(Deva POV)
Mi svegliai, era mattina ma non troppo tardi, non mi sentivo più le gambe per la scorsa notte. Ero ancora nuda e così anche Bill, la parte inferiore del suo corpo era coperto dal bianco lenzuolo. Era ancora truccato, aveva la bocca leggermente aperta. Fissavo il suo viso angelico e la sua mandibola perfettamente scolpita, in poche parole era un angelo. Presi velocemente una maglietta vicino al letto e l'intimo, lo misi e con piccoli passi andai in bagno. Feci una doccia veloce lavando anche i capelli, mi feci un turbante ed uscii dalla doccia con l'accappatoio. Presi dei vestiti puliti dall'armadio e riandai in bagno per asciugarmi i capelli, a cambiarmi e a truccarmi un po'. Dopo essermi preparata per bene, uscii dal bagno e mi incamminai verso la piccola isola per prepararmi un caffè. Presi il necessario e inizia i versarlo nella tazzina. Sentii delle risatine provenire da dietro di me. Non mi girai.
"Cosa c'è da ridere Bill?" Dissi, continuando a versare il caffè.
Sentii i suoi passi eleganti avvicinarsi a me, lo sentii chiaramente dietro di me, avvicinò la sua bocca vicino al mio orecchio.
"Era la tua prima volta ieri?" Mi sussurrò, ridacchiando.
Rimasi un attimo impalata, guardando avanti.
"Uhm.. si perché?" Chiesi, parlando piano.
Mi prese dalle mani la tazzina, sorseggiò il caffè e sospirò.
"Non sembrava" disse continuando a sorseggiare.
Bill sembrava quel ragazzo innocente, gentile, generoso. Beh sì, era così, ma non proprio, non era proprio un ragazzo così innocente. Te lo faceva sembrare, ma se lo conoscevi bene era davvero un pervertito. Le sue patetiche frasi mi facevano venir voglia di sbattere la testa al muro. Gli strappai la tazzina dalle mani e buttai giù tutto ad un sorso. Gli diedi un occhiataccia. Andai verso l'ingresso, misi le scarpe, presi il giubbotto e la borsa e misi dentro la tasca dei jeans il telefono. Aprii la porta, guardai la faccia di Bill confusa.
"Dove pensi di andare?" Disse inclinando di poco la testa.
-"Oggi mi stai particolarmente sulle palle Bill." Dissi chiaramente.
Spalancò leggermente gli occhi, aveva la mandibola serrata e lo sguardo serio. Corse verso la porta ma la chiusi in tempo. Corsi velocemente per le scale ridacchiando, ogni tanto volevo vederlo incazzato.
"Deva!" Senti urlare dalle scale.
(Bill POV)
"Deva!" Urlai dalle scale.
Cosa cazzo le era preso oggi.
Due ragazze uscirono dalla loro stanza sbirciando dalla porta, le guardai, loro mi guardarono ridacchiando e quasi arrossendo. Erano piccole, credo, e avevano addosso un top da notte stropicciato."Cosa avete da ridere!" Sbottai, ancora guardandole. Spalancarono gli occhi, chiaramente spaventare, entrarono in camera sbattendo la porta. Sospirai, strofinandomi gli occhi. Mi guardai e capii. Ero in boxer. Solo in boxer. Avevo i capelli arruffati ed ero senza trucco.
"Cazzo.." sussurrai, poi ritornai dentro.
Presi dall'armadio i primi vestiti che vidi, una felpa nera con il cappuccio e dei jeans blu. Sistemai i capelli con un po' di gel e misi la matita nera, non riuscivo mai ad uscire senza trucco. Misi delle collane e i guanti neri che si trovavano sul comodino. Misi velocemente gli stivali ed uscii dalla camera. Corsi velocemente le scale trovandomi una porta d'uscita davanti, la aprii e mi ritrovai sul marciapiede della strada. Non avevo la minima idea di dove fosse andata e non avevo la minima intenzione di chiamarla, quindi andai a sentimento. Svoltai a destra e percorsi tutto il marciapiede, svoltai trovandomi in un vicolo pieno di fiori, di tutti i colori. Sapevo che era qui, me lo sentivo. Strappai un paio di fiori bianchi e blu e li misi in tasca. Mi misi il cappuccio e sbirciai dietro il muretto. Era lì, accovacciata mentre faceva una collana di fiori, di tutti i colori. Mi sedetti sul muretto, lei era dall'altra parte. Feci una risata soffocata e lei sussultò, mi guardò e poi si rigirò. Sbuffai.
"Andiamo, adesso perché sei incazzata con me?" Dissi scendendo dal muretto ritrovandomi dall'altro lato.
Non rispose, si girò dall'altro lato facendo finta che non ci fossi. Le presi con una mano il viso, facendo sì che mi guardasse.
"Mi fai incazzare quando fai così" le dissi, con un sorriso compiaciuto.
"E tu mi fai incazzare quando fai il coglione." Disse con un sorriso sarcastico.
Diedi uno sguardo alla collana, la presi garbatamente dalle sue mani e gliela misi intorno al collo. Era una dea, un qualcosa di innaturale, la sua bellezza non si poteva spiegare a parole.
"Ti sta una meraviglia." Dissi, guardandola negli occhi.
Presi dalla tasca i fiori, la guardai e glieli porsi, li annusò e li mise sulle sue gambe accavallate. Finalmente mi sorrise.
"Sono stupendi, grazie" disse abbracciandomi.
Eravamo lì, isolati, in quel vicolo della strada, vicino a un campo di fiori profumati, e in tutto ciò lì per una situazione ridicola. Mi avvicinai a lei, sempre di più, i nostri visi si sfioravano, potevo sentire l'odore della sua pelle mischiato a quello dei fiori, sentivo il suo respiro sul mio viso. I nostri nasi si toccavano, ci stavamo per baciare, come giusto che sia. Rovinò quel calmo momento quella fottuta suoneria del mio telefono.
"Che cazzo.." sussurrai imprecando.
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perché hai scelto me?~bill kaulitz
Romancedue ragazze originarie di Berlino di 19 e 21 anni si imbattono in un concerto della band tedesca più amata del tempo, i Tokio hotel. Con pochi sguardi cambierà la loro vita e quella della band.