***
(Deva POV)
Per questa sera non era lui che aspettava me, ma io che aspettavo lui. Ero seduta sul letto, mi arricciolavo una ciocca di capelli con le dita, mentre Bill era davanti lo specchio, stava sistemando quel maledetto colletto da forse un quarto d'ora. Voleva essere sempre perfetto, onestamente lo era. Aveva sempre quell'ombretto nero sugli occhi, non usciva mai senza trucco, anche se era bello lo stesso senza, ma andava bene così, in un certo senso lo faceva sembrare più attraente. Passò ai capelli, erano pieni di gel, come sempre. Gli diede un'ultima spazzolata, rendendoli ancora più perfetti e compatti di prima. Si toccò i lati della faccia vicino le orecchie, osservavo ogni singola mossa, mi chiedevo per quanto ancora continuasse. Lo vidi per la prima volta sistemarsi, aveva messo finalmente una camicia e una giacca. Io avevo un semplice vestito bianco aderente, con i tacchi e la borsa abbinati. Non mi è mai piaciuto vestirmi troppo elegante o con tanto trucco in faccia, lo facevo raramente.
"Bill per quanto ancora devo aspettarti?" Dissi sbuffando.
Interruppe quello che stava facendo guardandomi attraverso lo specchio, per poi girarsi lentamente verso di me, alzando gli occhi al cielo.
"Ho finito." Disse, sospirando.
-"Ottimo." Dissi dandomi una pacca sulle gambe, mi alzai, lo presi dal braccio portandolo fino alla porta, spalancò gli occhi mentre inciampava per la mia presa improvvisa.
"Dio Dev.." disse staccandosi, facendo un sorrisetto malizioso.
-"Cosa c'è?" Dissi facendo dei passi indietro, confusa.
"No niente, devo prendere delle cose, aspettami qui." Disse, allontanandosi.
Ritornò dopo un minuto, con le chiavi della macchina, mi fece un sorriso e aprì la porta. Uscimmo, stavo sempre dietro di lui fissandolo, come se fosse una creatura strana, ma era perfetto.
Arrivammo alla macchina, misi una giacca di lana bianca con dei pon pon bianchi alle spalle, mi aprì la portiera facendomi un caloroso sorriso. Dovevamo esserci anche gli altri, ero molto curiosa della sorpresa, sapevo che non era il tipo di cose sdolcinate. Entrò in macchina, mi guardò, con desiderio, ma senza esitare si fiondò sulle mie labbra rosee. Mi prese dai fianchi avvicinandomi a lui, sentii il suo sorriso sulle mie labbra. Continuavo a baciarlo con passione, sentendo la sua lingua dentro la mia bocca. Si staccò lentamente, sfoggiando uno dei suoi miglior sorrisi.
"Sei incantevole." Disse, sorridendo.
Wow, per la prima volta non mi aveva dato della puttana.
-"Anche tu sei meraviglioso, Bill." Dissi, ricambiando il sorriso.
Mi stampò un altro bacio veloce, poi mise la sua mano sulla mia coscia nuda, sussultai.
"Dai andiamo, non vorrei arrivare in ritardo." Disse asciugandosi la fronte. Credo che con quei vestiti che si era messo, faceva caldo. Guidava dritto, sempre tenendo lo sguardo sulla strana, ma la sua mano destra era ancora sulla mia coscia. Mi faceva strano, non l'aveva mai fatto. La accarezzò, per poi andare verso l'interno coscia. Era una sensazione strana, ma piacevole. Sussultai un po', guardandolo.
-"Bill.." sussurrai, salendo sù sul sedile.
Mi guardò ridacchiando, poi staccò la mano, mettendola sul volante, fece un sorrisino, sbattè piano la mano sul volante, ma non mi guardò.
"Povere piccola vergine." Disse, dando una leccata al labbro inferiore, ancora ridacchiando.
Mi era sembrato strano che non aveva ancora fatto degli stupidi commenti. Mi stava prendendo in giro sul fatto che io fossi vergine? Non ero una ragazza qualunque che si fa scopare dal primo che passa, per fortuna. Feci finta di non averlo sentito, anche se l'avevo sentito chiaramente. Mi affondai nel sedile, guardando avanti.
***
Arrivammo, eravamo nel cuore di Los Angeles, davanti ad un ristorante molto lussuoso, per i miei gusti. Lo fissai, ancora incredula. Era molto luminoso, grande, e sopra aveva una specie di terrazzo con delle lucine. Bill mi aprì la portiera, scesi, i ciuffi dei miei capelli volavano dappertutto sul mio viso, li spostai dietro l'orecchio. Bill mi guardò, con i suoi occhi dolci, sorridendomi. Mi prese per mano guardando il ristorante e poi me, vedevo illuminare la sua figura da dietro, controluce. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
"Ti piace?" Chiese. Spostò il suo braccio dietro al mio collo, avvicinandomi a lui.
-"Non ho davvero parole, è magnifico." Dissi poggiandomi al suo petto.
Era l'unica persona che ha sempre fatto tutto per me, che mi ha sempre fatta sentire al sicuro, che non mi ha mai giudicata. E di questo ne ero grata.
"Andiamo dentro e aspettiamo gli altri" disse.
Ci incamminammo per entrare, entrai, era tutto così bello. La gente era tutta vestita per bene, il tema del ristorante era bianco presumo, era come vivere in una favola. Mi sedetti garbatamente al tavolo, vicino a me c'era Bill. Mise la mano sulla mia coscia, dove era coperta dal vestito. Aspettammo gli altri che arrivarono dopo poco, si sedettero e iniziammo a parlare. Avevo gli occhi solo su Bill. Come faceva ad essere così perfetto?
Passò un cameriere, sembrava distratto, ma non importava.
"Scusi, può portarci una bottiglia di champagne perfavore?" Disse Bill.
Si girò, e annuì. "Certo signor Kaulitz."
Bill fece un sorrisetto vittorioso "Grazie." Poi guardò tutti noi.
"Signor Kaulitz.." disse Tom coprendo la sua risatina con la mano.
Bill si girò verso di lui, cambiando espressione. "Sì, signor Kaulitz. È come tutti dovrebbero chiamarmi." Disse, accigliandosi. Tutti risero sotto i baffi.
Il cameriere portò il costoso champagne al tavolo, Bill lo prese versandolo a tutti. Poi prese il suo bicchiere alzandolo in aria.
"A Los Angeles" disse sorridendo. Così lo alzammo tutti noi, brindando.
Passammo una bella serata, ridendo e scherzando, mangiammo piatti di un certo livello, deliziosi.
"Andiamo in terrazzo?" Disse Bill rivolgendosi a tutti, poi guardò me, con i suoi occhi profondi.
Direi che forse fosse arrivato il momento dell'attesa sorpesa.
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perché hai scelto me?~bill kaulitz
Romancedue ragazze originarie di Berlino di 19 e 21 anni si imbattono in un concerto della band tedesca più amata del tempo, i Tokio hotel. Con pochi sguardi cambierà la loro vita e quella della band.