-"alla fine potevo solo provarci".
hi:), questa è la mia prima storia ma ci tengo a precisare che non mira a colpire negativamente gli skz.
Se vi annoiate o non avete nulla da fare provate a leggere se volete, magari vi tengo compagnia:)
-"hai sentito, ora vedi" disse Minho guardandomi dritto negli occhi
-"Ve bene, ma non ucciderlo..e prendiamo i vostri soldi" annunciò Minnie, poi uscirono e rimanemmo solo noi.
-"lasciami stare ti prego" implorai incominciando ad indietreggiare con una risata nervosa e leggermente in panico
-"cazzi tuoi" cominciò ad avanzare
-"Lee Know" -"Lee Know stai fermo" inutile dire che non mi diede retta, mi prese entrambi i polsi con una sola mano, con l'altra mi prese la testa e cominciò a buttarmela sott'acqua
-"Lee Know!! b-basta, mi ammazzi sul ser- sul serio così" mi tirava su e mi ributtava giù, lui rideva con un matto e io ero misto tra il divertimento e il panico. Persi il conto di quante volte lo fece ma, non so come, riuscii a liberarmi e iniziammo una specie di lotta.
Io lo colpivo, lui mi colpiva, io lo spingevo sott'acqua, lui mi spingeva sott'acqua, io scoppiavo a ridere e lui faceva lo stesso. Dopo un po' ci arrestammo, stanchi e ansimanti, ci mettemmo a morto e rimanemmo lì, a guardare il cielo mentre l'acqua ci trasportava un po' di qua e un po' di là.
-"mi stavi per uccidere cazzo, ringrazia che ho avuto la forza di staccarmi" dissi ridendo
-"eddai coglione" la sua mano toccò la mia "lo sai che non ti farei mai del male" rispose ridendo, una strana sensazione cominciò a farsi spazio dentro di me.
-"non ne sono molto convinto" la sua mano stava accarezzando la mia, forse pronunciai qualche parola di troppa perché Lee Know cambiò improvvisamente umore, si tirò su, poi tirò su anche me e la sua mano ora stringeva saldamente la mia.
-"non lo farei mai" mi guardava negli occhi, calmo, pacato ma si intuiva la verità delle sue parole "hai capito?" domandò poi
-"si?, tranquillo stavo scherzando" risposi, sorridevo ma ero confuso, dopo quelle parole ci fissammo per un lasso di tempo che mi parve interminabile, la sua mano strinse la presa ancora di più.
-"ho fame, vado su a mangiare, vieni?" ruppi il silenzio
-"certo, andiamo" rispose sorridendo, si era rilassato.
