~☆~

121 12 0
                                    

Quando finii di sistemare tutto il materiale gli dissi che era giunto il momento di tornare a casa, così una volta arrivati in metro salimmo sul treno e cominciammo a conversare decisamente di più rispetto all'andata. Arrivammo verso tardo pomeriggio e mi riaccompagnò fino in negozio, lo ringraziai per essere stato così paziente e per avermi aspettato senza mai dire niente, lui sorrise dicendomi che gli aveva fatto piacere.

-"la tortura è finita, puoi andare"

-"no che dici anzi, ti va di passare il resto della giornata insieme?"

-"se te la senti"
Non sapevo cosa rispondere, avevo del lavoro da svolgere e dovevo andare a casa perché, nonostante la piacevole giornata, sentivo il bisogno di sfogarmi, poi notai che mi stava guardando, in attesa di una risposta, non fui capace di rifiutare.

-"si ok" dissi infine con un leggero sorriso

-"allora andiamo" aggiunse sorridente

-"va bene" chiuso il negozio, mi feci guidare da Felix in una lunga passeggiata parlando del più e del meno finché non arrivammo ad un McDonald's, era pieno di gente, e l'ansia stava pian piano crescendo all'interno del mio petto, me ne pentii all'istante e volevo solo tornare a casa.

-"ordiniamo?" chiese riportandomi alla realtà

-"si certo" cercai di stare il più calmo possibile, lui intanto digitò il suo ordine e io feci lo stesso, poi andai a cercare un posto

-"no aspetta" mi fermò

-"resta qua" disse poi

-"ma continua ad arrivare gente, non ci siederemo mai" aggiunsi

-"lo so, non importa" allora non dissi niente, aspettai che ritirasse l'ordine e poi tornò da me

-"andiamo via" mi prese per il polso e, per mia fortuna, mi trascinò via di lì, camminammo poi all'incirca 10 minuti e alla fine arrivammo al parco, mi riprese il polso e fece una piccola corsa verso il lago portandomi con sé, poi si sedette e mi fece cenno di mettermi accanto a lui.

-"potevamo restare lì, ormai la roba è praticamente fredda" dissi sedendomi

-"se stare in posti affollati ti causa ansia allora preferisco mangiare freddo" sorrideva ma il tono della voce era serio, lo guardai perplesso.

-"me lo hai detto tu" rise leggermente
-"qualche giorno fa, mentre dipingevi, ci siamo messi a parlare dell'incidente avvenuto in quella discoteca, tu allora hai detto che odi gli spazi troppo affollati e che preferisci di gran lunga posti più tranquilli e appartati" disse quelle parole di getto

-"..grazie" sorrisi lievemente

-"ma di cosa, ora mangiamo" tirò fuori dal sacchetto ciò che avevamo ordinato e cominciammo a mangiare guardando il lago, parlando di tutto ciò che ci passava per la mente, stando seduti sul prato freddo e umido.

𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑜𝑙𝑑 •hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora