possessione o ossessione

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(POV di Bill) 31 ottobre 2008

Sono rimasto con gli occhi incollati al soffitto della mia camera da letto buia, non riuscivo a dormire da quando abbiamo portato Elizabeth in ospedale, il medico ha detto che stava bene e sono passati solo due giorni, ma qualcosa non quadrava con Me. Il Gustav che vedo, le volte che lo vedo torna dal bar dopo l'alba. Ero incazzato con Gustav, sapeva quello che provavo per Elizabeth eppure si stava intromettendo. Per non parlare del fatto che si sta innamorando di lui. L'ho potuto vedere nei suoi occhi quando lo guardava, mi fa arrabbiare.

La sera della festa, quando inaspettatamente arrivò Elisabetta. Non era come tutte le altre che ho incontrato, ha rischiato la vita per qualcuno che conosceva a malapena, inoltre ho trovato eccitante il modo in cui mi ha fatto cadere la pistola di mano. Avevo intenzione di tenerla solo come animale domestico. ma quel piano fu presto cambiato. Gustav sa che è meglio non prendere qualcosa che è mio. Non l'ho violentata perché volevo, l'ho fatto perché vedo il modo in cui si prende cura di lei. Ho dovuto rimetterlo al suo posto.

Mi resi conto che non sarei riuscito a dormire tanto presto, così decisi di prendere una boccata d'aria fresca, mi tolsi le lenzuola e mi alzai in piedi. Ho notato il vestito nero di seta di Elizabeth che aveva lasciato sul mio pavimento, mi ha ricordato il modo in cui si è sgretolata
sottomissione sotto di me. Uscii nel patio, la brezza di fine ottobre mi gelava la pelle ghiacciata.

"Ti stavo cercando," sentii un paio di braccia sottili avvolgermi la vita da dietro. Affronto la piccola figura. I capelli cremisi di Katie erano mossi dal vento, mentre la luce della luna brillava dalla cima. "Ti ho portato le sigarette." Mi ha consegnato il pacchetto rosso. Alzai gli occhi al cielo, strappandoglielo di dosso. "Dovresti tornare dentro..." dissi freddamente accendendomi la sigaretta.

Poco prima che mettessi la punta tra le mie labbra, lo zenzero lo afferrò facendo un tiro più profondo lasciando che i suoi polmoni si impregnassero del fumo. "Se ne avessi voluto uno, avresti potuto chiedermelo." Glielo presi dalle mani lanciandole uno sguardo giudicante.

Sembrava fuori di testa ma non mi importava abbastanza da chiederlo, mi ha chiesto esitante "Perché hai dormito con me?" senza mezzi termini, mi ha colto di sorpresa, ma conoscevo già la mia risposta. "Perché mi annoiavo," risposi senza preoccuparmi di stabilire un contatto visivo, "Dimmi la verità, Bill," disse con voce alzata ma ancora tranquilla, "Perché lei, perché non io." la sua voce si incrinò, potevo dire che era sull'orlo delle lacrime. Odiavo le donne come lei, che cercavano solo la convalida maschile, disposte a fare qualsiasi cosa e chiunque pur di farsi notare.

"Non è patetica come te," risposi,
Katie sapeva cosa intendevo. "Io ci tengo a te, ti voglio Bill, Elizabeth no, non lo vedi?" Ha urlato. Ho fatto un ultimo tiro dalla mia sigaretta Marlboro prima di spegnerla nel posacenere, "Hai questa illusione di te stessa, è così dannatamente dolce e innocente, la tua cosiddetta migliore amica si è tagliata la gola e stai dormendo con  l'uomo che l'ha rovinata, se questo non è un casino, allora Katie, non so cosa lo sia," dissi con gli occhi senz'anima mentre la fissavo mentre osservava il suo cuore spezzato davanti a me.

"Vaffanculo." Ha detto il suo tono basso e minaccioso. Senza rendermene conto l'ho afferrata per il collo e l'ho sbattuta contro la ringhiera. Lei ha sussultato dal dolore facendomi sentire estasiata. "Non sarai mai altro che una semplice troia," dissi allontanandola bruscamente dalle mie mani. La osservai mentre cadeva in ginocchio tossendo violentemente tenendosi la gola macchiata di rosso con la mia grande mano. "Vedi che sei patetica" sghignazzai cominciando ad entrare, "Non andartene!" Ha urlato, l'ho affrontata vedendo le lacrime cadere dai suoi occhi color smeraldo. "Farò qualunque cosa, per favore, per favore non lasciarmi" implorò, non potevo nascondere il sorrisetto stampato sul mio viso. Il mio piano stava funzionando, sono tornato da lei e ho afferrato il colletto della sua camicia, sollevandola verso il mio viso, "Allora dimmi che mi ami" ho detto seduzione intrecciata nel mio tono, "Io-ti amo..." Lei all'inizio era titubante, ma lei
gli occhi rivelavano i suoi veri sentimenti.

L'ho baciata in modo aggressivo mentre lei ricambiava, Katie non era un animale domestico era il mio segnaposto, qualcuno che si sarebbe aggrappato a ogni mia parola, le è stato fatto il lavaggio del cervello al mio richiamo della sirena. Mi allontanai permettendo a me e lei di respirare: "Dato che hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa, ho un lavoro per te." Ho detto le mie parole attutite mentre le baciavo dolcemente il collo. Poi la guardai profondamente negli occhi "Ho bisogno che tu tenga d'occhio Elizabeth," dissi in modo più severo ora, "Elizabeth..." La sua voce si rattristò mentre la tiravo fuori, "Katie, hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa per me." Volevo farla sentire in colpa, volevo che si prendesse la colpa: "Tutto per te..." Lei rispose che il suo cuore era ormai in frantumi e nonostante ciò era intrappolata, affascinata da me.

Mi ha raccontato tutto di Elizabeth, all'inizio erano cose stupide come il suo colore preferito o il suo cibo, ma quando abbiamo iniziato a parlare della sua famiglia mi sono interessato di più, non sapevo dei suoi abusi infantili, non sapevo nulla di Elizabeth. Cominciai a chiedermi se Gustav sapesse queste cose e se si sentisse più a suo agio a parlare delle sue simpatie e antipatie con lui invece che con me. Non potevo spiegare il modo in cui mi faceva sentire Elizabeth, semplicemente avevo bisogno di lei in più di un modo, dovevo averla.

Lei sarà mia

The fallen angel (versione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora