La notte giunse al termine e mia madre era ormai morta e il suo sangue era sulle mie mani... E ben faccia. Ero ufficialmente un membro di Eclipse, mio padre ha tatuato il simbolo del sigillo Elite Eclipse alla base del mio polso.
Ho taciuto il viaggio di ritorno, mentre gli eventi della serata si ripetevano. Non provavo nulla, nessun rimorso, nessuna tristezza, ero insensibile. Per quanto desiderassi che fosse una buona cosa, sapevo che prima o poi mi avrebbe preso per il culo.
Entrai nella mia stanza strascicando i piedi sul pavimento, tenevo una bottiglia di superalcolico in una mano e i tacchi nell'altra. Mi sentivo un disastro e avevo un aspetto decisamente peggiore, ho gettato i tacchi a terra e sono inciampato nel bagno.
Mi guardai allo specchio con gli occhi rossi e gonfi, il sangue di mia madre asciugato lasciò segni di gocce sul mio viso. Abbassai lo sguardo chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo. Non lo voglio, per come sto cominciando a sentirmi. La sete di sangue era il brivido, lo sguardo che ti lanciavano prima di massacrarli come maiali creava dipendenza. Prima era l'infermiera, poi Bill e ora mia madre.
Scossi la testa cercando di scacciare i pensieri invadenti, non sarei diventata un mostro. ho guardato
abbassandomi la mano sulla pancia: "Ci proteggerò..." ho sussurrato al mio bambino non ancora nato. Ho sorriso tristemente prima di prendere una salvietta e strofinarmi il sangue dal viso.Questa non era la fine e potevo sentirlo. Bill è stato troppo silenzioso, sono sicura che a quest'ora avrebbe già capito dov'ero. O non sa davvero dove mi trovo oppure aveva paura di mio padre, il che non sembra un mistero da quello che ho imparato. È stata una sua mossa, io ero solo una pedina nella sua partita a scacchi.
La mattina dopo sono stato svegliato dai meravigliosi suoni del cinguettio degli uccelli dall'esterno, ho aperto lentamente gli occhi socchiudendo gli occhi alla luce del sole che splendeva dalla vetrata. Faccio un sospiro profondo sedendomi in una posizione più comoda, il mio cervello è annebbiato da quando sono qui. Quasi come se la mia mente si fosse spenta a causa dello shock e molto probabilmente di un trauma. "Buongiorno, guance dolci!" Ho sentito qualcuno dire facendomi saltare e quasi cadere dal letto: "Porca miseria! Roxie, che cazzo ci fai qui?" Dissi guardandola mentre teneva un asciugamano bianco sul corpo.
"Sei sempre così scortese, avresti potuto dire prima buongiorno, e comunque perché
hai buttato via quella bottiglia di whisky buonissimo!" mi gridò, prendendo una tazza di vetro sul tavolino per versarsi un po' dell'alcool che aveva preso dalla spazzatura, "Ho le mie ragioni e non mi hai risposto domanda!" dissi alzandomi in piedi e prendendo la tazza dalle sue mani, "Inoltre hai sedici anni," dissi alzando un sopracciglio mentre lei alzava gli occhi al cielo afferrando invece la bottiglia di liquore, "Sì, e i miei genitori sono stati uccisi da tuo padre, quindi chi mi fermerà? " Lei alzò le spalle prendendo un sorso dalla bottiglia, rimasi lì a bocca aperta per quello che mi aveva detto senza mezzi termini."Oh che schifo, non guardarmi come una specie di cucciolo triste, non voglio la tua pietà." Disse sarcasticamente: "Rox, mio padre ha ucciso i tuoi genitori?" chiesi rimettendo la tazza sul tavolino. "Ottimo, ora dovrei raccontarti la mia storia strappalacrime, eh?" Lei alzò gli occhi al cielo sedendosi sul divanetto e alzando i piedi, "Beh, non puoi semplicemente dare informazioni in quel modo e non aspettarti che io te le chieda, ma capisco che se non vuoi dirmelo... ." dissi muovendole i piedi e sedendomi accanto a lei.
"Roxie, puoi parlarmi," le presi la mano guardandola profondamente negli occhi facendole rilassare il suo corpo un tempo teso, lei annuì leggermente prima di continuare "Non era così grave... Mio padre lavorava per te
papà, in realtà erano piuttosto legati finché un giorno, mio padre e mia madre hanno litigato per la banda, quindi mio padre è andato da tuo padre pensando che gli avrebbe concesso un po' di tregua dato che erano amici... per farla breve, ha ucciso loro poiché sapevano troppo, mio padre ha negoziato un accordo secondo cui sarei rimasta viva e vegeta, eccomi qui..." esultò sarcasticamente bevendo un altro sorso di alcol, "Roxie, mi dispiace tanto, non lo sapevo ..." dissi, massaggiandole la pelle con il pollice, "Sì, beh, immagino che siamo un po' simili in questo senso, voglio dire, nonostante tu abbia ucciso tua madre, quella merda è stata intensa comunque." Lei rise facendomi allontanarmi da lei, avevo completamente dimenticato gli altri intorno a me, tutto è successo così in fretta che il mio corpo è entrato in pilota automatico."Mi dispiace di-" tentò prima che Jamie irrompesse nella stanza, "Abbiamo un problema!" Urlò correndo in bagno e lanciandole addosso i vestiti di Roxie: "Woah, woah calmati Jay!" Ho parlato velocemente alzandomi e avvicinandomi al suo stato disordinato, respirava affannosamente e i suoi capelli erano un disastro, "Finalmente li ha persi... vado a cambiarmi". Roxie disse alzandosi e andando in bagno: "Ehi, respira, dimmi cosa sta succedendo?" le chiesi scostandole un capello dal viso: "Aria se n'è andata, è stata rapita ieri notte!" gridò cominciando a camminare avanti e indietro e a mangiarsi le unghie, io continuai a pensare con calma
torniamo a tutto quello che è successo ieri sera. "Forse è scappata, mio padre sa qualcosa?" chiedo esitante."Ha detto che un'altra banda ha sparato alla macchina in cui si trovava, hanno ucciso tutti e l'hanno presa..." Il mio cuore si è spezzato e sapevo esattamente di chi stava parlando, "Nome, come si chiamava?!" Sono andato nel panico afferrandola per le spalle, "Penso che i Tokio Hotel, ci fossero 3 uomini che li hanno attaccati ieri sera, sai una cosa, perché la volevano?" Disse freneticamente. "Non la stavano cercando..."
"Mi cercavano..." dissi piano.
Bill doveva giocare con noi
Era il suo gioco, ma io sono la mossa della regina, sarò scacco matto.
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The fallen angel (versione italiana)
Action(Dove tutto ebbe inizio: la serie MLN) Elizabeth Moore compie finalmente diciotto anni e decide di lasciare la sua casa. Pensava che trasferirsi a Los Angeles l'avrebbe aiutata a sfuggire al passato e ad ampliare le sue opportunità di diventare un'a...