19. Timing's a bitch

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If you have chemistry, you only need one other thing

[...]Timing. But timing's a bitch

Robin Scherbatsky, How I Met your Mother

Mi trovo ad Antigua da due settimane e ho ormai consolidato una mia apparente routine all'insegna del pragmatismo temporale, cui ha accennato Thomas Bertrand quando ci siamo incontrati di nuovo alla Canción de Cuna.

La mia attività si riassume essenzialmente nello stare fuori dai piedi alla massa brulicante di persone che frequenta la piantagione giorno e notte.

Le operazioni di raccolta dei chicchi di solito si svolgono in autunno inoltrato, dunque non è ancora il momento, eppure ciò non ferma il resto delle attività.

Il Guatemala soffre la concorrenza di altri Paesi nella produzione del caffè come la Colombia o il Brasile, dunque, per tentare di stare al passo dei ritmi di questi giganti produttivi, bisogna lavorare il doppio.

Il Guatemala, tuttavia, non è sprovvisto di assi nella manica perché i chicchi guatemaltechi sono riconosciuti come più pregiati rispetto ad altri, perciò preferiti da multinazionali come Bertrand Company, che si vantano di preferire la qualità alla quantità.

Quale che sia il motivo di questa frenesia produttiva al limite dello stacanovismo, me ne tengo alla larga girovagando per Antigua, da cui la piantagione dista circa dieci minuti di autobus, in compagnia della guida turistica assunta dalla troupe televisiva e di Sooleawa la quale, quando non deve andare a scuola, è ben felice di accompagnarmi nelle mie peregrinazioni.

Oggi, ad esempio, abbiamo visitato il Parque Central, un parco pubblico all'aperto dove ci siamo fermati a riprendere fiato in seguito a un tour guidato alle numerose chiese della città dichiarate patrimonio UNESCO nel 1979 e una sosta al Choco Museo, nel quale si impara a fare il cioccolato utilizzando le fave di cacao condite con diversi aneddoti sulle piantagioni dove si coltiva la pianta da cui viene ricavato il cioccolato, sulla storia e sull'industria che lo produce.

Alla fine della visita al museo, per di più, è stato possibile creare una propria barretta di cioccolata da portare via. Ho la mia in tasca, con il proposito di mangiarla stasera dopo cena. O magari direttamente come cena, evitando gli altri la cui presenza mi causa più fastidio che altro. La mia idea di lasciarmi ispirare dai luoghi, infatti, si sta rivelando fallimentare, tanto da portarmi a pensare che sarebbe meglio se tornassi a casa.

Sto rimuginando proprio su questo, appollaiata su una panchina da cui si vede tutta la valle di Antigua, conosciuta come Antigua Coffee, quando sento una voce dal marcato accento british sussurrare:

‹‹Un penny per i tuoi pensieri››.

‹‹Credo ti farebbe piacere conoscerli›› affermo mentre Thomas mi affianca. ‹‹Ritengo sia giunta l'ora di tornare a Roma››.

‹‹Hai già messo insieme tutto ciò che occorre per buttare giù le note che occorrono?›› chiede con tono neutro, come se si stesse informando delle previsioni meteo.

‹‹Al contrario, temo di essere vittima della sindrome da pagina bianca›› replico. ‹‹Avevi ragione, è stato inutile venire qui››.

Non dovrei dare retta alle emozioni eppure stasera sono alquanto giù di corda, quindi me ne infischio dell'orgoglio, dando voce senza problemi a ciò che, con uno stato d'animo differente, forse, non avrei ammesso facilmente.

‹‹Sai perché questa piantagione si chiama Canción de Cuna?›› domanda il britannico.

Scuoto la testa: ‹‹So che in spagnolo significa ninnananna ma non ho ben chiaro il collegamento››.

Clair de Lune - Austenland Revisited Series #2 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora