Taehyung - Giovedì 28 aprile 2022
Ho passato tutta la notte a coccolare il piccolo Yeontan, il mio unico conforto in questo momento. Oggi per la prima volta mi trovo ad invidiare i miei fratelli, loro sono riusciti a trovare una persona con la quale aprirsi, ma sono felice per loro. Guardo l'orologio, sono solo le sei del mattino, non sappiamo come finirà questa storia, e non saperlo mi mette ansia. Il mio respiro comincia a diventare pesante, i miei occhi cominciano a ad appannarsi, la temperatura ad alzarsi, perchè fa così caldo improvvisamente qui dentro? Sto avendo un attacco di panico, corro in bagno per sciacquarmi il viso, faccio ancora fatica a respirare, devo calmarmi. Mi vesto velocemente, un semplice pantalone di lino bianco e una t-shirt azzurra a maniche corte, do un bacio al mio cucciolo e corro fuori, senza guardarmi indietro. Non mi sentivo così da quando ero ancora figlio unico, da quando ero quasi morto.. mi sento perso, di nuovo.
Esco dalla villa e prendo un'auto per raggiungere il centro di Napoli, sono quasi le otto quando arrivo, comincio a girare per le strade del paese, ricominciando finalmente a respirare, mi godo i profumi che escono dalle pasticcerie e dai bar, mi fermo davanti ad un piccolo bar con una piccola vetrina dall'aspetto vintage, con un arredamento in ferro battuto che mi ricorda molto lo stile parigino degli Champs-Elyseès, uno dei miei cafè preferiti, un connubio di culture e tradizioni che si sposa alla perfezione creando un'atmosfera magica, chiudo gli occhi per percepire al meglio la sensazione di pace che questo luogo mi trasmette. Passo qualche secondo con gli occhi chiusi, improvvisamente sento uno strattone alla spalla sinistra e una voce dolce che continua a chiedere scusa, apro gli occhi e vedo la commessa del negozio di ieri mattina chinata per terra a raccogliere dei libri sparsi in terra, non si è accorta di me, "Aspetta, ti do una mano" le dico, la aiuto a raccogliere i suoi libri e mi accorgo che alcuni sono in cinese, sorrido, questa ragazza diventa sempre più intrigante.. "Grazie" risponde alzando gli occhi verso di me, finalmente, bellissimi occhi castani con pagliuzze verdi, incorniciati da un paio di occhiali con una bella montatura nera che riescono a valorizzare la sua pelle rosea, molto diversa dalla mia leggermente olivastra, i capelli, che nel negozio sembravano biondi, alla luce del sole sprigionano riflessi ramati, sono raccolti in due lunghe trecce alla francese. Un ampio sorriso imbarazzato compare sul suo volto, "Ciao.." mi saluta "E' un piacere incontrarti di nuovo, come stai?" cerco di metterla a suo agio con un sorriso, "Bene, grazie. Oddio scusa, non stavo guardando dove andavo, ti ho fatto male?" mi chiede rendendosi improvvisamente conto dell'accaduto, scoppio a ridere, la sua espressione è impagabile, "No, tranquilla. Piuttosto stai andando in negozio?" chiedo curioso "No oggi è il mio giorno libero, stavo andando all'università, ma mi hanno appena avvisata che il professore non c'è, in sostanza sono venuta fino a qui per nessun motivo e il prossimo treno è all'una, uff..." mi spiega scocciata, buttando fuori tutta la sua frustrazione come un fiume in piena. Mi fa tenerezza "Pensa al lato positivo di questo imprevisto, hai incontrato me..e dato che entrambi non abbiamo niente da fare, che ne dici di entrare in questo bar a fare colazione? Così cogliamo l'occasione per conoscerci meglio." le sorrido facendole l'occhiolino. Prendo i libri di questa bellissima "quasi" sconosciuta e e mi avvio in sua compagnia all'interno del locale che poco prima aveva catturato la mia attenzione, "Cosa prendi?" le chiedo galante, "Un succo alla pesca, grazie" le sorrido e la faccio accomodare ad un tavolino e con un elegante gesto della mano chiamo il barista, un ragazzo carino, ma tutto sommato banale. Si rivolge alla ragazza "Cosa posso portarti?" mi schiarisco la gola per attirare l'attenzione del tipo "Un succo di frutta alla pesca e uno alla pera, grazie" lo liquido freddamente "C-certo, arrivano subito" risponde il barista consapevole di essersi preso troppa confidenza, mi ricompongo e mi concentro nuovamente sulla bellissima figura femminile seduta di fronte a me. Sorrido e lei arrossisce, mi rendo conto solo ora che nonostante la nostra interessante avventura non ci siamo ancora presentati, "Il mio nome è Taehyung, tu come ti chiami? Sai è strano conoscersi senza sapere i nostri nomi..." cerco di farla ridere per rompere il ghiaccio, e ci riesco, una risata cristallina prende il posto del timido sorriso di poco prima, "Hai ragione, mi chiamo Morena, piacere" risponde allungandomi la mano, invece di stringerla me la porto alle labbra e le regalo un leggero baciamano "Piacere mio Morena, credimi." mi regala un'altro dei suoi sorrisi, uno di quelli che riesce a distrarti dal mondo, proprio quello di cui ho bisogno oggi. Le porgo i suoi libri "Vedo che studi cinese, a che livello sei?" chiedo "Livello base, per ora, devo dare ancora qualche esame per passare al livello intermedio" risponde tranquilla, "Se vuoi posso darti qualche lezione privata, sono coreano ma parlo cinese fluentemente.. e mi piacerebbe passare un pò di tempo con te, sei una ragazza piena di potenzialità, penso che di divertiremmo insieme." propongo passandomi le dita sotto il mento, la guardo sorridere e arrossire, avrà sicuramente colto che il mio interesse non è per il cinese "Se vuoi io oggi ho la giornata libera, ti aiuto volentieri." la incoraggio, "Se me lo dici così, non posso rifiutare, in fondo un aiuto del genere non deve andare sprecato." dice sfacciata, più di quanto mi aspettassi. Rivolgo un sorriso malizioso a Morena, vorrei stuzzicarla un pò, ma arrivano le nostre ordinazioni, mi incanto guardando le sue labbra che accolgono la cannuccia intente a succhiare il nettare alla pesca, immaginando quelle labbra carnose appoggiate altrove, invece che su una stupida cannuccia, è meglio che mi concentro sul mio succo di frutta, sento che il mio corpo sta già reagendo al ricordo di questa ragazza su di me. Il barista dal bancone continua a guardarla, mi prende un nodo all'altezza dello stomaco, lo guardo negli occhi con rinnovata cattiveria, prendo la mano di Morena e mi rivolgo a lui "Ehy tu, hai finito di fissare la mia ragazza? Penso che il tuo lavoro non sia sbavare dietro alle clienti." il ragazzo abbassa la testa intimorito, colpito e affondato "Tesoro, hai finito? Possiamo andare?" chiedo alla bionda di fronte a me, non discute sulla mia reazione, si limita a guardarmi e fare un cenno affermativo con la testa. "Scusa per la reazione di prima, mi da fastidio quando una donna viene fissata con insistenza" mi scuso per il comportamento avuto poco fa, sperando che non mi mandi a fanculo, "No, tranquillo, stava dando fastidio anche a me. Ma se non ricordo male anche tu ieri mi hai guardata con insistenza.. " risponde maliziosa, e brava, le piace provocare, "Si ma io sono entrato solo per te nel negozio, avevo intenzione di conoscere altri vestiti, non quelli esposti. E non mi paragonare con quello, io sono molto più sexy, potrei offendermi..". La ragazza ride, "No signore, non potrei mai paragonarla ad un viscido del genere, piuttosto non mi avevi promesso delle lezioni private? Vorresti tirarti indietro? Non sarebbe un comportamento da gentiluomo.." risponde spensierata, "Certo che no signorina, mi faccia pure strada verso la meta di studio, così cominciamo subito." sto al gioco, la bionda mi diverte, ha un gran senso dell'umorismo. Continuando a tenermi la mano mi fa girare le strade della città fino ad arrivare in un enorme biblioteca, c'è poca gente, meglio così.

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Bulletproof
Fiksi PenggemarDopo anni in cui sono stati ritrovati corpi senza vita nelle campagne di Seoul, il capitano dell'Interpol Kim Seokjin, aveva trovato una pista. Tutte le persone trovate uccise avevano un qualche legame con la famiglia Kim, quegli uomini erano dei...