L'anima di un uomo

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Jungkook - venerdì 15 aprile 2022

Abbiamo finito di pranzare pochi minuti fa, questi mafiosi bastardi vogliono sembrare delle brave persone, ma lo so che non è così. Non faranno un passo falso davanti a degli estranei, devono potersi fidare di noi, così riusciremo a capire effettivamente come fanno a condurre questa vita senza lasciare traccie. Kim Namjoon mi guarda, "Dobbiamo andare a Posillipo a controllare una cosa" mi dice "Si Signore, prendo l'auto." Sono furioso, ma devo mantenere la calma. Devo solo resistere per il tempo necessario, anche se fino ad ora ho notato un aspetto diverso del boss della Gangpeh, sembra un uomo autoritario e carismatico, il tipo di persona capace di farsi seguire in capo al mondo. Se non fosse un mafioso omicida probabilmente lo stimerei. Arriviamo  a Posillipo nel pomeriggio, "Parcheggia qui, aspettiamo." comanda "Si Signore." perchè siamo in questo complesso di palazzine? Vorrà controllare come vanno le vendite della droga... La rabbia permea ogni cellula del mio corpo, vengo distratto da una cosa che mi lascia a bocca aperta, uno spacciatore si è avvicinato ad un ragazzino, avrà circa 16 anni, e gli stava vendendo una dose, Namjoon ha assistito alla scena ed è subito sceso dall'auto e gli va in contro prima che potessero concludere, lo seguo a ruota assecondando ogni suo movimento, "Verme schifoso, stavi per vendere la shaboo ad un ragazzino eh? Non ti permettere più, altrimenti oggi potrebbe essere l'ultima volta che vedi il sole tramontare" spiega il boss con aria temibile, ma lo spacciatore replica con finta spavalderia "Che cazzo vuoi cinese di merda? Io faccio quello che voglio, tornatene al tuo paese, stronzo!" è sicuramente fatto, è agitato, ha le pupille dilatate e suda come un maiale, che schifo... Lo sguardo del Leader diventa spaventoso, ma quando parla la sua voce è ancora peggio, talmente calmo da mettere i brividi "Sai chi sono io? " gli sussurra "Evidentemente no, dato che mi hai dato del cinese di merda. Sono Kim Namjoon, io rifornisco quei pezzenti dei Mondino di questa schifezza che vendi. E visto che mi hai insultato, saluta il sole e prega il tuo Dio, perchè non li vedrai più." dicendo questo gli sferra un gancio destro dritto sul naso, facendolo sanguinare copiosamente. L'uomo stordito dalla droga tira fuori una pistola, probabilmente rubata, e la punta in faccia al Boss, lo vedo sorridere malignamente, volta volontariamente le spalle allo spacciatore, non posso permettere che gli spari. In un secondo sfodero la mia pistola e con un colpo preciso e pulito gli trafiggo la fronte, un'esecuzione. Cade a terra senza vita, in fondo stava spacciando una droga mortale ad un ragazzino, si meritava questa fine. "Sta bene Signore?" chiedo a Kim Namjoon, io sono provato, non ho mai ucciso un uomo, ma non devo svelare le mie debolezze, "Si Jungkook, grazie per avermi coperto le spalle. Tu come stai?". Lo guardo con aria preoccupata, come ha fatto a capirmi? Mi ha a malapena guardato in faccia, gli è bastato un secondo, l'uomo continua "Non preoccuparti Jungkook, sei stato bravo. Le prime volte può essere difficile. Comunque chiamami Namjoon, non mi piacciono i formalismi in famiglia, tu mi hai coperto le spalle, ora fai parte della mia famiglia." spiega con tranquillità "Si, Signore... Mi scusi, Namjoon. Cosa ne facciamo del corpo?" cercando di risultare professionale, con quelle parole mi ha destabilizzato, "Niente, lasciamolo qui, sicuramente aveva molti nemici, andiamo a trovare i Mondino." conclude freddo il capofamiglia.

Dopo un tratto in auto arriviamo a villa Mondino, ad accoglierci in terrazza ci sono due uomini armati, Namjoon parla per primo "Ciao Giuseppe, cosa ti ho detto l'ultima volta? Sai che non mi piace ripetermi, ma data la tua stupidità farò un eccezione" rivela in modo pacato il boss, ma improvvisamente gli vedo frantumare il vetro del tavolo della terrazza con un pugno, per la prima volta lo sento urlare "NO DONNE E NO RAGAZZINI, oppure vuoi che vostra madre faccia la stessa sorte che è toccata a vostro fratello?" uno dei due uomini trema, l'altro prova a fare lo spaccone "Non lo faresti mai, è contro i tuoi cosiddetti principi. Che c'è senza i tuoi fratellini hai paura di noi e ti sei portato dietro la guardia del corpo?" gli ride in faccia Namjoon "Sai Angelo, solo uno stupido non è capace di cambiare opinione. I miei fratelli non sono cose che ti riguardano, e poi anche questo ragazzo è parte della mia famiglia. Cerca di non farti beffe di me, la mia mira non sbaglia mai" conclude il Leader, tirando fuori la sua pistola, cazzo è una Beretta 98FS, ne esistono solo 40 in tutto il mondo, gli spara alla mano e al ginocchio destro con una velocità allucinante. "Fate come dico, questo è il vostro secondo strike, non ce ne sarà un terzo. Ho giurato, farò estinguere la vostra famiglia dalla faccia della terra." concludendo il suo monologo. "Jungkook, accompagnami a casa e poi esci a fare un giro, così ti sentirai meglio. Per oggi non ho più bisogno di te, divertiti." annuisco ancora un pò sconvolto e faccio come mi viene detto. 

Sto girando in auto, non so dove andare, chiamo Valentina "Ciao, scusa l'ora, possiamo parlare?" chiedo al telefono "Certo, vieni a casa mia, ti mando la posizione". Il cuore che fino a questo momento si era spento ha ricominciato a battere. Raggiundo in pochi minuti casa di Valentina, abita all'interno di un piccolo condominio, l'appartamento è molto bello, grande e arredato sui toni del panna e del bianco, moderno ma con tanti piccoli tocchi persoonali che rivelano ogni piccola sfaccettatura di questa donna meravigliosa. "Hai cenato?" mi chiede "Non ho fame, scusa", gli spiego tutto quello che è successo con il capo dei Kim, lei mi guarda con quegli occhi dolcissimi "Non preoccuparti Jungkook, in questo caso hai fatto la cosa giusta, ora dovete guadagnare la loro fiducia" dicendo questo mi accarezza la schiena coperta solo dalla camicia. A quei tocchi così dolci  mi perdo a guardarla, è bellissima, con i capelli viola raccolti, una semplice maglietta e dei pantaloni del pigiama  pieno di coniglietti rosa. Non riesco a fermarmi, gli prendo dolcemente il viso e la bacio con delicatezza, il suo profumo di vaniglia mi inebria, sono ubriaco di lei, mi sento un drogato e la mia dose è qui tra le mie braccia finalmente. gli sfioro le labbra con la lingua , un sospiro si libera da lei, ci abbracciamo toccandoci ogni porzione di pelle a disposizione. Valentina comincia slacciarmi la camicia, senza lasciare la sua bocca, la prendo dalle cosce sode e me la metto in braccio, deve sentire che effetto mi fa, gli sfilo la maglietta e mi libero del reggiseno, per stasera Valentina è tutta mia, e devo assaggiare tutto di lei. Continuando a baciare ogni lembo di pelle, iniziando dal collo, passando dalle spalle, i seni, quella 3° abbondante sognata spesso. Le nostre mani cercano di più, la pancia, l'interno coscia... e infine l'intimità. La direttrice è già pronta per me, bagnata, e la mia erezione è quasi al massimo. Prima di entrare in lei voglio assaggiarla, faccio stendere la donna sul divano bianco e comincio a gustarla fino in fondo "Oddio Vale, sei magnifica..." gli dico, sento gemiti sempre più forti uscire dalle sue labbra carnose "Jungkook, facciamo l'amore" mi sussurra ancora ubriaca dall'orgasmo appena avuto "Non aspettavo altro, piccola". 

La penetro con decisione, inizio con dolcezza per poi aumentare le spine ad ogni sospiro lussurioso. Valentina si mette sopra e gestisce lei i giochi per un pò, "Mi fai impazzire tesoro..." sussurro nel suo orecchio "Sei fantastico Jk, continua.... Ti prego..."esclama lei con voce tremante, rotta da un nuovo orgasmo. Andiamo avanti per ore, inizio a sentire il calore al basso ventre che mi avvisa che sto per venire, metto Valentina a carponi, la penetro di nuovo, ma ad un ritmo molto più sostenuto "Si... Si... Jungkook... Oddio" sentire ancora una volta il mio nome da lei mi porta al culmine del piacere.

Esausti e soddisfatti continuiamo a baciarci e abbracciarci sul divano, diventato simbolo di questo sentimento appena sbocciato. Valentina si addormenta tra le mie braccia, sono esattamente nell'unico posto in cui vorrei essere. Domani penserò ai Kim. Stanotte è tutta per noi, per me e Valentina.

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