XXXI

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***

(Deva POV)

Rimasi sconcertata dal comportamento di Bill, prima mi lasciava da sola, poi mi baciava per far ingelosire il tipo, e poi mi lasciava di nuovo. Alcune volte non lo capivo proprio. Ero rimasta lì incantata, fissando la colonna viola, dove mi aveva guardata l'ultima volta prima di sparire. Sbattei velocemente gli occhi, guardando la faccia confusa di Ricky. Volevo sparire da lì in quell'esatto momento. Mi sentivo a disagio e in imbarazzo, Ricky non mi aiutava. Avevo mal di testa e nausea, stavo cominciando a sospettare ci fosse qualcosa nel drink. Mi alzai lentamente dalla sedia, tenendomi con una mano. Con l'altra mano massaggiavo la tempia.

"Deva tutto bene?" Disse preparando le mani in caso svenissi.

"Sì, sto bene" dissi, ovviamente mentendo.

Sentii il tocco della sua mano sulla mia spalla nuda, la sua mano morbida e calda, ma non era quella di Bill. Mise il suo braccio dietro il mio collo, accarezzandomi la spalla, guardai a terra, e poi il suo viso. Mi sorrise, come un'ebete.

"Conoscevi quel ragazzo?" Mi chiese avvicinandosi al mio viso.

Non sapevo che rispondere esattamente, non volevo succedesse qualcosa tra lui e Bill. Non lo conoscevo da neanche 20 minuti. In quel momento non pensai a niente, mi girava solo la testa, pensai soltanto che sarei potuta svenire da un momento all'altro. Emisi un gemito di dolore, le gambe stavano per cedere, sentii il mondo cadermi adosso.

"Deva, sei sicura di star bene?" Mi chiese Ricky, ora preoccupato.

Mi guardò dritto negli occhi, erano spaventati, ma sotto c'era qualcosa, un qualcosa di sollievo. I miei erano stanchi e doloranti.

"Sì..adesso dovrei andare." Dissi guardandolo l'ultima volta. Presi la borsa e lo lasciai lì al bar.

Mi catapultai di nuovo tra quella gentaglia, iniziai a vedere sfocato, doppio. Camminavo e basta, senza una destinazione precisa. Le orecchie mi iniziarono a fischiare, in quel momento vidi la morte. Uscivano solo dei lamenti dalla mia bocca, nessuno si era accorto delle mie condizioni, ma credo che a nessuno importerebbe. Provavo a non cadere a terra tenendomi alle spalle della gente, con i tacchi era anche complicato, quanto vorrei ritornare indietro e non aver mai accettato di venire qui. Ero sicura che ci fosse qualcosa nel drink, forse il barista ci aveva messo dentro qualche sostanza oppure è stato proprio Ricky. Ma in quel momento non mi importava, stavo solo provando a non svenire tra tutte quelle persone, mi avrebbero solamente pestata. Riuscii finalmente ad uscire, e per miracolo davanti la porta d'ingresso trovai Isabel insieme a Tom. Mi avvicinai a loro, Isa vide subito le mie condizioni e mi prese, tenendomi stretta a lei.

"Dev, cosa è successo?" Mi sussurrò tremante tra i capelli.

"Non lo so, mi sento soltanto male.." dissi senza forze.

Da lì, quelle furono le mie ultime parole. Caddi tra le braccia di Isabel e vidi il buio totale.

(Bill POV)

Ero seduto ad un tavolo con le due ragazze di prima, avevano almeno 18 anni appena compiuti, ma bevevano come se ne avessero 25. Non vedevo più Deva, non era più seduta con quel ragazzino che si credeva figo. Bevvi un sorso di vodka, appena girai lo sguardo vidi Tom, la sua faccia era spaventata. Corse verso di me, stava tremando e aveva gli occhi lucidi.

"Bill" disse con voce tremante.

-"Che succede Tom!" Chiesi, confuso.

"Deva!" Urlò Tom impanicato.

Pensai solo una cosa in quel momento, avevo paura, ansia. Ma ero sicuro fosse stato quello stronzo di prima.

Tom mi prese dal braccio correndo dalla parte opposta in cui ci trovavamo. Non sapevo a che pensare, avevo così tanta paura di perderla.

-"Vuoi dirmi cosa le è successo!?" Dissi urlandogli contro, ma nessuna risposta.

Arrivammo vicino alle porte della discoteca, vidi prima la faccia piena di lacrime e paura di Isabel, e poi, vidi Deva a terra.

Mollai la presa di Tom e mi buttai a terra vicino a lei, il mio cuore il quel momento batteva all'impazzata, di paura, lo sentii rimbombare perfino nelle orecchie. Le controllai il battito sul collo e sul polso, era regolare, quindi non c'era da preoccuparsi. Avevo già assistito a queste cose. Era stata drogata ed era svenuta.

-"Il battito è regolare, sta bene." Dissi, rassicurandoli.

"Dobbiamo portarla in ospedale!" Disse urlando preoccupata Isabel.

"No. Ho avuto a che fare con queste cose, la porteremo in hotel." Dissi prendendo delicatamente Deva, portandola in braccio.

"Se lo dici tu" disse Tom facendo spallucce.

Uscimmo dalla discoteca, sdraiai Deva sul sedile posteriore della mia macchina, poi io salii al volante, mentre Tom partì con Isa, con la sua auto. La guardai dallo specchietto, sembrava dormire come un angelo, la sua pelle era pallida, e la bretella del suo vestito era abbassata. Guidai piano fino all'hotel che per fortuna non era molto lontano. Scesi, prendendo Deva in braccio. La portai su fino in camera, la misi sul letto, le cacciai il vestito, le scarpe e le misi una mia maglietta, che le andava perfettamente. Le misi le coperte e andai a preparare un panno con acqua calda da metterle sulla fronte. Lo preparai, strizzandolo e lo andai a poggiare sulla sua delicata fronte.

Le stampai un dolce bacio sulla guancia e le accarezzai il suo perfetto mento con un dito.

Ma con quel tizio non avevo ancora finito.

***

perché hai scelto me?~bill kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora