XXV

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"Deva svegliati siamo quasi arrivati!" Disse Bill picchiettandomi il braccio.

Mi svegliai, era notte, l'aereo era illuminato dalle piccole lucine blu, che mi stordirono un po', si sentivano chiacchiere, urla, russi, e delle musichette fastidiose. Guardai fuori dal finestrino ed eravamo in America, vidi le splendide luci che illuminavano tutta la calma città, i famosi grattacieli, gli spot pubblicitari. La luna piena illuminava il cielo scuro, il che mi faceva rilassare. Mi girai verso Bill che mi stava già guardando. Riuscivo a vederlo a malapena per il buio, ma riconoscevo perfettamente quei lineamenti perfetti, quegli occhi marroni, quei capelli neri, e il suo profumo.

"È meravigliosa" dissi, guardandolo.

"Già" disse guardandomi con quegli occhi dolci.

Appena atterrati dovevamo prendere la macchina di Tom per arrivare in hotel, poi domani mattina andremo a fare un giro per Los Angeles, il che mi rende molto eccitata, aspettavo solo che il sole sorgesse per iniziare la giornata in un altro posto, un'altra città. So che Bill desiderava da tanto tempo questo Tour, e con lui anche il resto della band.

***

(Bill POV)

Atterrammo, il viaggio è stato abbastanza tranquillo anche perché Deva ha dormito per tutto il tempo. Presi la borsa e percorsi tutto l'aereo, pensando di doverlo rivedere tra due settimane. Deva mi stava dietro, sembrava più eccitata di me e di tutti noi, si guardava sempre intorno, si vedeva che voleva venire da tanto tempo qui. Ero un po' ansioso per domani sera, sarà il mio primo concerto a Los Angeles, con nuove persone, beh sì, sarà tutto nuovo, ma sono contento di essere arrivato a questo traguardo.

Scesi le scalette dell'aereo ed eravamo lì. Davanti a tutta Los Angeles, tutti facevano foto ma io mi stavo godendo il momento che non capitava tutti i giorni. Erano circa le 22, quindi decisi di andare subito in hotel per essere carico la mattina seguente, che sarà molto importante e impegnativa. Presi delicatamente la mano di Deva, guardò le nostre mani e poi i miei occhi.

-"Andiamo, allora." Le dissi.

"Va bene" disse giocando con il mio anello.

Andammo a piedi verso la macchina, non era molto lontana da lì, mentre camminavo guardavo la meravigliosa città, e il sorriso di Deva, ma questo è un altro dettaglio. Arrivammo alla macchina e Tom l'abbracciò, dandole dei piccoli baci.

"Mi sei mancata piccola" disse sottovoce Tom.

-"Non fare il cretino, dai entra" dissi, mi scappo una piccola risata.

Salimmo in macchina, ci entravamo a malapena, però. Guardai Deva, poi lei guardò me. Le feci un cennò, doveva stare sulle mie gambe, sennò qualcuno doveva prendersi un taxi. Lei alzò gli occhi al cielo, pensando che lo facevo apposta, ma poi si sedette, aggrappandosi al sedile anteriore. Mi scambiò un sguardo, sorridendo un po', il suo sorriso era come una trappola, lo faceva apposta per farmi ricambiare, anche se l'avrei fatto ugualmente.

Aprii il finestrino, accendendo una sigaretta, la tenni di fuori per non dare troppo fastidio, poi presi una boccata e cacciai il fumo dietro le orecchie di Deva, facendola un po' rabbrividire. Ero schiacciato, ma non era troppo pesante.

"Stai gettando il tuo fumo nella mia faccia." Disse, guardando avanti.

-"Ti da fastidio?" Le chiesi, sarcasticamente.

"Direi di sì."

-"Bene." Dissi, gettando altro fumo in macchina.

Si alzò leggermente, per poi buttarsi su di me per farmi male, sapete dove, facendomi gemere dal dolore.

-"Che cazzo.." sbottai gettando la sigaretta dal finestrino.

"Almeno hai capito" disse ridacchiando.

***

Arrivammo in hotel, avevo assegnato le solite camere, infatti ero con Deva, era un hotel abbastanza lussuoso quindi mi aspettavo belle cose. La nostra camera era la 206, salimmo le scale di marmo ed arrivammo di sopra, aprii la porta ed era come mi aspettavo, il letto matrimoniale, un bagno non troppo piccolo, un tavolino ed un balconcino.

-"Ti piace?" Chiesi.

"È meravigliosa!" Disse gettando le valigie a terra, ispezionando la camera.

Aprii la valigia e presi il pigiama, mi tolsi i vestiti e li misi a lavare, feci una doccia e tolsi il trucco e poi infine misi il pigiama, una maglietta bianca, rimanendo con i boxer. Mi guardai allo specchio e nel riflesso vidi Deva in accappatoio, vide che la stavo guardando dallo specchio quindi si girò, prendendo velocemente il pigiama, per poi correre subito in bagno, imbarazzata.

Ci dovevo ancora lavorare.

perché hai scelto me?~bill kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora