4.1. Please don't stop the music

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Who knew, that you'd be up in here looking like you do
You're makin' staying over here impossible
Baby, I'm a say your aura is incredible
If you don't have to go, don't.

Rihanna, Please don't stop the music

Thomas Bertrand è un uomo di parola.

Non solo presenzia a tutte le conferenze successive che tengo al Conservatorio bensì, in modo del tutto imprevisto, vi partecipa attivamente.

Durante quella incentrata sulle ispirazioni letterarie in ambito musicale si alza addirittura in piedi, declamando i versi di Paul Verlaine che hanno ispirato Clair de Lune di Debussy:

Votre âme est un paysage choisi

Que vont charmant masques et bergamasques

Jouant du luth et dansant et quasi

Tristes sous leurs déguisements fantasques.

Tout en chantant sur le mode mineur

L'amour vainqueur et la vie opportune

Ils n'ont pas l'air de croire à leur bonheur

Et leur chanson se mêle au clair de lune,

Au calme clair de lune triste et beau,

Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres

Et sangloter d'extase les jets d'eau,

Les grands jets d'eau sveltes parmi les marbres.

Affascinata dal timbro baritonale della sua voce, caratterizzata dal solito accento british, colgo la palla al balzo nello sfruttare l'occasione che mi sta servendo su un piatto d'argento:

‹‹Ottima esibizione›› mi complimento. ‹‹Saprebbe replicarla al pianoforte, magari eseguendo a quattro mani proprio il terzo movimento della Suite Bergamasque?››

Nell'espressione del baronetto leggo incredulità mista a divertimento.

Senza parlare, prende posto allo sgabello del piano al centro della stanza, invitandomi a fare altrettanto.

E poi attacchiamo, dando inizio alla magia.

Non saprei definire in altro modo l'ebbrezza che ci avvolge mentre le nostre dita scorrono sui tasti senza alcuna esitazione né bisogno di alzare gli occhi a seguire lo spartito, completandoci a vicenda.

È un'armonia perfetta.

Bertrand si sta divertendo esattamente quanto me, lo sento, e l'esperienza viene coronata con un applauso scrosciante da parte della platea, pubblico improvvisato della performance estemporanea.

Incrocio gli occhi scuri, ridenti, del mio partner in crime:

‹‹Un esercizio simile mi ha messo fame. Che ne direbbe di un brunch, una volta finito?›› propone.

Annuisco, accettando l'invito. Sì, oggi mi sono svegliata in cerca di emozioni forti. O di guai.

Sospetto che le due circostanze non siano poi così dissimili, quando c'è di mezzo sir Thomas Bertrand.

‹‹Okay but first... Libertango›› esclama, pescando al primo colpo lo spartito giusto.

Dunque ci esibiamo sulle note del famoso tango di Piazzolla e chissà quali altri brani il baronetto proporrebbe ancora se non scorgessi la mia migliore amica, che non posso certo ignorare, in attesa in mezzo alla platea.

Clair de Lune - Austenland Revisited Series #2 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora