The fallen angel (versione italiana)

Mente sulla materia

Spensi l'ultima sigaretta e tornai indietro verso la musica martellante. Proprio mentre stavo entrando in casa ho sentito lo sparo di tre colpi ho corso tra la folla di persone molte che si abbassavano o correvano nella direzione opposta cercando un'uscita.

Katie era l'unica cosa che avevo in mente. Era ubriaca e molto carina... per non parlare delle mie cure se qualcosa o qualcuno le avesse fatto del male. Non so cosa farò.

entrando in soggiorno ho visto il mio amico tenuto sotto tiro da... "Tom?" chiesi ad alta voce.

Stava parlando in un'altra lingua che immaginavo fosse il tedesco perché suonava simile a come mi parlava mia nonna. Sono stato in grado di raccogliere alcune parole.

"Noch eine Puppe Bill, wir können im Moment nichts riskieren, brauchst du sie wirklich?"

Riuscivo a distinguere solo poche parole come "bambola e ne ho bisogno" anche se non era abbastanza per spiegare completamente cosa avremmo fatto con lei. Ho guardato oltre il tavolo sotto cui mi nascondevo cercando di mantenere la calma Ho chiuso gli occhi pensando a un modo per far uscire Katie e il suo culo malandato senza che gli sparassero
il suo culo devastato senza essere colpito quando sono ero scossa  dai miei pensieri mentre venivo tirata fuori dal mio nascondiglio.

"Leute, schaut mal, was ich gefunden habe!" gridò il ragazzo dai lunghi capelli castani lisci mentre mi teneva brutalmente per il braccio e mi presentava come un trofeo.

Spingendomi verso gli altri il mio cuore doveva essere stato nello stomaco, ho cominciato a tremare quando ho visto la pistola portarmi orribili ricordi di uomini che mia madre avrebbe portato a casa. Ho dato un'occhiata a Katie, era distesa sul pavimento, sono quasi andata nel panico finché non ho visto l'alzarsi e l'abbassarsi del suo petto, il suo respiro era appena stordito. L'unica ferita grave che ho notato è stata la sua fronte sanguinante.

Guardo l'uomo che mi tiene, sorrise mentre mi fermava di fronte al maschio più alto del gruppo che era vestito di nero attillato. Aveva una pistola calibro 8 mm nella mano destra e una sigaretta nell'altra. Mentirei se dicessi che tutto di lui non è allettante, anche se chi lo sa meglio sa stare alla larga.

Mi ha esaminato guardandomi dall'alto in basso. Mi sentivo a disagio sapendo che la mia scelta di "vestito" non mi avrebbe fatto bene.

"Hm...io preferisco le bionde" disse freddamente
prima di colpire la sua pistola e puntarmela alla testa. Chiudo forte gli occhi aspettando che il mio cervello si diffonda in uno stupido dormitorio universitario.

"Aspettare!" Ho sentito una voce familiare dire. Apro lentamente gli occhi per vedere il ragazzo che mi ha guardato prima. "Potremmo usarla, tenerla in mostra", disse al maschio scuro più alto  Che cazzo significa?'

"A che servirà un po' di puttana per noi, Gustav?" Disse l'uomo mentre mi afferrava forte i capelli spostando il mio sguardo per guardarlo.

"Lei è abbastanza carina." Sorrise, quest'uomo era malato lo sguardo nei suoi occhi me lo diceva. "Le altre bande ci vogliono, dobbiamo costruire uno status, non pensano che siamo ancora abbastanza forti." Il ragazzo biondo Gustav ha detto: 'Gang fantastiche, questo è decisamente come avevo pianificato che sarebbe andato il mio sabato sera', ho pensato tra me e me.

Abbassai lo sguardo sulla pistola nella mano dell'uomo alto nell'altra mano, forse potevo afferrarla. Ho solo bisogno di un'apertura, una distrazione.

'Non volevo davvero farlo, ma qui non va niente' Mi sono infilato il dito in gola e ho iniziato a imbavagliarmi duramente, i miei occhi si lacrimavano mentre il mio viso
divenne rosso. L'uomo alto poi mi ha lasciato leggermente, permettendomi di balzare in avanti dal mio posto di fronte a lui, allungando la mano verso la pistola e facendola cadere dalla sua mano nella mia.

Indietreggiai tossendo mentre puntavo l'arma verso il gruppo. "Andiamo!" gridai seccamente con la gola che ora mi faceva male.

"Woah, Woah Elizabeth ha messo giù la pistola," disse Tom finalmente alzando la voce.

"Tom, conosci questa stronza?" Disse beffardo l'uomo.

"È solo una persona che ho incontrato al di fuori di Bill." Ha risposto: "Aspetta Bill, quello è suo fratello". I miei occhi svolazzarono tra i due ragazzi, iniziai a vedere tutte le loro somiglianze. "Gemelli.." dissi ad alta voce stringendo più forte la pistola ora. "Identico e in carne e ossa," disse Bill suonando arrogante e non spaventato dal fatto che lo tengo sotto tiro.

"Allora cosa dovreste essere, eh? Una versione incasinata dei One Direction?" gridai freneticamente puntando la pistola verso Tom che era in piedi sopra il corpo a riposo di Katie.

"Se non chiudi quella tua bella bocca e metti giù la pistola... non avrò altra scelta che mettere una pallottola nello zenzero qui," disse Bill schioccando le dita per Gustav gli fa cenno di puntare la pistola contro Katie. "ASPETTA, aspetta!..." urlai incrociando lo sguardo di Gustav "Non... per favore".

Gli parlai a bassa voce e per un secondo giuro di averlo visto abbassare leggermente la pistola ma riprendere la sua posizione mentre Bill alzava la voce "Allora, metti giù la pistola... ora". Affronto Bill mentre si avvicina a me torreggiando sopra di me, facendomi sentire inutile. "Va bene, solo non farle del male," dissi abbassando la pistola.

"Brava ragazza, Georg, kümmere dich bitte darum," disse Bill.

Poi ho sentito qualcosa di duro frustarmi il viso. Sono caduto, la mia testa è entrata in contatto con il duro pavimento di legno. La mia vista divenne sfocata e annebbiata dalle lacrime.

Mi toccai la testa sentendo una pozza di sangue scorrermi sul viso. Mi accorgo di essere caduto accanto a Katie. Allungai verso di lei la mia mano coperta di sangue, e non udii altro che un vigoroso squillo e una discussione soffocata attorno a me. Ho tenuto la mano di Katie nella mia, quando all'improvviso ho urlato provando un dolore immenso mentre sentivo il crepitio delle mie ossa, ho rapidamente staccato la mia mano da quella di Katie e ho guardato in alto per vedere Bill sorridere. Era Sinistro. Cattivo.

Ho chiuso gli occhi cedendo al dolore.

Stanco.