(Bill POV)
La scorsa notte trovai Deva stesa, dormiente sul divano con la tv accesa, con un film patetico sopra. Ma prima ancora di uscire dal bagno sentii dei mormorii provenire poco dopo la porta. Non ho ascoltato la conversazione, non riuscivo a capire le parole, però potevo capire benissimo che quella voce rauca fosse Tom. Durò poco, sentivo solo la sua voce, quindi presumo che Deva annuiva e ascoltava solamente. Presi con due dita la chicchera della tazzina con dentro il caffè amaro e lo bevvi in un solo sorso. Stavo guardando Deva. aspettando il suo risveglio, dopo pochi istanti mosse la testa girandola dall'altra parte. Con un braccio spostò la coperta che le avevo poggiato la sera prima, si alzò con un braccio lentamente. Strofinò gli occhi con il dorso del polso, girò la testa verso di me con gli occhi ancora mezzi chiusi sbadigliando.
"Bill?" Disse con tono basso, mettendo i piedi a terra.
Poggiai la tazzina sul bancone della cucina, facendo un sorrisino all'ingiù. Mi avvicinai lentamente verso il divanetto oro. Mi fermai incrociando le braccia. Mi stava fissando dall'alto al basso con gli occhi socchiusi.
-"Bella la serata film ieri" dissi inarcando un sopracciglio.
Fece una secca risata pulendosi i vestiti.
"In realtà no" disse posando lo sguardo su di me.
Posai lo sguardo sul divano facendo un cenno, mi fece spazio e mi sedetti, incrociai le dita tra di loro guardandola con occhi dolci.
-"Stasera c'è una festa, in una sottospecie di discoteca" dissi guardando le mie mani.
Annuì
-"Vorresti venire?" Dissi puntando lo sguardo verso di lei alzando le sopracciglia.
Mi guardò per un attimo, poi un sorriso apparve sul suo bel viso. Si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si mise a gambe incrociate, poggiando le sue braccia sulle due ginocchia.
"Come no!" Disse sorridendomi.
Mi incamminai verso la porta, di solito la mattina facevo sempre colazione, avevo visto un bar carino a 3 isolati da qui. Presi i miei occhiali da sole e la giacca, mentre aprii la porta sentii la sua voce angelica dirmi qualcosa.
"Dove vai?" Sentii dire dal fondo della stanza. Mi girai lentamente verso di lei, accigliandomi.
-"Al bar." Dissi, mettendo gli occhiali.
"Posso.." disse, alzandosi.
-"Ti aspetto qui" dissi.
Prese dei vestiti dall'armadio e corse in bagno, prima di chiudere la porta di mi diede un'ultima occhiata, sorridendomi. Vidi che quella mattina era molto felice. La aspettai poggiandomi sul bancone, diedi un'occhiata alle mie unghie con lo smalto nero, ormai rovinato. Aspettai circa 15 minuti e Deva uscì dal bagno, aveva una maglietta rossa e dei pantaloncini neri. Aveva la pelle lucida senza trucco e una coda bassa. Aprii la porta, scendemmo fino al piano terra e aprii la mia macchina aprendo lo sportello a Deva. Salii e accesi il motore, il bar non era molto lontano da qui. Arrivammo subito, parcheggiai di fronte al bar e scesi chiudendo la macchina. Aprii la porta, il bar non era abbastanza grande ma neanche piccolo. Ci sedemmo ad un tavolo all'interno e Deva iniziò a sfogliare il menù, osservavo ogni sua autentica mossa. Una cameriera dai capelli biondi si avvicinò a noi, aveva dell'ombretto azzurro spalmato sulle palpebre, un rossetto rosso sulle labbra e un profumo che mi stordiva.
"Buongiorno, cosa prendete?" Disse con la sua vocina patetica. Mi guardò e le sue guance si fecero rosee.
-"Un cornetto alla crema con gocce di pistacchi." Le dissi.
"Umh.. io prendo un pancake con fragole e panna" disse Deva posando il menù.
"Arrivo subito" disse dandomi un ultima occhiata.
Deva la stava squadrando dalla testa ai piedi, con uno sguardo disgustato, poi si girò verso di me facendo una risata soffocata.
"Alla biondina piaci" disse Deva incrociando le dita mettendo il mento sopra, con un sorrisino.
-"Sei gelosa?" Dissi inarcando un sopracciglio.
Fece spallucce.
-"Si, è carina.." dissi per infastidirla.
"Mhmh, una bambolina" disse disgustata, guardandola.
(Deva POV)
Dopo circa 5 minuti arrivò con il cibo richiesto, con un sorriso patetico in faccia, poggiò i dolci al centro tra noi due, diede a Bill un foglietto e una penna e lui scrisse qualcosa, non riuscii a leggere cosa ci fosse scritto, poi, se ne andò e Bill le sorrise. Si girò verso di me, stavo ridacchiando per quanto fosse imbarazzante quella bambolina fallita.
"Che c'è" mi disse Bill sospirando.
-"Le hai dato il tuo numero?" Dissi guardando il piatto.
"Era il conto, Deva" disse ridacchiando.
"Stai diventando un po' gelosa o sbaglio?" Disse prendendomi con due dita la mano.
Il conto. Dio ci stava palesemente provando con lui, e gli dava anche corda. Non sono mai stata una tipa gelosa ma quando queste barbie facevamo in questo modo mi faceva ribollire il sangue.
Mangiammo le cose ordinate, poi mi alzai facendo un cenno a Bill verso la porta, dovevo andarmene prima di commettere un omicidio. Andammo verso la porta. Bill mi prese dal polso trascinandomi vicino la macchina.
-"Che stai fecend-" dissi
Mi prese il viso tra le mani, trascinando il suo pollice sulle mie labbra, poi mi stampò un dolce bacio con le sue labbra morbide e perfette. Prese il mio viso con entrambe le mani e io aggrappai le mie mani alle sue braccia. Si staccò un istante per prendere fiato, mi sorrise guardandomi negli occhi e poi ristampò le sue labbra sulle mie.
"Andiamo?" Disse guardandomi intensamente, i nostri visi erano ancora a pochi centimetri di distanza.
-"Andiamo" dissi spostandomi i capelli dietro le orecchie, imbarazzata dalla situazione.
Salii in macchina e così anche lui, diretti verso l'hotel, dovevo prepararmi per stasera, sicuramente le feste qui in America non erano come in Germania, facevano le cose in grande, si vestivano tutti bene, e sicuramente ci dovevano essere molte persone.
Commento
Ma Deva gelosa? aiutoo.😭❤️❤️
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perché hai scelto me?~bill kaulitz
Romancedue ragazze originarie di Berlino di 19 e 21 anni si imbattono in un concerto della band tedesca più amata del tempo, i Tokio hotel. Con pochi sguardi cambierà la loro vita e quella della band.