XIV

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Mi addormentai, difficilmente, ero abituata alle braccia, il calore, il respiro, e il tocco di Bill quando mi addormentavo, perciò dovevo riabituarmi, non so perché mi mancasse così tanto, eppure io non sono una tipa che si affeziona subito alle persone, ma lui, lui era l'eccezione. Era la persona più perfetta del mondo, gentile, simpatico, anche se un po' coglione. Presi un pupazzo e l'abbracciai, anche se non sembrava neanche un po' Bill.

Mi svegliai la mattina dopo, ho dormito per molto tempo ed era ora di alzarsi. Mi incamminai per il lungo corridoio bussando in camera di Isa, aprì e lei era lì che russava.
-"Isa svegliati!" Dissi toccandole la spalla.
"Cosa vuoi?" Disse strofinandosi gli occhi.
-"Perché non mi hai svegliata ieri?" Dissi
"Perché forse mi sono addormentata anche io?" Disse ridacchiando
-"Secondo me sei tutta fatta" dissi annusandola
"Può darsi" disse ridacchiando ancora.
-"Cazzo Isabel! Puzzi di alcol e fumo!" Dissi rimproverandola
"Cosa farà mai un po' di erba!" Disse piagnucolando
-"Erba?" Dissi spalancando gli occhi.
"Sì, erba, la vuoi?" Disse spingendomi amichevolmente.
-"Certo che no!" Urlai.
-"Vado a farti una camomilla e poi dormi." Le dissi
"Va bene" disse balbettando.
Uscì dalla sua camera e le preparai una camomilla, mi affacciai dalla finestra e vidi un postino che metteva qualcosa nella mia posta.
Nessuno mi mandava mai lettere, semmai le bollette della luce e del gas, ma credo non fossero quelle.
Misi una tuta giusto per scendere sotto, le ciabatte e scesi le scale del condominio, ero un po' ansiosa, se fosse stata una lettera sopratutto, l'ultima lettera che avevo ricevuto era quella di mia madre, non avevo un bel rapporto con lei, perciò avevo abbandonato casa per andare a vivere con Isa. Mia madre si drogava, beveva, fumava ogni giorno, ora non so come sta, sinceramente poco mi interessa, mi maltrattava anche, e con mio padre erano divorziati, quindi non ce la facevo più a vivere con lei, fumo anche io, sì, spero di non farci l'abitudine per non diventare come lei.
Andai a vedere nella mia posta, ebbene sì, era una lettera, ma decisi di aprirla a casa, perciò corsi su per le scale, sperando non fosse una lettera di mia madre.
Salii di sopra e mi accomodai sul mio bel divano, e sopra c'era scritto "per la mia bellissima Dev ~dal tuo Bill" Bill che scriveva lettere? Decisi di aprirla e c'era scritto "mi manchi tanto, ascolta questa canzone e dimmi che ne pensi." E poi vicino c'era disegnato un cuore, la canzone si intitolava "Pain of love." Decisi di ascoltarla.
Era davvero meravigliosa, l'aveva dedicata a me presumo, decisi di mandargli un messaggio per dirgli che era meravigliosa e ringraziarlo del gesto.

Bills POV

Avevo mandato una lettera a Dev, mi mancava davvero tanto e spero che la sorpresa le sia piaciuta, so che magari a lei non mancavo ma va bene così, era una ragazza davvero meravigliosa, testarda ma perfetta. Non so se riuscirò a vivere questa settimana senza di lei, ovviamente andrò a trovarla quindi non ci saranno problemi.
Andai in camera di Tom per rompergli le palle, stava suonando la sua amata chitarra.
"Non si usa più bussare?"
-"Credo di no." Dissi ridacchiando.
Mi sedetti sul suo letto e gli misi il braccio dietro il collo.
"Dai che c'è?" Disse guardandomi
-"Mi sto semplicemente annoiando, quindi credo che mi ubriacherò" dissi
"Senza di me?" Disse
Feci spallucce.
"Non te lo permetterò!" Disse ridendo e uscendo dalla stanza.
"Come scusa?" Dissi inseguendolo.
Arrivammo di sotto e Tom aprì il frigo per prendere qualche birra.
"Ti manca Isabel?" Gli chiesi
"Un po'" disse facendo un sorrisino.
Alzai le sopracciglia ridendo.
"Un po' tanto" disse imbarazzandosi.
"A te manca Deva?" Disse
Quella domanda, inizialmente volevo dirgli di no, ma so che non mi avrebbe creduto nessuno. È la prima ragazza che ho amato veramente, l'unica tra tutte, quindi era ovvio che mi mancasse, non pensavo inizialmente mi fossi veramente innamorato di lei, ma quando la vidi per la prima volta al concerto, mi persi completamente nei suoi occhi verdi illuminati dai fari accecanti di tutti i colori.
-"Cazzo sì." Dissi.
Mi liberai di questo questo grande pensiero.
Tom prese le birre e ne bevvi una, poi due, tre, quattro, fino a quanto persi il conto.
Era sera, io e Tom eravamo completamente ubriachi, ridavamo senza motivo e facevamo cose sciocche. Dopo un po' arrivarono anche Georg e Gustav, videro le birre, e anche noi, ed erano un po' frustrati.
"Non di nuovo per favore ." Imprecò Georg.
Tom gli fece un rutto in faccia e io scoppiai a ridere.
-"Hey dolcezza" dissi prendendo la maglietta di Georg per avvicinarlo a me, in tutto questo Gustav stava morendo dalle risate.
"Staccati Bill!" Disse Georg spingendomi.
Lo lasciai andare e salirono velocemente al piano di sopra, lasciandoci lì.

perché hai scelto me?~bill kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora