𝐀𝐌𝐄𝐋𝐈𝐄La mattina del gran premio di Imola era iniziata disastrosamente. Charles era sconsolato dal suo solo secondo posto in griglia, voleva la pole position, ma la redbull sembrava tornata forte come l'anno prima, e Max aveva ottenuto la prima piazza con poche difficoltà.
Il ferrarista aveva lottato con tutto se stesso, ma le due bandiere rosse durante il Q3 avevano interrotto due giri, e le gomme non reggevano il confronto con i tempi di Max.
In totale nelle qualifiche c'erano state ben cinque bandiere rosse, che avevano tenuto me e tutto il team con lo sguardo incollato sullo schermo con la paura che qualcuno si facesse male.La prima sprint della stagione era stata vinta dalla Redbull con a capo Verstappen, con una seconda posizione per il monegasco, che però aveva ottenuto sette punti nel campionato.
Marta era ospite nel garage Alpha tauri, anche se nelle pause veniva a trovarmi. Sapeva che comunque io ero totalmente dedicata al lavoro e non volevo distrazioni, infatti lei aveva accettato l'invito di Pierre, anche se l'aveva letteralmente pregata di stare nel suo box.
Tra me e il moro andava tutto bene, ero tornata al lavoro più fresca che mai, ottenendo un caloroso saluto da ogni membro nel box.
Armando mi era stato parecchio accanto, mi aveva mandato messaggi ogni giorno nella settimana di pausa ed io non potevo che essere felice della sua vicinanza.
Charles mi aveva detto che si comportava come un padre per me, mi aveva raccontato che era stato lui a prendermi in braccio e mi aveva accompagnato durante il viaggio in ambulanza, e non mi aveva lasciato un attimo la mano, stringendomela per starmi accanto.Pensavo di non meritare una figura paterna nella mia vita, ma da quando ne era entrato a farne parte non potevo che sentirmi felice, e spensierata.
Mi sentivo protetta proprio come una figlia, e non mi ricordavo come ci si sentisse, per me era tutto nuovo.<<Amelie?>> alzai il capo, Mattia mi stava cercando? <<Volevo un attimo parlarti nel mio ufficio.>> mi alzai all'istante, più rigida che mai.
Due erano le cose, o voleva licenziarmi, o voleva farmi firmare un contratto.
Rimasi in religioso silenzio, salutando con un cenno di capo e un <<Buongiorno>> quando entrai nel suo ufficio.
<<Volevo parlarti, Amelie.>> annuii, sedendomi sulla sedia che poco prima mi aveva indicato con gli occhi.
<<Si..>> dissi, iniziando a muovere la gamba dal nervosismo, nascosta sotto la scrivania imponente del mio team principal.
<<Ho notato, in questo inizio di gare, che è davvero molto partecipe, aiuta molto, ha fatto tanta amicizia e non da mai problemi.>> il cuore mi batteva all' impazzata.
<<Quindi volevo farle i miei complimenti, è professionale e di persone al primo anno così non se ne vedono parecchie.>> sorrisi, ringraziandolo con lo sguardo.
<<Grazie.>> rimanemmo in silenzio, allora io portai lo sguardo verso la griglia. Si stava già riempiendo.
<<La griglia ci aspetta.>> si alzò dalla sua sedia in pelle nera ed io seguii i suoi movimenti. Uscii prima io dalla stanza e poi lui, entrambi seguimmo il team che portava la macchina sulla seconda piazza.Arrivati lì davanti Charles scese dall'auto, sedendosi sull'erba. Mi guardò e mi fece cenno di sedersi accanto a lui.
Appoggiò la testa sulla mia spalla prima di iniziare a parlare. <<Mi hanno detto che Mattia ti ha chiamato nel suo ufficio, è successo qualcosa?>> mi chiese, non so se speranzoso oppure preoccupato. <<Nulla. Mi ha fatto i complimenti per come ho iniziato la stagione, ma non credo che mi rinnoverà il contratto.>> dissi, fissando un punto fisso davanti a me.
<<È ancora presto per dirlo.>> fermò le mie paranoie. <<Parliamone dopo la gara ok?>> gli
chiesi. <<Adesso devi concentrarti. Sei tu il protagonista non io.>> mi guardai intorno, e vidi arrivare alcuni giornalisti. <<Stanno arrivando, meglio che mi alzi.>> provai ad alzarmi ma il moro mi trattenne vicino a lui. <<Charles..>> sussurrai.Per favore, lasciami andare.
Lo guardai supplichevole e lui lasciò il mio polso, ed io scappai verso i box.
<<Amelie!>> mi girai, trovando Arthur che sorrideva. Stava andando dal fratello sicuramente. Mi asciugai velocemente le lacrime sulle guance e provai a sorridere.
<<È successo qualcosa?>> si avvicinò a me, per salutarmi con due baci sulle guance. <<No, tranquillo.>> Mi guardò attentamente gli occhi leggermente lucidi prima di annuire. <<Poi me lo racconterai>> mi sorrise, ed io ricambiai.<<Vieni?>> indicò la griglia con il capo ed io annuii, tirando un sospiro.
Lo seguii, rimanendo con lui fino al giro di formazione. Poi si avvicinò a me Armando e tornammo tutti e tre al box, per goderci al massimo la gara.Amavo Imola, era una gara molto speciale per me, anche se Monza aveva sempre un posto nel mio cuore.
Charles aveva avuto una pessima partenza e f superato dalla Redbull numero 11 e da Lando Norris, che approfittarono della situazione.
Poco più dietro avvenne un contatto tra Carlos e Ricciardo, che portò il ritiro della macchina rossa e l'entrata della Safety Car.
Il team esultò quando Charles passò la Mclaren davanti a lui. Al diciannovesimo giro effettuò il pitstop, e anche se non perfetto, sperammo tutti che riuscisse a rimanere davanti Perez, ma lo svantaggio delle gomme troppo fresche si fece sentire.
L'ansia si fece più intensa e un "No!" sconsolato uscì dalle bocche di tutti quando Charles finì in testacoda al cinquantatreesimo giro. Fu costretto ad entrare ai box per effettuare un Pit Stop.
Charles finì la gara sesto, e sconsolato non rivolse la parola a nessuno, rientrando nel box e chiudendosi nel suo motorhome.Portai una mano sulla fronte e sospirai.
<<Va da lui.>> Andrea mi suggerì, ma la gara era stata troppo disastrosa ed ero sicura che lui aveva bisogno di stare da solo per un po'.
Scossi la testa. <<Vado dopo le interviste, ha bisogno di stare un po' da solo.>> lui approvò la mia idea, annuendo, poi lo vedemmo passare con la testa bassa per andare a rispondere alle domande scomode che i giornalisti facevano a tutti quelli sotto la quarta posizione. Mi morsi il labbro inferiore e lo lasciai camminare, seguito dalla sua assistente.Non è colpa tua, Charles.
Aggiornamento mattutino mentre vado a scuola 💔
Voi avete visto le prove libere? Io no, avevo impostato la sveglia però non mi sono svegliata, AHAHHAHAHA.Speriamo bene per questo weekend, ci vediamo lunedì ❤️
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Eyes never lie [Charles Leclerc]
FanfictionMentre tutte le ragazze si divertivano la sera, tornando a casa ubriache marce, io studiavo come una matta. Non avevo mai avuto paura di dimostrare quello che ero. Io amavo i motori, e fin da piccola ero convinta di diventare un meccanico per una de...