addio mamma

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"Mamma, mamma! Guarda cosa ho trovato!" - gridò la giovane. Ho sorriso vedendo mia figlia correre verso di me, inzuppata di fango nel suo vestito bianco. "Persefone! Attenta, rischi di sporcare il pavimento, perché sei così sporca!" Ho riso chinandomi e facendola precipitare tra le mie braccia. "Papà ha detto che andava bene" Lei gemette forte prima di fare un sorriso luminoso proprio mentre suo padre entrava dalla porta. "Le avevo detto di entrare e pulire, vero?" Gustav sorrise correndo verso di me e piantando un dolce bacio sulle mie labbra prima di baciare la bambina sulla fronte. "Che ne dici di andare con papà a darti una ripulita, okay?" La ragazza ridacchiò prima di saltare praticamente dalle mie braccia a Gustav. "Mi occuperò io di questo, hai cenato?" Chiese con un sorriso interrogativo: "Beh, considerando che ho appena bruciato due lasagne, penso che sia meglio se ordiniamo?" Ho riso goffamente guardando i pezzi di carbone che avrebbero dovuto essere cibo.

"Se la mamma non sa cucinare andiamo a prendere la pizza, che ne dici di Perse?" chiese Gustav pizzicando le guance della bambina mentre lei sorrideva ampiamente. "Mi piace la pizza!" - gridò avvolgendo le braccia attorno al collo di suo padre. "Va bene, pizza." Ho riso, afferrando il telefono fisso mentre Gustav portava Persefone a fare il bagno.

"Non dimenticare che i ragazzi stanno passando più tardi stasera!" urlò Gustav dal fondo del corridoio, gemetti irritato, "Pensavo avessi detto che avevano altri piani, Bill e Tom avevano quel concerto di gioco d'azzardo e Georg avrebbe incontrato Katie a quella corsa?" Ho urlato di rimando senza ricevere risposta. “Tesoro?” gridai ancora una volta prima di posare il telefono e andare in bagno.

Ho sussultato forte vedendo il sangue raccogliersi da sotto la porta, ho cominciato a urlare e incurvarmi nel vedere il sangue filtrare attraverso i miei vestiti e precipitarmi lungo le gambe. "Ehi, Liz, stai bene?" Ho sentito una voce sbiadita dire che mi sono voltato velocemente per vedere Bill. Sono andato nel panico guardando indietro verso il mio stomaco per vedere il sangue sparito. Mi presi la testa tra le mani ed espirai profondamente. "Lo scenario era cambiato?" Ho pensato brevemente di iniziare a sentirmi confuso.

Ho fatto un respiro profondo guardando l'uomo alto, "Scusa, pensavo di aver visto qualcosa," ho detto tremando leggermente, la porta del balcone spalancata mentre entrava l'aria di mezzanotte. "Dov'è Lucifero?" Ho chiesto a Bill mentre mi passava le mani intorno alla vita stringendomi al suo petto: "L'ho messo a dormire, quindi..." disse sorridendo in modo seducente. "Non ci sono idee brillanti, okay, pezzo grosso." Io ho riso correndo verso le setose lenzuola color rosa, lui mi ha inseguito inchiodandomi al letto e posandomi un rapido bacio sulle labbra. "Ti amo, e il nostro bellissimo figlio." Disse guardandomi profondamente negli occhi, io sorrisi teneramente. "Ti amo anch'io Gustav-" dissi Il mio viso era scioccato dalle parole che erano uscite dalla mia bocca.

Sbattei le palpebre abbondantemente vedendo Gustav sopra di me: "Ti amo, Elizabeth." Ha parlato, il mio cuore ha cominciato a battere forte. La stanza improvvisamente crollò prima che ciò che mi circondava diventasse buio.

Ho chiuso forte gli occhi, paura di aprirli, paura della vista davanti a me quando all'improvviso. 'Onde?' Ho pensato che aprendo lentamente gli occhi e vedendo un vasto oceano ho affondato profondamente i piedi nella sabbia bagnata, sorridendo alla sensazione e sentendomi finalmente in pace. "Allora, sembra che tu abbia una scelta?" Una voce parlò facendomi sobbalzare leggermente, guardai al mio fianco e vidi una giovane ragazza con lunghi capelli biondo sporco.

"Chi sei?" chiesi sentendomi attratta dal bambino. Lei sorrise alzando lo sguardo verso di me, notai subito che uno dei suoi occhi era di un azzurro cristallino e l'altro un nocciola chiaro. "Siamo un piccolo pezzo di te? Il mio nome è Persefone." Il bambino parlò, io soffocavo con le parole sentendo una presa sull'altra mano: "Sono Lucifero!" Guardai accanto a me vedendo un altro bambino quasi identico a quest'ultimo. Una ragazza e un ragazzo, "S-voi entrambi?" Balbettavo incapace di comprendere ciò che stavo vedendo. "Ciao mamma." Disse la giovane facendomi cadere in ginocchio, le lacrime lasciano i miei occhi e cadono sulla sabbia sotto di me.

Alzai lo sguardo verso la coppia in piedi di fronte a me, fianco a fianco, e cominciai a vedere i lineamenti di Bill, insieme ai miei. "Come può essere," dissi senza fiato stringendo i due in un abbraccio e sentendo le loro piccole braccia strettamente avvolte intorno alla mia schiena. "Mamma siamo venuti a salutarci" disse la bambina allontanandosi e prendendo la mano del fratello.

Il mio petto cominciò ad alzarsi e abbassarsi: "Perché, non andare, dove stai andando?" chiesi freneticamente tenendo le mani dei miei figli. "Il fratello ha detto che non voleva andarsene senza un vero saluto." Disse ricordandomi del mio aborto spontaneo. "Non intendevo niente di tutto ciò, ora posso proteggerti, te lo prometto." Cercai di sorridere nonostante le mie grida stanche. "Se ce ne andiamo vivrai, non possiamo prometterti molto ma possiamo darti più tempo con la persona che ami veramente." Il ragazzo disse lanciando un'occhiata a sua sorella, I miei occhi guizzarono tra i due confusi su cosa intendessero. "Ne hai passate abbastanza, diventeremo solo il tuo peso." I due hanno detto che mi sono soffocato con le parole prima di vedere una luce brillante all'orizzonte.

"Sarai sempre la nostra mamma, ti amiamo." La coppia ha detto che mentre le loro voci si affievolivano, mi sono subito coperta gli occhi per l'accecamento vista prima di provare di nuovo la stessa sensazione confusa.

The fallen angel (versione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora