𝐀𝐌𝐄𝐋𝐈𝐄
Marta mi mancava da morire, i suoi consigli sinceri e le sue parole schiette facevano parte della mia routine e anche se non la vedevo da due giorni mi mancava come l'aria.
Mi era stata decisamente vicino e mi aveva aiutato a fare una scelta:
Provare ad avere una relazione con Charles.Anche se inizialmente ero titubante tutti i miei pensieri negativi cessarono di esistere appena lo rividi ai test di Barcellona.
Era dannatamente bello, mi tolse il fiato soltanto indossando un paio di jeans grigi e la maglia della scuderia, che portava sempre con fierezza.I test a Barcellona erano la "prima" tappa del mondiale.
La prima volta che la macchina era messa in pista dopo un intenso inverno per costruirla.
Ed io non vedevo l'ora.
Fortunatamente il problema di saltellamento lo avevamo risolto abbastanza velocemente, mentre Armando, che sapeva sempre tutte le notizie del paddock, mi aveva detto che la Mercedes ancora non aveva risolto il suo problema, pur avendo alzato la macchina di circa sette centimetri.
Dopo aver lavorato sulla macchina ancora per due instancabili ore mi sedetti sulla prima sedia disponibile.
Tirai un lungo sospiro prima di notare Charles seduto proprio accanto a me, che mi aveva osservato fino a quel momento, facendomi sentire quasi protetta con il suo sguardo.<Sembri davvero stanca.>> mi disse, ed io ero davvero esausta dalla giornata piena di lavoro che avevo affrontato. Era stato però un sogno che si avverava. Ed io ero finalmente felice.
<<Lo sono.>> confermai la sua ipotesi, annuendo. <<Che ne dici se ti accompagno in Hotel?>> mi propose, ed io annuii sorridendo. Ricambiò il mio sorriso, facendo un cenno con il capo, sembrava contento per come erano andati i test dopotutto, però si leggeva stanchezza sul suo viso, oltre che sul mio.Forse dovevo fermarlo. Non potevo parlargli in macchina. Mia madre mi aveva sempre insegnato a non distrarre il guidatore.
<<Però volevo dirti una cosa subito.>> fermai i suoi passi quando ormai eravamo usciti dal paddock e ci stavamo dirigendo verso la sua macchina parcheggiata.
L'avevo riconosciuta subito, dopo le svariate volte che mi aveva accompagnato a casa e soprattutto perché era davvero troppo bella per dimenticarla.
La sua Ferrari 488 Pista, nera opaca faceva invidia a tutte le altre auto parcheggiate nel parcheggio. La bandiera monegasca dipinta e il numero sedici rendevano il tutto molto più personale.
<<Dimmi.>> Charles si girò, concendendomi tutta la sua attenzione.
Sprofondai nelle sue iridi verdi che brillavano anche con la poca luce che c'era.
Una cosa che avevo imparato da quando ci eravamo conosciuti e che i suoi occhi non potevano mentirmi.
Infatti in quel momento gli leggevo tanta curiosità negli occhi. Era rimasto in silenzio aspettando la mia parola, mentre io ero distratta dai suoi occhi fissi nei miei.<<Non sono una persona facile. Da capire, da vivere. All'inizio sono fredda e prendo in antipatia tutti, quelli che seleziono poi li faccio entrare nel mio cuore, e beh, Come hai ben visto, tu ci sei entrato dopo poco.>> iniziai, ma decisi di concludere brevemente per non farlo stare troppo sulle spine. <<Tu mi piaci Charles, mi sembra davvero strano da dire, dato il mio passato. Non sono mai riuscita a fidarmi degli uomini, a partire da mio padre. Che mi ha abbandonato quando io ero soltanto una bambina di sei anni.>> mantenni lo sguardo fisso nel suo, riuscendo a leggere orgoglio nelle sue iridi. Forse era fiero perché mi ero decisa a parlare, a confessargli un piccolo pezzo del mio puzzle, che era molto complicato da costruire.
<<È stata la mia prima delusione, ce ne sono state ancora, molte altre, che mi hanno portato a diventare come sono. Quasi indifferente alle persone. Io adesso sono indifferente a quasi tutti, tranne te. Il tuo comportamento mi ha dato fastidio a quella festa, ma Marta mi aveva già detto che tu in realtà eri più buono di come ti mostravi. Non le credetti, quasi la derisi di fronte a quel complimento che non pensavo sarei mai riuscita ad attribuirti. Buono. Gentile. Dolce. Invece lo sei. E sono riuscita a capirlo da sola alla prima riunione a Maranello.
Mi hai spaventato, il tuo prenderti cura di me, portarmi a cenare fuori, portarmi a casa con la tua macchina e addirittura portarmi in braccio per quattro piani.>> sorrisi, al ricordo, contagiando anche lui. Piano piano sul suo volto il sorriso si faceva sempre più grande e le fossette che lo contornavano sempre più profonde. Ascoltava con attenzione ogni mia parola senza perdersi neanche un dettaglio. Forse lo avevo fatto aspettare fin troppo per questo, ma io avevo bisogno di tutto questo tempo per capire se ne valeva la pena.
<<Vali la pena. Tu vali la pena di affrontare ogni mia piccola insicurezza fino alla mia più grande paura: Fidarmi.>> feci un passo verso di lui, sciogliendo il contatto visivo per guardare le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi.
<<Voglio soltanto andarci piano, goderci ogni attimo, ogni tocco e ogni sguardo. Crescere insieme e capire insieme. Confidarsi, passare le notti insonni a parlare, conoscerci. Voglio conoscere il vero Charles, e voglio che tu conosca la vera me. Anche se avrò bisogno di altro tempo per dirti ancora più cose voglio te al mio fianco.>> lui annuì, cingendomi in un abbraccio. Il suo corpo emanò calore sufficiente per riscaldarmi in quella sera fredda e umida di Barcellona.
<<Anche io voglio te al mio fianco.>> gli accarezzai la nuca, sorridendo un po' di più.
<<Perfavore, non abbandonarmi al primo errore.>> mi disse, ed io annuii velocemente alle sue parole. <<Non lo farò, però promettimi che farai lo stesso.>> si staccò dall'abbraccio con gli occhi leggermente lucidi.
<<Ormai sono senza maschere per te.>>
Era stata una giornata piena di emozioni contrastanti.Andammo in auto e guidò verso l'hotel, posando la sua mano destra sul mio ginocchio per tutta la durata del viaggio.
Mi trattava come un diamante. La pietra più forte ma più fragile. Perché forse io ero un diamante per lui, stupenda, ma fragile.Aggiornamento notturno🌙
Come state dopo questo capitolo? Io in lacrime. Dopo non troppi capitoli entrambi i protagonisti hanno capito i loro sentimenti, ma non sarà facile. 🫣
Vi ricordate cosa ha promesso Amelie a Charles? Vi rinfresco un po' la memoria.. un appuntamento! (capitolo 6)🥹
Lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.
Al prossimo aggiornamento ❤️
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Eyes never lie [Charles Leclerc]
FanfictionMentre tutte le ragazze si divertivano la sera, tornando a casa ubriache marce, io studiavo come una matta. Non avevo mai avuto paura di dimostrare quello che ero. Io amavo i motori, e fin da piccola ero convinta di diventare un meccanico per una de...