~☆~

81 7 0
                                    

Con lui mi veniva voglia di stare bene e forse così sarebbe stato. Avevo ripreso ad andare dal terapeuta e devo dire che rispetto alla volta passata le cose stavano andando meglio. Lei era molto gentile, comprensiva e per nulla invadente.

"il mio obbiettivo è capire quale sia il tuo malessere per poi trovare insieme a te una soluzione. Non abbiamo fretta, staremo ai tuoi tempi e pian piano lavoreremo su tutto" Aveva detto, e, se pur titubante, acconsentii, ma alla fine non andò così male.

La canzone terminò, quindi posai il pennello e mi allontai per controllare come fosse venuto il quadro, sorrisi e sospirai soddisfatto, poi presi il telefono e videochiamai Bella

-"oi" rispose praticamente subito, era stesa a letto

-"ei, disturbo?" domandai poi

-"nono quando mai, tutto bene?" chiese leggermente preoccupata

-"sisi, tutto bene, volevo solo chiederti un parere"

-"dimmi tutto" si mise seduta e attese

-"ho finito il suo dipinto, mi dici com'è?"

-"certo, mostra" disse sorridente, poi ruotai la fotocamera del telefono, un'espressione stupita si fece spazio sul suo viso e la sua bocca si aprì leggermente

-"cazzo Hyunjin è perfetto"

-"sicura?, dovrei aggiungere o coprire qualcosa?

-"nono fidati per favore, è perfetto così, lo hai firmato?"

-"ah no, ma non serve"

-"come no? un'artista firma sempre i suoi lavori, soprattutto se sono opere d'arte come questa" disse alzando leggermente il tono della voce, risi, dato che quando si agitava così mi ricordava i modi infatili di Felix

-"va bene capo" risi ancora poi iniziammo a parlare del più o del meno, le chiesi come si stesse trovando al bar e lei mi domandó come stesse procedendo lo studio, il più entusiasta ero io anche se a Bella piaceva lavorare lì, ma avrebbe lo stesso voluto concentrarsi su qualcosa di diverso. Dopo circa un'oretta ci salutammo e chiudemmo la chiamata.

Osservai ancora per qualche istante il dipinto, ansioso di sapere se avrebbe soddisfatto le sue aspettative, ma ero fiducioso. Sapevo che quello scatto fatto dal fioraio un paio di mesi fa mi sarebbe tornato utile, dovevo solo renderlo mio.

Scelsi di utilizzare gli acquerelli per ricreare quel piccolo scatto irreale. Le piante e i fiori circondavano la sua figura snella, impegnata a sistemare una pianta di lavanda. I suoi capelli, lunghi e biondi, coprivano il viso per metà, lasciando che il suo profilo dai lineamenti dolcemente marcati rimasse scoperto quel tanto che bastava a mostrare quanto fosse bello.

Sorrisi al pensiero che un'artista potesse innamorarsi di una sua creazione, poi firmai, sistemai tutto ciò che avevo utilizzato e pulii ovunque, risposi a qualche email per il lavoro ed infine tornai a casa da Kkami.

Mi stesi a letto, sfinito ma comunque leggero, mandai la buonanotte a Felix, coccolai un po' la palla di pelo ed infine ci addormentammo.

𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑜𝑙𝑑 •hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora