𝐀𝐌𝐄𝐋𝐈𝐄
Alla fine Charles aveva regalato un pass a mia madre per la gara, non ero contraria, forse non se lo meritava, ma volevo dimostrarle che cosa ero riuscita a costruire, e magari, in qualche modo, renderla fiera.
<<Buongiorno.>> salutai il box.
Ero davvero felice, nessuno sapeva che il mio contratto sarebbe durato soltanto per la stagione duemila ventidue, quindi tutti si comportavano come sempre, e a me andava meglio così.
Charles durante il sabato aveva fatto segnare il giro più veloce, e quel giorno sarebbe partito in prima fila con diciannove macchine dietro.
<<Buongiorno, Lie, carica?>> mi salutò Armando. Io annuii subito, sorridendo al nomignolo che mi aveva affibbiato in questi ultimi gran premi.
<<Carichissima.>> lo abbracciai, <<Tu?>> chiesi. <<Anche io, non vedo l'ora.>> mi sorrise.
<<Pensa che c'è anche un ospite speciale.>> dissi, allargando gli occhi e facendo uscire una risata nervosa dalle labbra.
<<Chi?>> mi chiese. <<Mia mad->>
<<Buongiorno!>> Charles salutò tutti, avvicinandosi per dare il cinque ad Armando.
<<Ciao Amore.>> mi lasciò un bacio sul capo e lo guardammo andare a salutare tutti.
<<Tua madre, eh?>> mi chiese Armando, facendomi sbuffare. <<Sì. Purtroppo.>> alzai le spalle. <<Credo arriverà a momenti.>> mi girai verso l'entrata.
Charles le aveva dato l'ultimo pass che aveva, destinato ad un suo amico che all'ultimo non è riuscito a venire.
Quale sostituto peggiore se non mia madre.<<Vabbè, mettiamoci a lavoro.>> distolsi lo sguardo, portandolo sulla monoposto che ci aspettava.
<<Okay, vado a mettere a posto la mia cassetta allora.>> mi presi una pausa dopo una buona mezz'ora, avendo finito il mio compito e non avendo nient'altro da fare.
Guardai la mia cassetta degli attrezzi e sorrisi.
Rossa, con il mio nome inciso sopra, vicino lo stemma della Ferrari.La aprii, trovandola parecchio in disordine.
Ma appena mi sporcai le mani sentii una voce chiamarmi alle spalle.
<<Amelie!>> Infondo speravo non si presentasse, ma sapevo che avrebbe sfoggiato i suoi abiti migliori.
<<Elizabeth.>> finsi un sorriso, che sembrava alquanto vero. Le feci guardare le mani sporche di nero e lei fece una faccia schifata.
<<Non mi toccherai con quelle mani sporche.>> ridacchiò, abbassando gli occhiali da sole.
I capelli perfettamente mossi, gli occhi e le labbra truccate, il cappotto beige e l'outfit sui toni del marrone.
<<Buongiorno, comunque.>> la salutai, e pregai si sedesse al più presto.
<<Buongiorno amore, Charles dov'è?>> mi chiese, facendomi alzare le spalle.
<<Non lo so. Ma ha molte cose da fare, quindi se lo vedi salutalo e basta, non farlo stressare, oggi ha la gara.>> feci qualche passo indietro, allontanandomi sempre di più e supplicando che capisse il concetto.
<<Vorresti dire che sono una fonte di disturbo?>> mi chiese, alzando un sopracciglio.
<<Non intendevo dire questo, lo sai.>> la fulminai con lo sguardo, e tornai a lavoro.
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Eyes never lie [Charles Leclerc]
FanfictionMentre tutte le ragazze si divertivano la sera, tornando a casa ubriache marce, io studiavo come una matta. Non avevo mai avuto paura di dimostrare quello che ero. Io amavo i motori, e fin da piccola ero convinta di diventare un meccanico per una de...