XXI

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La biondina sparò.

"Dio!" Disse Bill coprendosi la gamba, l'aveva sparato.

-"Bill!" Dissi preoccupata mentre lo reggevo.

"Tom chiama un'ambulanza!" Dissi con le lacrime agli occhi.

Tom era nel panico, aveva le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi, era tremante e non riusciva ad aprire bocca. Scese velocemente dalle scale per prendere il telefono e chiamò, intanto Bill gemeva dal dolore.

Le due scapparono subito senza dire niente, avevano già messo a moto la macchina per scappare e non saperne più nulla.

-"Bill ti prego! Non mi lasciare." Urlai tenendogli la testa.

Uscì solo una lacrima dal suo occhio, mentre respirava velocemente, aveva ancora la mano sulla gamba. Riuscì a malapena a farmi un sorriso forzato, io non riuscivo a farlo, non potevo crederci, il mio cuore batteva molto velocemente, potevo sentire il battito rimbombare nelle mie orecchie. Non volevo perderlo, in quel momento avevo seriamente paura.

-"Resisti." Dissi accarezzandogli la testa.

Non rispondeva, sbatteva solo lentamente le palpebre, pregavo solo non le chiudesse definitivamente.

Sentii i passi pesanti di Tom salire di sopra. "Arriveranno tra circa 5 minuti." Disse Tom con gli occhi ancora lucidi.

-"Aiutami a portarlo di sotto." Dissi sollevandolo piano.

"Certo, certo." Disse correndo verso di me.

Lo presi da una spalla e Tom dall'altra, portandolo di sotto, lo poggiammo sul divano e ci sedemmo accanto a lui.
Si vedeva solo paura negli occhi di Tom, gli prese leggermente la mano, stringendola. Scese una lacrima dal suo occhio, una lacrima piena di dolore, paura, e lo potevo capire.

Arrivò l'ambulanza, presero Bill con la barella mettendolo di dietro.

"Vi raggiungiamo ragazzi!" Tom fece un cenno alla sua auto.

Salii al posto davanti mettendo la cintura, non ero mai stata nella macchina di Tom, era molto bella, e spaziosa. Restammo dietro l'ambulanza, Tom aveva gli occhiali e stringeva forte il volante. Io guardavo il finestrino, con gli occhi ancora lucidi, pensando a cosa potesse accadere, ero davvero nervosa.

Mi guardò. "Dev, andrà tutto bene." Disse Tom mettendo la mano sulla mia coscia, lo diceva con tranquillità, perciò mi faceva un po' sollevare.

-"Lo spero.." dissi guardandolo.

Non so chi fossero quelle ragazze, non so perché avevano ammanettato Tom, non so perché avevano sparato Bill. Volevo sapere di più su questa storia, su queste ragazze, ma appena si riaggiusterà tutto, magari glielo chiederò.

Arrivammo all'ospedale, scesi subito dalla macchina per raggiungere l'ambulanza con all'interno Bill. Lo portarono fuori con la barella, aveva gli occhi chiusi, ero molto spaventata per questo, incrociai lo sguardo triste di Tom quando l'ha visto.
Inseguimmo la barella, ma una dottoressa ci bloccò.

"Mi dispiace ragazzi, non potete entrare." Disse con voce triste.

"Ma è mio fratello! Devo vederlo!" Disse Tom cercando di sorpassarla.

"Lo so, potete aspettare in sala d'attesa." Disse.

"Ah, un'ultima cosa, i vostri nomi?" Disse prendendo una penna.

"Tom, Tom Kaulitz, il paziente è Bill Kaulitz." Disse Tom velocemente.

-"Deva Kharlow." Dissi.

Aspettammo su quelle scomode sedie in sala d'attesa, dovevano operarlo al più presto e stavo temendo per lui. Mi stavo annoiando, ed ero anche molto affamata, presi una sigaretta dalla tasca per andarla a fumare fuori.

-"Io vado fuori" dissi a Tom.

"Va bene, ti aspetto qua" disse.

Uscii fuori ed accesi la sigaretta, erano successe così tante cose oggi, questa giornata sembrava non passare più. C'era il tramonto, mi faceva sempre sentire rilassata, anche se in quel momento non lo ero affatto. Aspirai il fumo pensando al mio futuro, il tour, come sarebbe andata con Bill.

Rientrai, vidi Tom che stava leggendo una rivista, di ragazze.

"Ciao Dev!" Disse salutandomi.

-"Ciao?" Risposi, mi è venuto un po' come una domanda.

"Hai fame?" Chiese.

Come potevo dirgli di no, stavo morendo di fame.

-"Oh dio, sì." Risposi.

"C'è una piccola mensa, so che il cibo non è ottimo ma non voglio morire di fame." Disse lamentandosi.

-"Va bene lo stesso, grazie." Dissi

Attraversai i lunghi corridoi, incrociando la porta dove Bill si stava operando, aveva le tende chiuse, arrivammo alla piccola mensa che Tom mi aveva menzionato.

-"Prendo del pollo" dissi

"Anch'io" rispose.

Ci sedemmo ad un tavolino bianco, c'erano alcuni pazienti, e delle infermiere.

Finimmo quel pollo in meno di 5 minuti, eravamo molto affamati, e stanchi sopratutto.

Aspettavo solo che il medico mi chiamasse.

perché hai scelto me?~bill kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora