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𝐂𝐇𝐀𝐑𝐋𝐄𝐒

Amavo il Belgio, ero anche parecchio euforico nel tornare lì, dove avevo vinto la mia prima gara in Formula 1. Anche se era stato uno dei miei weekend più difficili. Dove ho persona Antoine, e i brutti ricordi mi avevano offuscato la mente. Ero riuscito a vincere, lo avevo fatto per lui e gli avevo dedicato la mia prima vittoria. Adesso ne avevo sei, e non volevo fermarmi lì.

Spa era uno dei miei circuiti preferivi, dove mi divertivo sempre a gareggiare, e soprattutto sorpassare.

In quel momento ero seduto nel mio motorhome, dove la mia gamba tremava, facendo su e giù.

Stavo aspettando Amelie, era stata convocata da Mattia nel suo ufficio per parlare, erano lì dentro da circa dieci minuti, i più lunghi della mia vita.

Mi alzai e sospirai pesantemente, mi strofinai gli occhi con le mani e passai una mano tra i capelli nervosamente.

Perché ancora non era uscita?

Sentii improvvisamente che lo spazio era troppo poco, che dovevo uscire e respirare aria pulita. La dovevo aspettare lì, ma proprio non ce la facevo.

La mia mente viaggiava senza sosta, immaginava possibili scenari e soltanto delusioni. Non volevo che se ne andasse, non poteva lasciarmi da solo.

Tutto l'equilibrio si sarebbe rotto, ci saremo lasciati, non potevamo più dormire nella stessa camera d'Hotel, fare l'amore durante i weekend di gara, viaggiare insieme sul mio jet, stare insieme nel mio motorhome durante la sua pausa oppure anche soltanto guardarci prima di una partenza.

Mi aveva raccontato di Max, mi aveva parlato del dopo gara e del loro incontro al bar.
Conoscevo Verstappen da quando avevamo entrambi 11 anni. È sempre ststo bravo a persuadere le persone, avevo tanta paura di perdere il mio lucky charm, la volevo mia e soltanto mia.

Uscii dal box con lo sguardo basso e perso, mi sedetti al primo bar e ordinai una bottiglia d'acqua. Alzai lo sguardo e vidi Sebastian Vettel entrare, appena incrocio il mio sguardo notò che qualcosa non andava. Mi conosceva più di quanto volevamo ammettere.

Io e Seb ci siamo conosciuti nel 2017, si venne a congratulare con il mio titolo appena conquistato di F2. Mi mandò una mail ne 2018 e si complimentò per il mio lavoro svolto al simulatore. Nel duemila diciannove mi ha visto fare la mia prima pole, prendermi le mie prime due vittorie e i miei primi podi; in ogni caso, anche se la dua gara era andata male lui era lì che si complimentava con me per l'ottimo lavoro svolto. Mi aveva sempre detto che avevo talento da vendere, ma che dovevo soltanto aspettare il mio momento.

Sembrava che il mio momento non arrivava mai, ma dovevo essere paziente.

<<Charles!>> mi alzai per salutarlo. Ci demmo un abbraccio veloce. <<Sta andando bene la tua stagione, no?>> sul mio viso spuntò un sorriso amaro. <<Possiamo dire che era iniziata bene.>> annuii, e mi risedetti.

<<Vuoi sederti?>> chiesi. <<Solo se non disturbo.>> mi sorrise ed io scossi la testa, invitandolo a sedersi davanti a me.

<<Non è per la stagione, vero?>> mi chiese ed io sospirai. <<Mi sono innamorato>> alzò le sopracciglia, probabilmente lo sapeva che ero fidanzato, ma sentirsi dire questo da me era un evento più unico che raro, fino a quest'anno.

Seb amava l'amore, in ogni sua forma. Ed io questo avevo imparato a capirlo.

<<È fantastica, mi capisce in ogni situazione ed è sempre lì per me.>> feci una pausa.
<<Però è un mio meccanico.>> alzai le spalle.
Riuscivo a leggere nello sguardo di Seb che lui già la conosceva, ma forse voleva conoscere la ragazza che si celava dietro, magari com'era dal mio punto di vista.

Eyes never lie [Charles Leclerc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora