> una voce femminile mi fece girare, sorrisi, riconoscendola subito. <<Occhioni. Te l'ho detto che eri una mia fan!>> era incredibilmente sexy con la maglia rossa. Questo colore non stava bene a tutti, ma su di lei brillava.
La osservai bene: I capelli erano legati in una coda di cavallo, che metteva in mostra il suo collo e secondo la mia personale opinione la mia mano come collana ci poteva stare benissimo. Aveva un buon profumo di ciliegie, che era un odore insolito non trovandoci in estate, ma che le stava incredibilmente bene. Le labbra carnose e gli occhi più luminosi del solito. Quanto mi piacevano i suoi occhi. Indossava un jeans nero, che le fasciava perfettamente le cosce per poi allargarsi sulle ginocchia fino ai piedi, dove indossava delle scarpe nere.
Mi morsi la lingua, sempre continuando a sorriderle mentre si avvicinava a me, camminando a passo studiato.

Eyes never lie [Charles Leclerc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora