XXVIII

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(Deva POV)

Salimmo sulla limousine, Bill mi spinse dentro per un semplice motivo. Le fan ci avevano seguito fino a lì, facendomi foto e urlando perché ovviamente non sapevano chi fossi. Mi catapultai in fondo al sedile al lato del finestrino, sbattendo la spalla allo sportello. Entrano tutti velocemente e chiusero subito la portiera. Mi sembrava di essere in un film horror, mentre scappavamo dagli zombie. Tom fece un lungo sospiro chiudendo gli occhi mentre Bill era seduto a fianco a me, affondava la testa all'indietro nel sedile. Vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi. Alzai poi lo sguardo sul suo viso, la sua bocca era socchiusa, il movimento delle sue labbra era alternato a quello del suo petto. Si girò di scatto verso di me facendomi un piccolo sorriso. Aveva gli occhi lucidi, su di loro riflettevano i miei. Sbatté le palpebre interrompendo il contatto visivo, girò la testa verso Tom, fissandolo, era seduto di fronte a lui. Lo stavo ancora guardando, ma non mi guardò in faccia, guardò in basso, avevo la mano sulla coscia, poi mi guardò, mettendo la sua mano sulla mia. Guardai le nostre mani, lui stava accarezzando delicatamente la mia, sembrava la mano di un angelo sceso in terra. Girando lentamente la testa, incontrai lo sguardo di Tom. Avevano lo stesso sguardo, era come se avessi la stessa persona accanto. Erano uguali ma diversi. Stava giocando con il laccio dei pantaloni, arricciolandolo nelle sue dita, mentre mi fissava. Distacco subito lo sguardo da me, guardando il finestrino, così anche io, mi girai verso Bill che aveva già gli occhi fissi su di me. Gli fissai prima la parte superiore del corpo, ispezionando i vestiti e i vari gioielli poi salii su e fissai le carnose labbra rosa, alzai per ultimo lo sguardo sul suo naso perfetto e su i suoi occhi color nocciola. Lo vidi alzare un sopracciglio.

"Cosa guardi Devy?" Mi chiede Bill, ridacchiando sottovoce.

Mi sta prendendo in giro?

Distaccai subito il mio sguardo dal suo, girando la testa verso il finestrino vicino a me. Stavo guardando la strada, ero imbarazzata, sono così stupida. Tutti ridevano, so che è una cosa da niente, ma le permalose sono così.

(Bill POV)

Sapevo il suo desiderio di, di baciarmi, mi stava ispezionando dalla testa ai piedi, attenta ad ogni minimo dettaglio, senza sbattere le ciglia, mi fissava soltanto, come se fossi una creatura soprannaturale.

-"Cosa guardi Devy?" Le chiesi, ridacchiando un po', capendo.

Spalancò gli occhi, con le guance leggermente arrossate e si girò dalla altra parte con la testa verso il finestrino. Sì sapevo abbastanza bene che lei fosse permalosa, ma mi piaceva quando faceva così. Mi avvicinai un po' di più a lei così che i nostri corpi potevano toccarsi. Avvicinai la mia bocca al suo orecchio, gettando il mio respiro sulla sua spalla.

"Mi scuso per averla fatta sentire a disagio, signorina." Dissi sussurrandole nell'orecchio, con una piccola risata.

Si girò verso di me, ci trovammo faccia a faccia aveva gli occhi fissi sulle mie labbra e io sui suoi occhi, poi si allontanò.

"Accetto le sue scuse, lord Kaulitz." disse sarcasticamente, evidentemente ancora offesa.

(Deva POV)

Arrivammo in hotel, ripensando a cosa fosse successo prima. Non ero molto offesa, ero solo imbarazzata. Camminai verso l'ascensore, entrai premendo il 2. Appena le porte si aprirono, mi trovai Bill davanti che stava aprendo la porta della nostra camera, lo raggiunsi. Entrai in camera buttandomi su un divanetto. Bill andò in bagno per fare le solite cose, era passata la mezzanotte e io ero stanchissima. Poggiai la testa sullo schienale del divano, quasi addormentandomi, ma appena chiusi gli occhi sentii la porta scricchiolare.

"È permesso?" Sentii dire

-"Certo, entra pure" dissi con voce addormentata.

Girai la testa verso la porta ed era Tom, con la sua figura alta, il suo abito elegante nero, e il suo piercing al labbro. Si avvicinò piano a me, sedendosi elegantemente sul divano, mi guardò negli occhi.

"Come va?" Chiese, ispezionando la camera.

-"Bene?" Dissi, mi uscì un po' come una domanda.

Rise con una secca risata.

"No no, intendo con Bill" disse sistemandosi comodamente.

-"Con Bill," feci una pausa affondando nel divano "tutto apposto, credo" dissi facendo spallucce.

"Mhm" disse sospirando, per poi scoppiare in un'altra secca risata.

-"Cosa?" Dissi.

"Ricordo quando," fece una pausa "era pazzo di te, non smetteva mai di parlare di te cazzo!" Disse sbattendo le mani sulle sue gambe.

-"Non, non capisco" dissi, confusa.

"Era ossessionato da te, ti ha sempre protetta, difesa, insomma, ha sempre fatto tutto per te." Disse gesticolando.

Inarcai leggermente la testa, continuando a non capire, perché mi stava dicendo queste cose?

"Vi ho osservati in macchina, Deva" disse tenendo ancora il contatto visivo con me.

"Ti ama, così tanto" disse, con felicità negli occhi.

Ero sbalordita, non c'era motivo di esserlo, si sapeva ormai, ma mi faceva strano sentirlo, nessuno mi aveva mai 'amata'.

"Ci tiene molto a te, non dimenticarlo Dev" disse posando la sua mano sul mio ginocchio, accarezzandolo.

"Lo so che state insieme"

Il mio cuore si fermò per un secondo a quelle parole, pensandoci era palese, era suo fratello gemello, lo conosceva più di qualunque altra persona, non c'era da stupirsi, e quindi sapevo che quelle parole erano sincere.

Sbatté le mani sulle sue ginocchia, alzandosi. Mi guardò, ero ancora lì immobile a bocca aperta, non sapevo che dire, Bill era innamorato di me dal primo giorno, ma non ero stupita, ma che ci tenesse così tanto a me mi faceva esplodere il cuore. All'inizio pensavo fosse uno scherzo quello dell'hotel, pensavo che andassimo in hotel, poi mi avrebbe scopata, e poi mi avrebbe abbandonata come tutte le altre ragazze.

Si incamminò verso la porta aprendola delicatamente, guardavo attentamente ogni sua mossa, poi prima di uscire si girò per guardarmi un'ultima volta, sorridendomi.

"Sei una ragazza fortunata Dev." disse, con un cenno, poi se ne andò, chiudendo la porta.

Rimasi a fissare la porta per un po', Bill non era ancora uscito dal bagno, non sapevo neanche se avesse sentito tutta la conversazione visto che eravamo a 10 metri di distanza. Mi cacciai le scarpe, mettendole vicino al divanetto, cacciai i pantaloni e in seguito la maglietta, mettendo una felpa larga che mi copriva le ginocchia. Andai verso lo specchio, presi i dischetti e lo struccante e struccai i miei occhi verdi. Poi presi un elastico dal polso e mi feci una coda bassa. Riandai sul divano, quella conversazione mi aveva fatto passare il sonno, quindi presi il telecomando e aprii la piccola tv, con dei vecchi film, restai lì per un po', non prestando molta attenzione al film.

Commento

welaa come va? sto scrivendo questo capitolo da stamattina con la febbre😭 (adesso sto meglio). Oggi sono arrivata a più di 1000 parole (aiuto)

perché hai scelto me?~bill kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora