A new life

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Selene stava guardando i vecchi palazzi di Lipsia passare veloci, con la fronte poggiata al freddo finestrino della vecchia Mercedes di suo padre.

"Allora, che te ne pare? Ti piace Lipsia?" sentì il tono esitante di suo padre mentre le parlava, ma la ragazza non ebbe nessuna reazione particolare, continuò a fissare il paesaggio senza alcun interesse.

"Mh" mormorò atona Selene continuando a tenere lo sguardo fisso al di fuori dell'auto.

Un sospiro di suo padre interruppe quella piccola, minuscola conversazione creata.

Lei non avrebbe mai voluto trasferirsi lì con suo padre, adorava vivere nella sua amata Stoccarda, passare i pomeriggi nel parchetto vicino a casa sua a leggere un libro, fare delle camminate serali lungo il viale alberato su cui si affacciava la sua villetta a schiera, passare del tempo con sua madre, si, sua madre, solo al pensiero dell'espressione sconfortata con cui le aveva dato la notizia sentiva il sangue scorrere più velocemente nelle vene.

-UNA SETTIMANA PRIMA-

Selene era seduta a tavola per la cena, sua madre e Mikey, il suo compagno, erano seduti davanti a lei, percepiva della tensione nell'aria e non ne capiva il motivo.

"Selene, ti dovrei parlare di una cosa"  gli occhi cristallini di sua madre si posarono nei suoi, di un colore simile all'ebano. Prima di continuare la vide esitare.

"Sai quanto ti voglio bene, vero?" la ragazza continuò a guardarla, ma ora con aria confusa, non capendo le parole della madre.

"Mamma, cosa mi devi dire?" sussurrò spaventata dalla ipotetica risposta che avrebbe dovuto ricevere.

"Andrai a vivere a Lipsia, con tuo padre. Dato che io Mikey abbiamo bisogno dei nostri spazi. Sai, vorremmo ingrandire la famiglia, e poi mi sembra l'occasione perfetta per passare del tempo con tuo padre." Ammise tutto d'un fiato la donna, abbassando lo sguardo triste sul piatto ancora pieno del cibo preparato.

"Per quanto" mormorò Selene ancora scossa da quelle parole dette dalla sua amata madre.

"Non lo so"  rispose in un sussurro quasi impercettibile da sentire, tranne per Selene, che lo sentì bene, anche troppo. La ragazza dai capelli corvini sapeva cosa significavano quelle tre parole, per sempre.

Mai in vita sua Selene si era sentita così rifiutata. Sua madre, l'unica persona che le dava speranza nell'essere umano, la stava deludendo, la stava respingendo come tutti avevano fatto. Si sentiva presa in giro, una piccola ragazzina illusa dal mondo intero. Sentiva gli sguardi di Mikey e sua madre bruciarle sulla pelle, la stavano fissando in silenzio, senza sapere cosa dire o fare.

"Selene ti preg-" il rumore stridulo della sedia mentre si spostava bruscamente, fece tacere la donna, che guardava sua figlia desolata.

"No, non parlare"  esclamò categorica Selene, si girò senza ascoltare le stupide scuse della madre. Si chiuse in camera pronta ad andare in contro ad una notte insonne, a sprofondare da sola nel suo dolore.

"Siamo arrivati!" esclamò suo padre attirando per qualche secondo l'attenzione della figlia.

Con il suo solito atteggiamento pacato, scese dall'auto e prese il suo zaino e la sua valigia.

"Questa è casa mia! Ti piace, giusto?" gli occhi scuri del padre la scrutavano in ansia, cercando di capire da un qualsiasi gesto, cosa passasse nella testa della figlia adolescente.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora