Complici

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Jimin - Giovedì 28 aprile 2022

Nam ieri sera è tornato tardi, sappiamo tutti cosa succederà adesso, ma non deve essere così, lui non lo merita. Devo fare qualcosa, parlare con Hobi, e se non basta anche con Jin. Non ho chiuso occhio stanotte, sono terrorizzato all'idea di non avere più mio fratello nella mia vita. Mi alzo dalla poltrona in pelle nera presente nella mia camera e mi dirigo agitato verso la stanza di Hobi, cercherò di convincere lui, nel caso non dovessi avere successo parlerò con Jin, pagherò io le colpe della Gangpeh... Non Nam.

 Apro la porta senza bussare, trovo Hoseok con la camicia bianca ancora aperta, mostrando quel corpo che mi fa perdere un battito ogni volta che lo guardo, ma stavolta la mia unica reazione è gettarmi tra le sue braccia "Ehy, Jimin, che hai?" mi chiede stringendomi a sè, il suono della sua voce mi apre uno squarcio nell'anima, calde lacrime segnano il mio viso andando a bagnare il colletto della sua camicia. Non riesco a parlare, Hobi mi stringe ancora più forte, la mano sinistra sale ad asciugarmi le lacrime "Jimin, tesoro ti prego, parlami" mi supplica l'uomo, "Namjoon.." è l'unica risposta che riesco a dargli, cerco di farmi coraggio guardandolo negli occhi "Salviamolo, ti prego... Ho bisogno di sapere che sarà libero, che non pagherà per colpa nostra" dico liberando tutto quello che provo in questo momento. 

Hoseok mi prende il viso tra le mani, mi guarda negli occhi  e dopo avermi sfiorato con un bacio a fior di labbra "Tesoro, ti fidi di me?" mi chiede, quando mi guarda così non posso far altro che cedere, faccio cenno di si con la testa. Lo sento staccarsi da me, si siede alla sua scrivania e tira fuori un computer portatile "Che stai facendo?" chiedo tranquillizzandomi, osservando i suoi movimenti precisi, seri, calcolati... E' la prima volta che lo vedo così concentrato "Ha detto Nam che vi siete informati su di noi, su di me cosa sapete?" mi chiede senza staccare gli occhi dallo schermo inondato da serie lunghissime di numeri e codici che continuano a scorrere sul desktop "Sei un agente dell'Interpol" rispondo dicendogli quello che so, lui sorride malizioso "Bene, allora vedo che non sapete assolutamente niente della mia fedina penale... Prima di diventare un agente ero un hacker, anzi sono un hacker. Ho aggirato i sistemi di sicurezza di praticamente ogni governo, mi facevo pagare molto, guadagnavo piuttosto bene, fino a quando uno dei miei clienti non si è fatto beccare e ha cantato anche me. L'Interpol ha deciso di tenermi in squadra per le mie abilità come hacker in cambio della mia libertà, ma ti assicuro che la mia fedina penale è lunga quasi quanto il mio cazzo." conclude sorridente "Piccolo criminale.. Non sei esagerato? Il tuo è bello lungo..." concludo malizioso, mordendomi le labbra. "Fatto adesso siete tutti liberi, fidati di me. Tuo fratello ora è al sicuro." Preso dalla felicità lo abbraccio baciandolo, è la prima volta che mi sento così felice "Grazie Hobi, sei fantastico, non smetterò mai di ringraziarti" Hobi appoggia la mano destra sul mio viso e mi guarda negli occhi "Jimin, io non voglio la tua gratitudine..."

Hoseok

"... Mi basti tu." Jimin mi sorride e io non mi faccio attendere, lo bacio con tutta la passione che sento, non mi interessa se verrò arrestato per quello che ho fatto, lui ne vale la pena, la sua felicità ne vale la pena... E ora voglio solo stare con lui, ho fretta, una maledetta voglia di lui che sovrasta ogni logica. L'uomo ricambia le mie attenzioni, capendo la mia urgenza, mi sfila la camicia bianca che non avevo ancora abbottonato e comincia a baciarmi il collo con le sue splendide labbra, scendendo lentamente sulla clavicola. Lo stronzo sa che così mi fa perdere la testa, l'eccitazione di entrambi impregna le pareti della mia stanza. E' troppo vestito, "Spogliati, adesso." ordino al mio compagno, mi siedo sul letto per godermi meglio lo spettacolo del corpo perfetto di Jimin impegnato in un sensuale spogliarello solo per me, scoprendo ogni centimetro di pelle con esasperante lentezza e una maestria impeccabile. Lui è il sesso allo stato puro, quello sporco, senza filtri... Come piace a me. Il tatuaggio delle fasi lunari sulla schiena mi fa impazzire,  i miei pantaloni sono sempre più stretti e scomodi, li slaccio liberando la mia intimità, non preoccupandomi di sfilare gli ultimi indumenti. Jimin mi guarda ormai nudo, gli occhi languidi a causa del desiderio di entrambi, si passa la lingua sulle labbra e a gattoni si avvicina a me, lentamente comincia a leccarmi, dalla punta alla base, la sua lingua a contatto con il mio punto più sensibile è incredibile, le sue labbra carnose che mi avvolgono mi fanno morire ogni volta che si muove.

Jimin sa bene cosa riesce a provocare in me, non voglio venire in questo modo, voglio sentirlo mio, voglio sentirmi suo...  L'uomo continua a donarmi piacere, minuto dopo minuto, improvvisamente ferma la sua dolce tortura "No amore mio, stavolta tocca a te..." mi dice autoritario, si alza e con un gesto della mano destra mi fa capire che vuole che gli ricambi il favore, e io lo faccio con piacere. Jimin è ben dotato, e soprattutto lo sa usare molto bene, mi scatena sensazioni che non avevo mai provato. Continuo a gustarlo ritmicamente, mentre lui è impegnato a godere, con la mano destra comincia a masturbarmi, oddio è fantastico... "Jimin, ti prego." gli chiedo, non voglio avere un orgasmo così "Sdraiati, non c'è bisogno di pregare." risponde provocando in me altri brividi di piacere. Mi sdraio sulla schiena e lui entra in me con delicatezza, mi sento pieno, finalmente, è questo il posto dove devo stare. "Hobi.. Sei unico... L'unico.." sospira Jimin tra un gemito e l'altro, in poco tempo la temperatura nella stanza diventa quasi insopportabile, le spinte di Jimin si fanno sempre più audaci e non si sente nient'altro che i nostri respiri e i nostri nomi urlati tra queste quattro mura "Jimin... Jimin...". Non riesco a trattenere più i miei pensieri, ormai siamo solo noi due, senza freni.

Io mi masturbo mentre lui continua a penetrarmi, sempre più forte, più profondamente, più passionale... Le ore passano e noi continuiamo a darci piacere l'un l'altro, i nostri corpi sudati le mani che percorrono ogni centimetro di pelle, le lingue che continuano a sfiorarsi in una danza proibita che conosciamo solo noi. 

Non ce la faccio, non resisto più, devo venire... "Jimin, sto venendo..." lo avviso, quasi urlando a causa del piacere, "Anche io.." risponde il ragazzo, e insieme tocchiamo l'apice, travolti dal'orgasmo io mi libero sui miei addominali mentre lui rilascia il suo calore all'interno del mio corpo. Raggiunto il piacere, continuiamo a baciarci, l'uomo raccoglie qualche goccia del mio seme sparso sulla pancia con il dito, lo porta alla bocca assaggiandolo... "Sei così buono amore mio", ci baciamo ancora e poi scoppiamo a ridere insieme. 

A questo punto non mi interessa cosa ne sarà del mio futuro, basta solo che Jimin ne faccia parte... 

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